Fabio Fognini non riesce a ripetersi e paga le scorie fisiche e mentali della semifinale con Rafael Nadal. David Ferrer vince 6-2 6-3 conquistando il ventitreesimo titolo in carriera, l’ottavo ATP 500 e il secondo titolo dell’anno dopo Doha
Forse non fu vera gloria. Tanto eravamo speranzosi ieri tanto siamo rimasti delusi oggi. Forse scarico, forse stanco, forse sorpreso, Fognini non ha ripetuto l’impresa di ieri sera, quando aveva superato Rafael Nadal. Anzi, David Ferrer, in un’oretta e mezza, liquida il nostro Fabio Fognini con un nettissimo 6-2 6-3, conquistano così il suo secondo titolo del 2015 ed il suo ottavo titolo ATP 500.
Lo spagnolo, malgrado sia andato in difficoltà più d’una volta in questa settimana a Rio de Janerio, gioca una partita praticamente perfetta, prendendo qualsiasi cosa potesse tirare il nostro Fabio. Troppo veloce, concentrato e solido Ferrer per il Fogna, tutto sommato calmo nonostante circostanze particolarmente avverse. Il numero 28 al mondo, testa di serie numero 4 in questo torneo, lancia infatti “soltanto” due volte la racchetta per terra, legate più a frustrazione che a rabbia.
A fare la differenza, sono comunque stati i tantissimi errori gratuiti da parte di Fognini, specialmente nel primo set. Al termine delle ostilità, sono addirittura 29 i gratuiti per il ligure, veramente troppi per pensare di poter impensierire la solidità di Ferrer.
Primo set sicuramente complicato per Fabio: l’iberico gioca bene ed è come sempre solido sul proprio servizio, mentre il ligure sbaglia tanto, troppo, soprattutto col dritto. Sono infatti ben 17 gli Unforced Errors per il fidanzato di Pennetta che cede il proprio servizio per ben due volte: la prima nel quarto gioco, quando, dopo aver annullato tre break point, ne concede un terzo con un doppio fallo, realizzato grazie ad un errore gratuito di rovescio; la seconda, nell’ottavo game, quando il numero 9 del mondo riesce a chiudere il set dopo 37 minuti, passando così in vantaggio per 1 set a zero. Un peccato per Fognini che, malgrado i tanti già citati errori, ha anche avuto l’opportunità di pareggiare il break nel corso del quinto gioco.
Il secondo set è tendenzialmente la fotocopia del primo. Ferrer serve bene e sbaglia poco, Fabio invece sbaglia tanto. La svolta arriva anche questa volta nel quarto gioco, quando Fognini concede ben quattro palle break, non consecutive. All’ultima disponibile, Ferrer si porta avanti nel punteggio, 3-1 e servizio, dopo uno scambio molto lungo, conclusosi però con un errore gratuito, l’ennesimo, dell’italiano. La partita praticamente si chiude qui, anche perché lo spagnolo ottiene un secondo break nel sesto gioco. Bellissimo il recupero dell’iberico sulla palla corta dell’avversio, proprio sul punto che gli consente di strappare nuovamente la battuta al 27enne italiano. Ferrer chiude dunque la partita, anche se ritarda di qualche minuto la chiusura ufficiale: forse rilassatosi, lo spagnolo cede il servizio all’avversario, chiudendo poi quindi col punteggio finale di 6-2 6-3 dopo un’ora e 23 minuti di gioco. Fognini sale comunque al numero 23 della classifica e soprattutto dovrebbe aver preso un po’ di fiducia non solo per via dell’exploit di ieri ma anche per via del fatto che è sembrato sempre sul match con la testa. Non è poco e non era scontato.
Peccato per la finale. Forse scarico, forse stanco, forse Ferrer non è Nadal…
Risultato:
[2] D. Ferrer b. [4] F. Fognini 6-2 6-3