Oggi Michael Chang compie 43 anni. Ripercorriamo la carriera di un ex campione che, giovanissimo, ha conosciuto i fasti del tennis, e che oggi continua ad esserne protagonista come coach e tennista del Champions Tour
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Nessuno dimenticherà mai la geniale soluzione di sferrare un servizio al “cucchiaio” e di piazzarsi sulla linea della battuta per sorprendere l’allora n. 1 del mondo Ivan Lendl sul matchpoint degli ottavi di finale al Roland Garros. Correva l’anno 1989 e l’imperturbabile campione ceco doveva vedersela, dall’altra parte della rete, con un adolescente di 17 anni, certo, inesperto, ma dalla perspicacia e prontezza di spirito fuori dal comune. In preda ai crampi e non reggendosi quasi più in piedi, sul 4-3 al 5° set, Michael estrae dal cilindro una seconda di servizio al “cucchiaio”che annichilisce Lendl, riuscendo così a vincere il gioco. Ma non è finita. Poi, sul matchpoint del 5-3, e sempre più indebolito dai crampi, mette in atto un’altra trovata geniale piazzandosi sulla linea del servizio.
E non fallisce.
L’esperto e solidissimo Ivan cade dritto dritto nell’ “insidia” dell’abile avversario e, del tutto destabilizzato, sbaglia inesorabilmente la battuta. Michael si accascia per terra sfinito ma felice. Stava entrando nella storia del tennis.
Oggi, 22 febbraio 2015, l’ex ragazzo prodigio del New Jersey ma di origine cinese compie 43 anni e non possiamo non ricordare l’exploit che lo ha fatto entrare nella rosa dei grandi. Infatti, dopo aver superato Ivan Lendl 4-6 4-6 6-3 6-3 6-3 in quell’ eroico e drammatico match, Michael continua la sua corsa a Porte d’Auteuil fino ad arrivare in finale, durante la quale sorprende anche l’allora “principe” del tennis mondiale, lo svedese Stefan Edberg. In un match lottato e ricco di suspense, alla fine lo statunitense ha la meglio su Stefan in 5 set per 6-1 3-6 4-6 6-4 6-2 e può sollevare la meravigliosa Coupe des Mousquetaires. Diventa così il più giovane vincitore del Roland Garros all’età di 17 anni e 3 mesi (Wilander l’ho ha vinto a 17 anni e 9 mesi).
Ma Michael era già da tempo un enfant prodige. A soli 15 anni e 6 mesi, è il più giovane tennista a vincere un match di main draw allo US Open, dopo aver ottenuto una wild card. È inoltre il più giovane tennista a raggiungere una semifinale Atp a Scottsdale; il primo americano dopo Tony Trabert ad aggiudicarsi lo slam parigino, nonché il giocatore più giovane ad entrare nella Top 5, a 17 anni e 5 mesi.
Insomma una carriera che comincia a 1000 da adolescente e che sarà impreziosità dal n. 2 del ranking nel 1996, da un palmares di ben 34 titoli e altre 24 finali, tra cui un’altra al Roland Garros nel 1995, all’Australian Open e allo US Open nel 1996 e dalla vittoria in Coppa Davis nel 1990.
Tennista alquanto timido dentro e fuori dal campo, Chang è sempre stato caratterizzato da grande umiltà e tenacia, tanto da cercare costantemente di migliorarsi, con abnegazione e grande spirito di sacrificio.
E oggi, quel dolce e timido ragazzo è ancora al servizio della racchetta, ma questa volta soprattutto nei panni di allenatore, facendo parte della schiera dei coach illustri insieme ai suoi avversari di allora Edberg, Becker, Lendl e Ivanisevic. Michael è infatti diventato il mentore e il coach, assieme a Dante Bottini, dell’attuale n. 5 del mondo Kei Nishikori che gli rende onore dichiarando quanto “sia fantastico lavorare con Chang“. E, in effetti, la scelta del nipponico di affidarsi a Chang non sorprende, in quanto l’atteggiamento in campo, la discrezione e l’umiltà di Kei sono qualità che certamente egli ha in comune con l’ex campione statunitense.
Ma Michael ritrova spesso e volenteri anche il tennis giocato poiché partecipa al Champions Tour e, proprio in ambito del circuito degli ex campioni, il pubblico italiano ha potuto ammirarlo nella Grande Sfida, svoltasi il 17 e il 18 ottobre scorsi a Genova e Milano, alla quale hanno preso parte anche Jhon McEnroe, Ivan Lendl e Goran Ivanisevic, sfida vinta alla fine da Ivanisevic in finale con Lendl. E proprio quest’anno, Chang si è trovato ad essere in qualche sorta l'”avversario” dell’ex campione croato poiché i loro due pupilli, Nishikori e Cilic si sono affrontati in finale allo US Open, vinta poi da Marin.
Insomma, a 43 anni, una carriera per Michael che dura già da trenta’nni e che, certamente, sarà ulteriormente arricchita da altri grandi successi. E noi glielo auguriamo di cuore. Buon compleanno Michael !