Era dall’8 giugno del 2014 che Rafael Nadal non alzava un trofeo. Ha dovuto aspettare l’Argentina Open di Buenos Aires e l’amico Pico Monaco per tornare al successo. Partita senza troppi sussulti, troppo ampia la differenza tra i due giocatori. Nadal a -3 da Vilas
Anche se non c’erano troppi dubbi sul risultato finale avevamo tutti un po’ di curiosità sulle condizioni, fisiche e – perché no? – psicologiche del neo numero 3 del mondo, Nadal. La partita non ha sciolto del tutto i dubbi a dire il vero perché troppo debole è stato il suo avversario che non ha mai offerto situazioni complicate all’amico spagnolo. Il quale ha gradito, se è vero che persino lo scomparso dritto di queste settimane è tornato a farsi vedere per chiudere in modo perfetto alcuni scambi che si erano troppo allungati. In ogni caso una buona iniezione di fiducia per Nadal, che vince il suo 46° torneo sulla terra (e NON raggiunge Vilas, che ne ha vinti 49, come i nostri cari NoMercy e Topspin ci hanno graziosamente segnalato), il primo dopo il Roland Garros di ormai 8 mesi fa. In tutto fanno 65, niente male.
Il primo set era iniziato con due lunghi game di 10 punti, anche se a differenza del suo amico/rivale, Nadal non doveva salvare nessuna palla break. Ma a Buenos Aires tornava a piovere e si doveva attendere un’altra ora prima di giocare il terzo game. Al rientro in campo i due tenevano il servizio in modo più agevoleper un paio di game ciascuno, ma al settimo Nadal riusciva con una palla corta prima e con un vincente di rovescio dopo a portarsi ancora a palla break. Monaco annullava la prima ma sulla seconda tirava un dritto in rete consegnando game e – col senno del poi – set all’avversario. I restanti tre giochi filavano via lisci e Nadal poteva chiudere al primo set point grazie ad un rovescio fuori di un paio di metri di Monaco.
Anche il secondo set si apriva con delle palle break per Nadal. Ma mentre Monaco in qualche modo annullava le prime due, prima con un rovescio steccato da Nadal poi con una buon accelerazione di dritto, sulla terza combinava uno scempio che forse è meglio non commentare. C’è da dire che Nadal la terza opportunità se l’era guadagnata con un sontuoso passante di rovescio, quindi magari l’amico Monaco avrà voluto premiare la bellezza del colpo del numero 3 del mondo. Dire che la partita si chiudeva qui è forse eccessivo ma Nadal conservava senza patemi i suoi turni di servizio (alla fine non avrà concesso neanche una misera palla break al povero Juan) mentre Monaco cedeva col solito rovescio lungo anche il terzo game, lanciando Rafa sul 3-0 pesante. Nadal allentava un po’ la presa per concedere il game della bandiera all’amico e chiudeva al primo match point grazie ad un dritto largo di Monaco.
Un buon Nadal tutto sommato, perché la partita è stata giocata su buoni ritmi e Rafa non ha mostrato particolari imbarazzi nel rimandare dall’altra parte, come ai bei tempi, i tentativi di accelerazione dell’avversario. C’è forse da sottolineare che questa versione di Nadal è un po’ più divertente da vedere, visto che il maiorchino – forse per necessità, forse per scelta – sta provando ad usare maggiormente alcune varianti di cui forse non aveva tanto bisogno quando era fiiscamente troppo più forte degli avversari. Così abbiamo visto qualche discesa a rete, qualche palla corta e, credeteci, qualche serve&volley. Certo, questo torneo Nadal lo ha vinto giocando con avversari tutti fuori dai primi 50 (in media contro il numero 85 in classifica: 146, 59, 74, e 60) e quindi si vedrà se questa versione sarà in grado di infastidire qualche pezzo grosso che non in genere si tiene lontano dal Sudamerica.
Risultato:
[1] R. Nadal b. J. Monaco 6-4 6-1