Il tennis truccato: “Fermiamo subito Bracciali e Starace” (Arianna Ravelli, Corriere della Sera)
Potito Starace e Daniele Bracciali sono stati sospesi per 40 giorni in misura cautelare dal Tribunale federale del tennis, che ha accolto la richiesta della Procura federale. L’accusa è di aver alterato d’andamento e il risultato dell’incontro di tennis svoltosi a Barcellona il 19/4/2o11 tra Starace e Daniel Gimeno-Traver». In generale, emerge «una vera e propria organizzazione tendente all’alterazione dei risultati di incontri di tennis e quindi al compimento di illeciti, tanto più gravi perché legati a vincite Illecite mediante scommesse». E siccome i due, che davanti ai giudici sportivi hanno negato tutto, continuano a giocare tornei Atp, disputando anche gare di doppio in coppia, c’è il rischio di inquinamento prove e reiterazione del reato. «Si può ragionevolmente supporre che possano essere tuttora coinvolti in altri fatti di uguale gravità», si legge nella richiesta del procuratore della Fit Filippo Bonomonte e del sostituto Guido Cipriani. Su entrambi i tennisti esistono «gravissimi indizi di colpevolezza» così, in attesa che il procedimento disciplinare sia concluso, devono fermarsi.
Tutto nasce dall’inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla Procura di Cremona che, analizzando computer e telefoni degli indagati, ha scoperto un giro di combine anche nel tennis. Protagonista Manlio Bruni, commercialista del gruppo dei bolognesi, entrato (attraverso Roberto Goretti) in contatto con Bracciali. I rapporti sono durati quattro anni. La Procura di Cremona ha inviato a quella sportiva non solo il contenuto delle chat, ma anche i verbali degli interrogatori. E di fronte al pm Di Martino, Bruni («II vero organizzatore degli illeciti») ha confermato la combine, Inguaiando Bracciali. Non solo. Bracciali si contraddice: a Cremona ammette di aver incontrato Bruni a Bologna, dopo che sui giornali sono apparse le prime notizie («Volevo verificare che non avesse detto cavolate sul mio conto»), mentre lo nega alla Procura federale. In una di queste chat si parla dell’incontro di Starace a Barcellona del 2011 contro Gimeno-Traver.
«Bracciali — sintetizza la Procura — riferiva a Bruni dell’esito dei propri tentativi di convincere Starace a perdere la gara del giorno seguente e di riuscirvi solo nel tardo pomeriggio (ore 18.02); emerge, inoltre, che Bruni chiedeva che Starace perdesse almeno un set al fine di rendere la giocata più redditizia e infatti la partita si concluse con la vittoria di Gimeno-Traver per ritiro di Starace sullo 0-2 al terzo set, dopo che l’italiano aveva vinto il primo e perso il secondo. La vincita fu di 54 mila euro» (non incassata perché Betfair sospese la puntata). Nella stessa chat Bracciali parla anche «del proprio tentativo di coinvolgere Fognini (denominato «quello ligure») evidentemente non perfezionatosi». In un’altra occasione (Monaco, Starace contro Brandts) «Bruni riferisce che Stara-ce fu indotto da Bracciali a giocare, pur non essendo in buone condizioni fisiche, e che lo stesso Starace si ritirò dopo aver perso il primo set consentendo la vincita al gruppo». Come si è detto, Bracciali ha negato tutto, sostenendo che le frasi riportate nelle chat avevano lo scopo di «tenere buono» il Bruni (che doveva aiutarlo a riscuotere un credito), facendo finta di assecondarlo (…)
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Roma 2024, ritorno al passato (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)
Roma 2024, ritorno al passato La missione al Cio di Montezemolo e Malagò: i luoghi sacri della capitale per fare colpo.
Do you remember Abebe Bikila? E nella memoria di Roma 1960, l’etiope scalzo sotto l’Arco di Costantino, canoa e canottaggio sul Lago Albano, l’equitazione a Pratoni del Vivaro e la ginnastica alle Terme di Caracalla, che Roma 2024 dovrà andare a pescare la sua «visione» dell’Olimpiade che sarà, come se 64 anni non fossero mai passati sotto i ponti del Tevere. L’atleta riportato al centro della scena — Berruti e i suoi occhiali da miope sul traguardo dei Zoo, il pugno del k.o. di Benvenuti — in un contesto che solo l’Urbe può offrire. […]. Giovanni Malagò è felice come un bambino: di quelle «iconic venues», i luoghi sacri che il Cio gli chiede di rispolverare dal passato per personalizzare la candidatura italiana, Roma è zeppa. È volato a Losanna, sulle sponde del Comitato olimpico internazionale, come prima tappa della tournée con cul presenterà (ammesso che abbia bisogno di presentazioni) il neopresidente del comitato promotore, Luca di Montezemolo, al pianeta Olimpia.[…]
È, questa, la fase in cui il Cio invita le pretendenti al ballo per cominciare a cucire loro addosso l’abito della festa. Google map, allora, è utile per dimostrare quanto Castel Gandolfo e Rocca di Papa siano vicine a Roma; mai quanto Città del Vaticano, e sappiamo come papa Francesco, a sorpresa, possa rivelarsi l’asso nella manica di Roma 2024. Molti sorrisi, grande ottimismo di Malagò («E andata bene, la prossima settimana incontreremo il sindaco Marino e Delrio e qualche altro tassello della squadra andrà a posto —il famoso d.g. donna, ndr —. Pancalli sarà il nostro ufficiale di collegamento. Ogni giorno che passa sono un po’ più ottimista») e di Montezemolo («Unità e innovazione. Mi preme dire che saranno Olimpiadi che miglioreranno la qualità della vita degli italiani, e non ll contrario: questo deve essere ben chiaro»)[…]Chiarite le linee guida (delocalizzazione intelligente: medaglie e premiazioni nella Capitale; impianti spartani e provvisori, vietate le cattedrali nel deserto, Giochi sostenibili e non più elefantiaci), l’idea meravigliosa di Roma 2024 procede a passi agili. Entro il 27 febbraio il Coni formalizzerà ufficialmente la candidatura con lettera al Cio, proponendo già le date (la finestra è 16 luglio-3l agosto 2024); dopo Pasqua Montezemolo e Malagò torneranno a Losanna. Il vantaggio sulle rivali (Parigi deciderà a breve tra Expo e Giochi del centenario, la Germania traballa ancora tra Amburgo e Berlino, il Sudafrica avrà i Giochi del Commonwealth 2022, troppo a ridosso di un’eventuale Olimpiade, le altre latitano) è evidente. Bach, per non scoraggiare nessun potenziale candidato, frena: «E presto per dire se lo sprint di Roma risulterà decisivo per la vittoria». Poi incoraggia Malagò a non prendersela per le voci contrarie alla nomina di Montezemolo (Lega, 5 Stelle, qualche forzista) né per l’accoglienza freddina dell’opinione pubblica. […] I Giochi vintage di Roma hanno un fascino seppiato e sottile. Adelante, ma con giudizio.
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“Così Starace e Bracciali truccavano i loro match” (Giuliano Foschini e Fabio Tonacci, La Repubblica)
Mentre preparavano la Coppa Davis, oppure una partita contro Federer, due dei migliori tennisti italiani, Daniele Bracciali e Potito Starace, passavano gran parte del loro tempo a discutere e a intascare mazzette dagli scommettitori per truccare il gioco. Bonifici da 15mila euro, richieste di stecche da 20mila, pronti a scendere in campo per perdere. Insomma, «una desolazione» per usare le parole dei magistrati. La storia viene fuori dall’ inchiesta della procura di Cremona e ha portato ieri alla squalifica della Federtennis dei due giocatori per 40giorni. Una decisione non esattamente tempestiva, visto che gli atti erano a disposizione da settimane e Bracciali e Starace hanno disputato ancora qualche giorno fa gli Australian Open. Eppure «entrambi i tesserati — ha scritto nell’atto di accusa la Fit, coadiuvata nelle indagini, come prevede la nuova giustizia sportiva, dalla Procura generale del Coni — lasciano ragionevolmente supporre, vista la gravità dei fatti contestati, che possano essere tuttora coinvolti» in «fitta rete di relazioni finalizzata a promuovere combine e scommesse illecite». Insomma, hanno truccato e potrebbero farlo ancora. Bracciali e Starace sono accusati di aver alterato il risultato tra Starace e Gimeno Traver dell’aprile 2011.
Il sospetto nasce dal sequestro dei pc e dalle dichiarazioni di uno degli imputati principali dell’inchiesta di Cremona, il commercialista bolognese Manlio Bruni. «Bracciali — ha raccontato Bruni al pm Di Martino nell’interrogatorio del 26 novembre scorso — convinse Starace a perdere quell’incontro. Come concordato provò a vincere, e in concreto vinse, il primo set». Poi perse il secondo e all’inizio del terzo si ritirò. La vittoria fruttò 54mila euro, 40 dei quali erano destinati a Starace. «Ma mi restituirono solo 50», dice il commercialista. «Bruni —sostiene il procuratore della Federtennis — non poté incassare la vincita perché Betfair gli restituì soltanto la puntata a seguito di sospetta anomalia nei flussi». Betfair invia infatti una mail a Bruni, allegata agli atti: «Abbiamo deciso di sospendere il tuo conto perché c’è un’inchiesta sulla partita Gimeno-Starace». Bracciali, come Starace, ha sempre negato tutto, «ma non si vede quale sia la necessità allora per cui Bruni abbia girato la mail a Bracciali…», chiosa il procuratore. La partita è costata quindi la squalifica sportiva, e a questo punto anche la carriera, ai due giocatori. Ma ce ne sono altre più datate che fanno parte dell’indagine penale. Bracciali era il collegamento tra gli scommettitori e il mondo del tennis. Risulta per esempio che abbia anche provato ad agganciare il giocatore italiano più importante, Fabio Fognini, «ma senza risultati». L’accoppiata vincente era sempre Bracciali-Starace. Il campano nel 2009 avrebbe ‘venduto” un’altra partita all’organizzazione: “regalò” al carneade tedesco Brands il 3 turno del torneo di Monaco (…)