Il tennista scozzese nella sua Glasgow batte John Isner in tre set e per il secondo anno consecutivo manda gli Usa ai Play-off ed il suo team ai quarti (in casa contro la Francia, a Wimbledon?). L’australiano supera con due tie break Rosol e porta per la prima volta dal 2006 la sua squadra ai quarti, dove in casa affronterà il Kazakhstan dei miracoli. Laaksonen fa un altro miracolo a Liegi, ma Goffin vince il singolare decisivo. Non bastano le due vittorie di Nishikori al Giappone, che deve inchinarsi al Canada nonostante la vittoria del suo n.1 su Raonic
REP. CECA- AUSTRALIA 1-3 (Cesare Novazzi)
L’Australia torna ai quarti di finale per la prima volta dal 2006 e lo fa con due ottime prestazioni di Tomic ed una splendida rimonta di Kokkinakis. La Repubblica Ceca esce al primo turno da testa di serie numero 1 (come era successo alla Spagna nel 2013). Troppo pesanti le defezioni di Berdych e Stepanek.
B. Tomic b. L. Rosol 7-6(4) 6-3 7-6(5)
Lukas Rosol cerca di riscattarsi dopo la prestazione con Kokkinakis, mentre Bernard Tomic vuole confermare il buon stato di forma mostrato con Vesely. Nessun precedente tra i due.
Si inizia con Tomic al servizio, Rosol è molto concentrato ed aggressivo da fondo, in spinta continua. Manca solo un po’ di profondità. Tomic sembra sorpreso da questo atteggiamento, ma rimane saldamente in partita. Al quinto gioco però Tomic non trova la prima e Rosol ne approfitta portandosi 0-40. L’australiano annulla tutte le palle break con coraggio e con un pizzico di fortuna sulla terza, chiudendo poi il game a rete. Rosol tira sempre molto forte e attacca con il diritto, mentre Tomic riesce finalmente a trovare il suo ritmo tenendo il settimo gioco a zero. Si seguono i servizi fino al tie break. Qualche errore di troppo per Rosol con il rovescio porta Tomic a tre set point. L’australiano ci prova subito, ma la sua risposta finisce sul nastro. Ci pensa però Rosol sbagliando un rovescio che vale il 7 a 4 del tie break. Bravo Tomic ad attendere l’errore del suo avversario che perde un po’ di lucidità. L’impressione è che il ceco stia giocando al suo massimo livello, mentre Tomic abbia ancora un ampio margine di crescita.
Nel secondo set l’impressione diventa realtà perché sebbene i giocatori si scambino favori con break e controbreak al terzo e quarto gioco, causa errori di impostazione, al quinto gioco l’australiano inizia a mettere pressione al ceco. Tomic recupera una discreta palla corta di Rosol e con una contro smorzata si procura una palla break. Un doppio fallo del ceco regala il turno di battuta all’australiano che sale 3-2. Tomic conferma il break e al turno successivo Rosol è ancora in apnea, ma tiene il servizio con un po’ di fatica (ottimo il passante di rovescio di Tomic ad una mano per il 30 pari). Nel nono gioco Rosol manca di profondità e Tomic si procura una palla set, chiudendo poi anche il secondo parziale in suo favore con una risposta aggressiva.
Il terzo set si apre con Tomic alla battuta. I tennisti non concedono palle break, rimangono concentrati sui propri turni di servizio, anche se Rosol scende significativamente in aggressività. Al quarto gioco il ceco fatica per trovare il 2 a 2 dopo buona difesa di Tomic, ma chiude comunque con servizio e diritto. Tocca a Tomic soffrire il gioco avversario al nono game dove Rosol trova la parità, ma Tomic sistema tutto con il servizio. Sul 6 a 5 Tomic e servizio Rosol, il ceco con due errori si ritrova 0-30. Tomic cerca il punto a rete ma sbaglia la volée. Poi l’australiano ancora con un errore di diritto da metà campo regala il punto che vale il tie break all’avversario. I giocatori difendono bene i propri servizi man mano che la tensione sale. Il tifo supporta il padrone di casa che però non conferma un minibreak e cede la sua battuta due volte in due turni (la seconda volta con un errore forzato da un diritto australiano). Tomic ringrazia e dopo servizio e diritto chiude con lo smash consegnando alla sua squadra il punto che vale l’accesso ai quarti di finale con il Kazakhstan, in casa.
GBR-USA 3-1 (Giorgio Laurenti)
Dopo ottant’anni la Gran Bretagna torna a vincere in casa contro gli Stati Uniti e si qualifica ai quarti di finale di Coppa Davis contro la Francia. A tredici mesi di distanza da San Diego un’altra sconfitta per il tennis a stelle e strisce contro la Gran Bretagna ed è di nuovo costretta ai play-off per rimanere nel World Group. Il punto decisivo lo porta Andy Murray vittorioso contro John Isner in tre set davanti a un pubblico straordinario che ha fatto da cornice perfetta in questi tre giorni di bel tennis.
A. Murray b. J. Isner 7-6(4) 6-3 7-6(4)
Un Murray formato chirurgo quello che si è trovato di fronte Isner all’Emirates Arena di Glasgow: nessun break concesso e appena un punto sul suo servizio nei due tiebreak giocati.
Sul 5-4 nel primo set lo statunitense, reduce dalla maratona di venerdì contro James Ward, non sfrutta ben tre palle set (due delle quali consecutive). Al tiebreak il primo, e unico, doppio fallo di Isner del match, gli costa carissimo perché Murray non concede altre opportunità e chiude 7-4.
Abbattuto per il primo parziale perso, Isner perde lucidità e al sesto gioco concede una palla break a Murray, il quale la trasforma con un lob su cui Isner non può nulla. Al servizio sul 5-3 in suo favore lo scozzese tiene il servizio a zero.
Nel primo gioco del terzo set Murray ha tre palle break ma Isner grazie alla prima di servizio riesce a portarsi sull’1-0. Come nel primo set si arriva al tiebreak: Murray strappa un mini break e si porta sul 3-2, tiene i due successivi servizi e strappa un altro mini break allo statunitense. Sul 6-3 si concede un singolo passaggio a vuoto nel primo turno di battuta, per poi chiudere con un ace esterno ancora 7-4.
BELGIO-SVIZZERA 3-2 (Giovanni Vianello)
Alzi la mano chi avrebbe mai creduto che la Svizzera orfana di Federer e Wawrinka sarebbe arrivata a giocarsi l’accesso ai quarti di finale con il Belgio al quinto singolare. Onore al merito soprattutto ad Henri Laaksonen, che firma la seconda vittoria in 5 set (ed in rimonta) in due giorni. Ma purtroppo tutto ciò non basta ai campioni in carica. Il Belgio schiera Goffin nell’ultimo singolare che si impone facilmente su Bossel
H. Laaksonen b. S .Darcis 6-3 3-6 3-6 7-6(5) 6-1
Una rimonta insperata regala alla Svizzera la possibilità di giocarsi la qualificazione ai quarti fino all’ultimo match.
Il giovane Henri Laaksonen, tennista di sponda elvetica, ha infatti vinto al quinto set su Steve Darcis, partendo da uno svantaggio di due set a uno. La partita è stata molto equilibrata fino alla fine del quarto set.
Nel primo set entrambi i giocatori sono spesso andati in difficoltà al servizio ed è stato infine Laaksonen a spuntarla per 6-3 con due break di vantaggio.
Nel secondo set stesso risultato, questa volta a favore di Darcis.
Il belga si è aggiudicato con un break di vantaggio anche il terzo set e si è portato 3-1 nel quarto, ma da lì è partita la reazione di Laaksonen, che ha recuperato il divario ed è riuscito poi a portare il set al tie-break, che si è aggiudicato.
Nel quinto set Darcis, che fino al tie-break del quarto aveva mostrato un tennis spumeggiante fatto di un apprezzabile alternarsi di accelerazioni e palle corte, è calato mentalmente ed ha cominciato a commettere molti errori ed ha perso 6-1.
Goffin b. Bossel 6-4 6-0 6-4
Si infrange sullo scoglio di Goffin il sogno elvetico di raggiungere i quarti dell’edizione 2015 di Coppa Davis, ma va reso onore agli svizzeri, soprattutto a Laaksonen, che hanno avuto il merito di rendere appassionante un tie che sembrava scontato nell’esito.
La quinta partita ha visto la decisione del capitano belga di giocare la carta Goffin, che era stato risparmiato nella prima giornata. Per la Svizzera invece in campo Bossel.
Il primo set ha subito preso la via belga, il numero 21 al mondo Goffin, netto favorito della vigilia, ha immediatamente strappato la battuta a Bossel e ha mantenuto il vantaggio per tutto il parziale, vincendo per 6-4.
Il secondo set è stato poco più di un allenamento per il belga, che non ha concesso nemmeno un game all’avversario aggiudicandosi la frazione per 6-0.
Nel terzo ed ultimo set c’è stato più equilibrio e si è arrivati al 4 pari, ma nel nono gioco dopo alcuni tentativi Goffin è infine riuscito a brekkare Bossel, dotato peraltro di un ottimo servizio, ed ha poi portato a casa set e partita 6-4.
CANADA – GIAPPONE 3-2 (Fabio Gibertini)
Kei Nishikori svolge in pieno il suo dovere superando il n.1 canadese Raonic (che era imbattuto in 11 precedenti singolari di Davis disputati in casa) in una partita molto equilibrata finita 6-4 al quinto e decisa da pochi punti. Ma Go Soeda, scelto all’ultimo al posto di Tatsuma Ito per il match decisivo, rimane in gara solo tre quarti d’ora contro un concentratissimo Vasek Pospisil, ed il Canada può festeggiare dopo due anni il raggiungimento dei quarti di Davis, ove affronterà il Belgio.
K. Nishikori b. M. Raonic 3-6 6-3 6-4 2-6 6-4
Nel primo set i giochi si decidono nei 3 game a partire dall’1-1 servizio Raonic quando il giapponese non approfitta del 15-30 e commette un errore da fondo che consente poi a Raonic di tenere la battuta senza rischi. Pochi punti più tardi un “challenge” azzardato e ancora due errori di dritto consegnano il break a 30 che si rivelerà decisivo nel set, visto che il canadese non concederà più nulla al servizio fino al 6-3 finale in 33′.
Seconda partita quasi soporifera fino al 3-4 servizio Raonic quando il giapponese inizia a entrare in ritmo sulla risposta e costringe l’avversario ai vantaggi in cui si procura, in successione, 3 palle break. Se le prime due scompaiono sotto i colpi della sempre consistente prima di servizio del canadese, sulla terza la risposta lungolinea vincente regala il 5-3 a Nishikori che poi un perfetto game a 0 trasformerà in 6-3 per la parità momentanea. Se in questo set il nipponico è via via andato in crescendo Raonic al contrario non lo ha mai impensierito conquistando solo 3 miseri punti in risposta.
Nel terzo set, dopo un game iniziale a zero di Raonic iniziano i problemi per chi è al servizio: Nishikori deve annullare con merito 3 palle break (1 sull’1-0 e 2 sul 2-1) prima di andare in parità sul 2-2 quando con un game quasi perfetto strappa il servizio al canadese (nonostante due ace) mettendo in campo un paio di prodezze che qualcuno riterrebbe da circoletto rosso. Il combattuto parziale si chiude 6-4 in 44′ con due chance per il 6-3 sciupate malamente dal giapponese che poi chiude il game successivo senza problemi un set dal notevole livello di gioco.
La quarta partita fila via come un lampo e il calo che aveva iniziato ad affiorare in Nishikori a fine terzo set si concretizza nel quarto game quando, aiutato dalle risposte aggressive del canadese, commette due errori per lui insoliti e, sul 30-40, regala il break con il quarto doppio fallo. Nel game successivo, Raonic concede una palla del controbreak ma la annulla bene e si invola verso la conquista del set che otterrà con un secondo break sul 5-2, che, oltre a garantirgli il 6-2 definitivo in 30′, gli permetterà di cominciare al servizio il parziale decisivo. Il canadese ormai con le spalle al muro ha sfoderato un set da 75% di prime palle e 100% di punti sulla prima, numeri che combinati non hanno lasciato che le briciole al suo avversario nei sui game di servizio.
Nel quinto e decisivo set le prime emozioni arrivano sull’1-1 quando Nishikori costringe Raonic al break con una gran risposta di rovescio e un successivo scambio ben condotto da fondo. Il vantaggio così ottenuto che visti i set precedenti aveva l’aria di poter risultare decisivo, viene invece smarrito sul 3-2 quando il nipponico dal 40-15 si fa riprendere e concede il break incoraggiato dai sorprendenti recuperi di Raonic, che, tuttavia, è sembrato, in questa fase, incautamente sollecitato troppo sul dritto con cui ha ribaltato un paio di scambi decisivi. L’inerzia cambia così di mano e prende ancor più vigore quando Raonic tiene a 0 il game del 4-3. Ma il giapponese non si perde d’animo, tiene bene per il 4-4 e gela il padrone di casa con un break (regalato dal sesto doppio fallo) ottenuto grazie a un’ottima presenza in risposta e da fondo. Nishikori concentratissimo chiude alla grande il game successivo con 3 colpi vincenti per il 6-4 finale che gli consegna la partita in 3 ore e 4 minuti.
Nel complesso match piacevole dall’alto livello di gioco che, come nei precedenti incontri, si è deciso su una manciata di punti. Davvero notevole la prestazione del giapponese capace in diverse occasioni di disinnescare la devastante battuta di Raonic per iniziare lo scambio, cosa che ha consentito di avere una impronosticabile partita senza tiebreak giocati. Certamente, se sapranno proseguire per questa strada, ritroveremo presto questi protagonisti sui campi del grande tennis.
V. Pospisil b. G. Soeda 7-5 6-3 6-4
Un po’ un “anticlimax” il match decisivo tra Pospisil e Soeda, soprattutto se confrontato al pathos regalato da altri incontri disputatisi in questo weekend di Davis. Dopo un avvio incatenato alla regola dei servizi (una sola palla break nei primi 18 games, quella sfruttata da Pospisil sul 6-5 del primo parziale, che gli è valsa il set), il tennista di Vancouver ha lentamente ma inesorabilmente preso il sopravvento a partire dal 4-3 in suo favore nel secondo parziale, quando un doppio fallo di Soeda gli ha regalato il break decisivo per portarsi a condurre per 2 set a zero.
Da quel momento in poi tanta fatica per il nipponico, che deve affrontare palle break ad ogni turno di battuta o quasi, mentre sui game di servizio di Pospisil raccoglie solamente le briciole (costantemente sotto il 20% in questa statistica durante tutta la partita). Dal 3-3 nel secondo set, il canadese infila una serie di 6 giochi a uno (e nell’unico game vinto Soeda ha dovuto cancellare una palla break) che scava un solco incolmabile tra lui e l’avversario. Dopo 1 ora e 49 minuti l’ace numero 14 di Pospisil manda il Canada nei quarti di finale, dove il prossimo luglio dovrà affrontare una insidiosa ma non impossibile trasferta contro il Belgio.