È Karolina Pliskova la prima finalista del torneo di Dubai. La ceca ha battuto in tre set molto combattuti Garbine Muguruza. Contro di lei Simona Halep che dopo un primo set molto negativo, lascia appena 2 giochi alla Wozniacki
La sfida fra due delle nuove stelle nascenti del tennis femminile se la aggiudica Karolina Pliskova, numero 18 del mondo. Muguruza, dopo aver sconfitto Jankovic, Radwanska e Suarez Navarro, oggi è entrata in campo molto tesa e contratta e ha dovuto fare i conti con numerosi problemi al servizio – alla fine saranno 16 i doppi falli da lei commessi. Devastante, invece, Pliskova con il dritto – grande timing e penetrazione – colpo che oggi le ha portato tantissimi punti e su cui la spagnola ha a volte insistito un po’ troppo. Partita carica di tensione e ricca di alti e bassi da ambo i lati, ai cui, però, la ceca ha essenzialmente approcciato meglio dal punto di vista mentale, scendendo in campo più sciolta e rimanendo più lucida nei momenti importanti.
Primo set molto complicato per Muguruza al servizio: 9 doppi falli, 10 palle break concesse, 7 punti vinti su 28 con la seconda palla di servizio e una durata media dei suoi game di battuta intorno ai 7 minuti. Meglio la Pliskova, soprattutto con la seconda di servizio (55% dei punti vinti), che annulla 2 palle break e ottiene il break decisivo nel settimo game grazie all’ennesimo doppio fallo della sua avversaria.
La situazione si capovolge nel secondo set, dove è Pliskova a fare maggiormente fatica nei suoi turni di servizio, nonostante la sua percentuale di punti vinti sulla seconda rimanga invariata. Calano però i punti vinti sulla prima di servizio – si passa dal 78% del primo set al 67% del secondo parziale – ed è costretta a fronteggiare ben 7 palle break. Sale, invece, il rendimento di Garbine, soprattutto alla battuta, che risolve i problemi avuti nel primo set, perde solo 3 punti sulla seconda di servizio, supera il nervosismo che la aveva attanagliata ad inizio partita e inizia a prendere più sicurezza e fluidità anche nei colpi da fondo campo.
Il break decisivo in suo favore arriva nel dodicesimo game, anche in questo, grazie ad un rovinoso doppio fallo della ceca.
Si va dunque al terzo set, con Pliskova che, dopo aver vinto il primo parziale, ha vinto 37 delle ultime 38 partite giocate – unica sconfitta patita a Brisbane, ad inizio stagione, contro Kudryavtseva. Il parziale rimane in linea con i servizi con entrambe le giocatrici costrette a fronteggiare ed annullare palle break. Da segnalare come sia Muguruza che Pliskova siano state bravissime, durante tutto il match, a rimanere attaccate ai propri turni di servizio, e allo stesso terribili nella conversione delle palle break – 1 su 14 Muguruza, 2 su 14 Pliskova.
La zampata decisiva la mette a segno Pliskova nell’undicesimo game, al termine di un disastroso turno di servizio da parte di Muguruza. La ceca tiene il successivo game di servizio annullando 3 palle consecutive del contro break e dopo quasi 3 ore di gioco accede alla finale al termine di un match durissimo dal punto di vista fisico e mentale. Prima finale della carriera in un Premier 5 e best ranking di numero 12 per Karolina Pliskova.
Match dai due volti quello che ha visto protagoniste Simona Halep e Caroline Wozniacki, rispettivamente numero 4 e 5 del ranking mondiale. Semifinale nobile che ha visto trionfare la rumena, testa di serie numero 1 del torneo, capace di una grande reazione dopo un primo set perso davvero malamente. Wozniacki, dal canto suo, dopo un primo parziale giocato in maniera perfetta, si è disunita in apertura di secondo set e da lì in poi non è più riuscita a rimettere la partita sui binari da lei preferiti.
Primo set senza storia, con una Wozniacki che gioca il suo tennis alla perfezione. Difesa straordinariamente consistente, muove la sua avversaria da una parte all’altra del campo con precisione chirurgica, colpisce la palla con grande intensità e i suoi colpi sembrano fare malissimo ad Halep, che appare decisamente sottotono. Al termine del primo set sembra impossibile immaginare un esito diverso da quello del parziale appena concluso.
L’inimmaginabile accade, e accade improvvisamente. Calo di tensione ad inizio secondo set per Caroline che si ritrova immediatamente sotto di due break e quando cerca di reagire l’inerzia della partita è già cambiata e adesso dall’altra parte della rete c’è una Halep ritrovata. La rumena inizia il suo pressing da fondo campo, comanda gli scambi con i piedi sulla riga di fondo, mentre la danese perde sempre più campo e i suoi colpi diventano sempre meno efficaci. Halep in realtà non ha fatto niente di particolarmente straordinario per cambiare l’andamento del match, tranne sfruttare al massimo il blackout della sua avversaria, sparita dal campo dopo aver vinto il primo set. La rumena ha innalzato il suo livello di gioco e lo ha mantenuto costante negli ultimi due parziali, approfittando di una Wozniacki inaspettatamente fallosa. Grazie ad una grande profondità di palla e alle sue magistrali traiettorie in lungo linea, Halep chiude con facilità disarmante secondo e terzo set e raggiunge in finale Karolina Pliskova.
Risultati:
[17] K. Pliskova b. G. Muguruza 6-3 5-7 7-5
[1] S. Halep vs [3] C. Wozniacki 2-6 6-1 6-1