Sorpresa al torneo ATP di Indian Wells, l’atteso confronto tra Djokovic e Tomic non si farà. Murray supera agevolmente Feliciano Lopez. Domani alle 20 (in Italia) aprono Federer e Berdych, poi Nadal-Raonic. A seguire le due semifinali femminili
L’australiano Bernard Tomic si è ritirato. Pare un mal di schiena il motivo principale. Tomic aveva accusato forti dolori alla testa per tutta la settimana, dovuti alla crescita del dente del giudizio. “La mia guancia destra è totalmente infiammata, anche quando mi sono svegliato ho fatto fatica ad alzarmi e ad arrivare alla doccia – ha spiegato Tomic alla stampa dopo l’annuncio del suo forfait – In più, stamattina durante il palleggio di riscaldamento la mia schiena mi faceva davvero male, facevo fatica a muovermi“. Il giovane australiano ha poi spiegato che si trascina il dolore alla schiena dal torneo di Memphis, ma che ha giocato cinque tornei consecutivi nelle ultime settimane per migliorare il suo ranking: “Forse non avrei dovuto giocare in Messico, ma avevo bisogno di questi punti. Ora spero che essendo testa di serie a Miami e quindi avanzato di un turno il tempo sia sufficiente per recuperare“. Per quel che riguarda il dente del giudizio, invece, ha finalmente deciso di farselo estrarre: “E’ da un anno che mi dà noia, ma ora credo proprio che dovrò affrontare il problema una volta per tutte“.
Dopo il ritiro di Tomic, le sorti di questa giornata del singolare maschile erano tutte affidate a Murray e Lopez. Ma da un 9 a 0 o, se preferite, 22 set a 2 , precedente, come ci si può aspettare match?
Per quanto Feliciano Lopez avesse ieri battuto il ritardatario Nishikori era veramente eccessivo pensare che potesse ripetersi con un Andy Murray che – l’hanno detto tutti, noi cerchiamo ancora qualche conferma che la partita di oggi non ci sembra averci dato – la buona Amelie avrebbe fatto diventare più aggressivo. Come anticipato, non è parso. Sembra vero che gli scambi oggi sono stati meno estenuanti del solito, ma il sospetto è che sia “merito” di Feliciano piuttosto che di una (ri?)trovata aggressività di Andy. In ogni caso è giusto dire che non ha tanto senso cercare chissà quale novità tattica per giocare contro uno che hai battutto ogni volta che hai incrociato e sempre per dare ad Andy quel che è di Andy, sfidato dall’avversario sul piano del tocco lo scozzese non è certo uscito sconfitto dalla scontro. Anzi, è stato proprio Feliciano a impantanarsi in un misterioso dropshot che è arrivato a metàd ella rete nella palla break decisiva del primo set, quella che portava Murray a 3-1. Ed è stato invece Murray a deliziare anche gli esigenti con un clamoroso lob di puro polso che gli consegnava una delle tante (saranno 12 alla fine del match) palle break, nel primo game del secondo set, che si concludeva ancora col successo di Andy. Se ci aggiungiamo che al servizio – tranne un game di passaggio, il quarto del secondo set e il disastro di quando è andato servire la prima volta per il match – è stato devastante (ma di nuovo, non sembra che Lopez sia del tutto scevro da colpe) allora possiamo conclduere che i 7 game lasciati all’avversario sono finanche troppi. Sarà Djokovic a spiegarci di più su questo Murray, sabato sera.
Domani il programma sul centrale prevede alle 20 (ora italiana) Federer-Berdych; non prima delle 22 Nadal-Raonic; la Jankovic giocherà contro la vincente di Pennetta/Lisicki non prima della mezzanotte, mentre per le 2 del mattino è previsto il match tra Serena Williams e Simona Halep.
Risultati:
[4] A. Murray b, [12] F. Lopez 6-3 6-4
[1] N. Djokovic b. B. Tomic w/o