Dopo la rinuncia di Tomas Berdych, anche Radek Stepanek annuncia la sua indisponibilità per la sfida degli ottavi di finale contro l’Australia. Navratil potrà quindi contare nella sostanza solo su Rosol e Vesely. “Canguri” favoriti e sulla strada dell’Italia?
Nubi nere si addensano sulla R.Ceca in vista del 1° turno di Coppa Davis che i campioni del 2012 e 2013 dovranno sostenere contro l’Australia dal 6 al 8 marzo.
Dopo la rinuncia di Tomas Berdych che ha dato precedenza alla propria programmazione personale in luogo della competizione a squadre, anche Radek Stepanek ha annunciato oggi sul suo profilo Facebook il forfait per la sfida che si terrà a Ostrava.
“Sarebbe da irresponsabili dare la propria disponibilità per la Davis quando non gioco un match da settembre (proprio in Davis, a Parigi contro la Francia in semifinale, n.d.r.)”, ha scritto Stepanek per l’appunto sul social media.
A questo punto davvero in guai seri il capitano non giocatore ceco Jaroslav Navratil, che per il momento parrebbe poter fare affidamento soltanto su Lukas Rosol e Jiri Vesely, ai quali potrebbe affiancare nelle convocazioni un paio di doppisti esperti e navigati nel circuito, quali ad esempio Lukas Dlouhy e Frantisek Cermak.
Certo che a questo punto sul veloce indoor di Ostrava i favori del pronostico sembrerebbero pendere dalla parte degli australiani, che con Tomic, Kokkinakis ed eventualmente Guccione/Hewitt nel doppio potrebbero realizzare il colpaccio e passare finalmente un turno nel tabellone principale, cosa che non avviene dall’aprile 2006, quando gli “aussie” batterono la Bielorussia in casa.
Da rimarcare inoltre che la vincente della sfida tra R.Ceca e Australia incontrerà al vincente della sfida tra Kakazkhstan e Italia….e se passassero Australia e Italia saremmo costretti ad una improba trasferta in terra australiana subito dopo il torneo di Wimbledon (quindi in pieno inverno australiano). Sicuramente meglio affrontare la R.Ceca in casa per sperare nella seconda semifinale consecutiva dopo quella dell’anno scorso persa in Svizzera, ma bisognerà vedere se gli australiani saranno d’accordo