Il giocatore serbo ha ricevuto diversi attacchi in rete da scommettitori che avevano puntato su di lui nel match dei quarti di finale dell’ATP di San Paolo della scorsa settimana
Dusan Lajovic, il tennista serbo che aveva battuto Luca Vanni all’ATP di Quito per poi essere lui sconfitto dal giocatore aretino la settimana scorsa nella splendida cavalcata che ha portato Vanni in finale all’ATP 250 di San Paolo, ha in seguito ricevuto su Facebook numerosi messaggi intimidatori, che alludevano alla sua morte. Lo riporta il quotidiano serbo di Belgrado “Večernje Novosti”.
La brutta vicenda è legata alle scommesse: chi ha minacciato Lajovic aveva puntato sulla vittoria del numero 71 del mondo, forte della notevole differenza di classifica tra il serbo e il giocatore toscano, proveniente dalle qualificazioni. Il campo ha dato il verdetto meno previsto, così diversi scommettitori di diversi paesi (Repubblica Ceca, Croazia, Brasile), delusi per la perdita economica, si sono scagliati contro Lajovic inondando la sua pagina Facebook di offese e, come detto, vere e proprie minacce di morte.
Sebbene Lajovic abbia ostentato indifferenza (“Cose che succedono, non commento”), Novosti scrive che anche Ilija Bozoljac (protagonista nel 2013 della vittoria decisiva in doppio con Zimonjic che ha permesso alla Serbia di superare gli USA nei quarti di finale di Coppa Davis) ha in passato subito minacce analoghe.
In termini più generali d’insulti e offese a tennisti, ricordiamo il caso di Rebecca Marino, la canadese arrivata fino al n.38 WTA che nel febbraio 2013, a 22 anni, annunciò il ritiro per la seconda volta in carriera, schiacciata dalla depressione dovuta allo stress per i continui attacchi, alcuni dei quali particolarmente violenti, subiti sui social media, che “hanno reso la mia professione più faticosa e ormai priva di divertimento”.