A Buenos Aires partita mai cominciata tra Berlocq e Fognini. L’italiano resiste fino al 3-2 e poi subisce 10 game di fila. Facili vittorie per Almagro e Robredo
Carlos Berlocq, in poco meno di un’ora di gioco, si sbarazza agevolmente del nostro Fabio Fognini, incapace di conquistare più di tre game nel corso dell’intera partita. Il 6-3 6-0 rifilatogli dal numero 74 del mondo è un passivo che si è assolutamente meritato, con un gioco privo di velocità, intelligenza tattica e concentrazione. Fabio è apparso, fin dai primissimi scambi, svogliato e poco volenteroso, come se non gli interessasse giocare (ma allora perché l’ha fatto?). Insomma, è sceso in campo come tante altre volte, con poca voglia ed il palese desiderio, almeno a giudizio di chi guarda, di voler fare qualsiasi altra cosa piuttosto che stare in campo.
L’inizio del primo set è la palese dimostrazione della testa del Fogna: primo game perso subito, concedendo il break dopo pochi minuti all’avversario argentino. Il tennista ligure, però, come spesso accade, non si estranea e riesce a controbrekkare l’argentino nel quarto break. Poco importa però, perché 3 giochi dopo, Berlocq strappa nuovamente il servizio a Fognini, sfruttando l’errore più che banale dell’italiano. Il set si chiude poi ancora sulla battuta di Fognini che, sotto 5-3 e servizio, si ferma per la verifica del segno sul proprio servizio. La valutazione del sanremese è però sbagliata, ed è così che perde game e set.
Il secondo parziale diventa poi pura formalità: Fognini non riesce a tenere lo scambio contro un Berlocq, invece, molto pimpante, e così non riesce a tenere nessuno dei suoi turni di servizio. L’argentino chiude agevolmente con il punteggio di 6-0 dopo appena 56 minuti di partita.
Davvero imbarazzante la condizione fisica ed atletica dell’italiano che mette in campo appena il 51% di prime palle, dalle quali, comunque, ricava un ancor più misero 47%. Davvero troppo, troppo poco per pensare di poter impensierire una specie di muro come l’argentino. La speranza adesso, per lui e per noi, è che possa ritrovare una buona condizione fisica e mentale, quella che in sostanza ha avuto a Rio, affinché possa affrontare con serenità il turno di Coppa Davis tra 10 giorni.
Non soffrono, nei restanti match di giornata, Almagro e Robredo. Il primo batte Albert Ramos-Vinolas mentre il secondo la wild card argentina Renzo Olivo numero 186 della classifica ATP. Entrambi i match sono senza storia. Almagro chiude in poco meno di un’ora e mezza 6-3 6-4. Lo spagnolo vince solo il 25% delle palle break avute (2 su 8) lasciando al match probabilmente una mezz’ora di troppo (sarà stato contento il pubblico). Robredo, infine, lascia appena tre game al suo avversario chiudendo 6-1 6-2.
Oggi, venerdì, in programma i quarti di finale, spicca proprio la sfida tra Almagro e Robredo (non prima delle 16 ora locale). I precedenti dicono quasi tutti Almagro, soprattutto l’ultimo di qualche settimana fa a San Paolo dove l’attuale n.89 al mondo si è imposto 6-3 7-6. Tornerà in campo anche Rafael Nadal che chiuderà il programma, quindi non prima della mezzanotte italiana. Se la vedrà con Federico Delbonis. L’argentino, mancino, è in un buon momento di forma, tutti ricorderanno i quarti maratona di Rio con Fognini, Rafa dovrà quindi stare molto attento se non vorrà incappare in un’altra prematura esclusione. Un solo precedente: 2013 Vina del Mar 6-3 6-2 per Nadal.
Risultati:
C. Berlocq b. [4] F. Fognini 6-3 6-0
B. Rola b. [Q] F. Bagnis 6-2 6-1
N. Almagro b. A. Ramos 6-3 6-4
[2] T. Robredo b. [WC] R. Olivo 6-1 6-2