Australian Open, quarti di finale: Keys b. V.Williams 6-3 4-6 6-4. L’intervista del dopo partita a Madison Keys
Parlaci di come ti sei sentita sull’1-4 nel secondo, fuori dal campo a farti curare.
È stato come un flashback di Wimbledon per me. Avevo avuto gli stessi problemi in quella parte della gamba. È stato un momento travolgente e in un certo senso di paura. Ma per fortuna sono intervenuta prima che facesse danni peggiori. Fortunatamente gli antidolorifici e l’adrenalina mi hanno aiutata a superare quel momento.
L’hai sentito quando hai colpito quel rovescio? Lo sentivi prima del match?
L’ho sentito dall’inizio. Dava fastidio ma curandolo è andato bene. Poi dopo un colpo durante il match all’improvviso ho sentito molto dolore. Pensavo che l’adduttore si stesse per stirare. A Wimbledon l’ho ignorato e mi sono strappata, dovendomi poi ritirare. In quel momento sono andata un po’ nel panico, dovevo fasciarla per non rischiare si strappasse di nuovo.
Come stai ora?
Fa ancora male. Dovrò curarla e spero di stare il meglio possibile domani.
Di cosa sei più orgogliosa del match di oggi, di come sei riuscita a vincere un match così importante contro un avversaria così forte?
Credo del fatto di essere riuscita a recuperare nonostante non mi muovessi bene, non potendo servire al meglio, riuscire a girare la partita, vincere alcuni punti, questo è quello di cui sono più felice.
Sei la terza 19enne consecutiva a fare semifinale qui. Eugenie (Bouchard) l’anno scorso, Sloane (Stephens) due anni fa. Le loro performance ti hanno fatto pensare che fosse possibile?
Sono entrambe giocatrici di talento che giocano un gran tennis, non mi sorprende che abbiano fatto semifinale. Ma è di ispirazione quando vedi che una giocatrice come te fa bene, va avanti nei tornei. Ti fa credere che puoi farlo anche tu.
Avevi la sensazioni di poterla brekkare quando volevi?
Non quando volevo, anche se mi sarebbe piaciuto. Ha ancora un gran servizio, è ancora una grande giocatrice. Ma a quel punto per me era difficile servire e per lei era più facile farmi il break. Quindi verso la fine ho pensato di concentrarmi molto sui game di risposta e cercare di fare più punti possibile.
Il conto dei vincenti è di 30-14 in tuo favore. Li hai cercati ancora di più dopo l’infortunio?
Sì, sapevo che non potevo correre molto e che potevo farmi ancora più male. Ho pensato che dovevo cercare di accorciare il punto perché la mia resistenza era limitata.
Raccontaci di come Lindsay ti ha preparato per questo match, che cosa ti ha detto ieri sera e stamattina per far sì che tu fossi pronta.
Lei ha giocato contro Venus, mi ha detto che avrebbe servito benissimo, fatto grandi colpi. Quando comincia a giocare bene non devi andare nel panico ma stare concentrata e fare del tuo meglio. Cercare di metterle sempre pressione.
So che sognavi tutto questo da tempo. Ti senti come avevi immaginato o è più normale di quanto pensassi?
Mi sento sicuramente alla grande. È una di quelle sensazioni che vorresti provare sempre. Ma non è così incredibile perché vuoi vincere ancora e fare meglio. Sono molto felice e molto eccitata, ma non voglio esaltarmi troppo.
Hai avuto diversi alti e bassi a fine stagione, puoi dirci qual è stato il momento della svolta? Forse l’inizio del secondo set contro Casey qui?
Ho avuto alcune belle vittorie e alcune brutte sconfitte. Il mio obiettivo di quest’anno è di essere più costante. Anche giocando male, non fare schifo. Non penso ci sia un momento preciso, è solo il fatto di essere più costante. Migliorare ogni volta.
Ho sentito che hai letto l’autobiografia di Li Na e l’hai trovata di grande ispirazione. Max ha detto che ti ha dato il libro a Eastbourne e tu hai vinto il torneo. Cosa hai tratto da quel libro?
Non l’ho letto a Eastbourne, quindi Max non può vantarsene (ride). L’ho letto dopo. Ha avuto dei problemi a rimanere positiva. Ha deciso di allontanarsi dal tennis per un po’ e tornare perché ama lo sport, la sua mentalità è stata di grande ispirazione. Ho imparato molto da quel libro.
Come ti preparerai per Serena? Non ci hai mai giocato. Numero 1, miglior giocatrice USA, 18 Slam, come ti prepari per tutto questo?
Devo solo andare sul campo e fare del mio meglio, stare concentrata. Se penso troppo a quello che farà lei potrei perdere il controllo del gioco, per cui mi concentrerò solo su me stessa.
Con i tuoi colpi potenti e piatti, pensi di avere sempre il controllo del gioco?
Non credo. Contro Petra e Venus ci sono stati diversi scambi in cui loro avevano il predominio. Sto cercando di giocare più match in cui sono io in controllo, in cui io guido il gioco.
Non dovevi avere due allenatori quest’anno?
Sì, all’inizio Lindsay doveva aiutarmi fino a quando non avessi trovato un coach full-time, poi ha deciso che le piaceva e poteva seguirmi.
Hai detto che faticavi a rimanere positiva. Puoi riflettere su quello che implicava?
Semplicemente mi buttavo giù. Chiaramente non giochi bene tutte le settimane. Non centra il fatto che non vincessi sempre. Ma ero troppo delusa di me stessa per certe brutte sconfitte. Credo che avere un approccio più positivo mi abbia aiutata molto.
Prima di oggi la fan che c’era in te non pensava che sarebbe stato bello avere di nuovo Serena e Venus in una semifinale Slam?
Personalmente pensavo solo che sarebbe stato fantastico arrivare in semifinale.
Traduzione di Paolo Valente