Flavia Pennetta combatte, si procura tre match point ma Sabine Lisicki glieli cancella e poi conquista la semifinale di Indian Wells. Jelena Jankovic approfitta del ritiro di Tsurenko
[18] J. Jankovic b. [Q] L. Tsurenko 6-1 4-1 rit. (erresse)
Purtroppo Lesia Tsurenko non ha avuto modo di difendere la sua meravigliosa cavalcata – che ha raggiunto l’apice nella splendida partita contro la Bouchard – di questi dieci giorni di Indian Wells, arrivando stremata all’incontro con Jelena Jankovic, che tra un malanno e l’altro trova il modo di tornare in semifinale di un torneo dopo quasi un anno. L’ultima volta, serva da buon auspicio, incrociò un’italiana, Sara Errani. E, per continuare con le coincidenze, anche quella volta dall’altra parte c’era Serena Williams (e finiamola qui con i ricorsi…). A Indian Wells la serba ha persino vinto, nel 2010, ma allora non era stata tormentata dagli infortuni. Lunga premessa perché la partita non c’ è stata, con la Tsurenko che è sembrata finanche sollevata dal poter dare un po’ di colpa alla caviglia. Troppo lenta l’ucraina che comunque dovrà trarre buone indicazioni da questa bella settimana e da qui partire per provare a fare un salto di qualità. Lesia ha guadagnato circa 30 posizioni e questo le consentirà di non passare dalle qualificazioni nei prossimi tornei. Visto quanto ha pagato lo sforzo è una buona notizia.
[24] S. Lisicki b. [15] F. Pennetta 6-4 6-7(3) 7-6(4) (da Indian Wells, Vanni Gibertini)
Ci è mancato davvero pochissimo, ma nel tennis arrivarci solo vicini purtroppo non basta. Ha avuto tre match point sul 5-4 nel terzo set, Flavia Pennetta, match point che però l’avversaria le ha cancellato con tre poderose randellate su cui non ha potuto far nulla. Poi nel tie break qualche errore di troppo, e la partita è volata dalla parte della tedesca.
Non è stata una partita formidabile per tutte le 2 ore e 40 di gioco: ci sono stati tanti errori, da una parte e dall’altra, ma l’equilibrio del punteggio e gli “attributi” mostrati dalle due protagoniste nei momenti topici del match hanno più che compensato, dando vita ad una partita che ha via via trascinato il pubblico presente, soprattutto quello della sessione serale, entrato all’inizio del terzo set, e che ha sicuramente gradito un supplemento di spettacolo ai “soli” due doppi in serbo per loro dopo il forfait di Tomic contro Djokovic.
Come tutte le partite che si disputano tra il giorno e la notte, specialmente tra due giocatrici che non si erano mai affrontate prima, c’è stata una fase di studio e di cautela piuttosto lunga. Lisicki ha iniziato a raccogliere parecchi punti con lo slice esterno da destra, mentre Flavia ha provato ad allungare gli scambi per dare occasione alla tedesca di sbagliare i suoi colpi. Le palle corte della Lisicki, poco efficaci nel primo set, hanno iniziato a dare i loro frutti nel secondo e nel terzo parziale, spesso in momenti delicati.
Il punteggio ha avuto un andamento anomalo: nessuna palla break per i primi sette giochi, fino al 4-3 Lisicki, poi tre break consecutivi, due dei quali subiti da Flavia, e propiziati da due doppi falli per game (uno dei quali con un fallo di piede chiamato su una seconda di servizio su cui la Pennetta si è messa a ridere per non mettersi a piangere).
Nel secondo set, partenza lenta della Lisicki, che cede la battuta in apertura con tre gratuiti, poi Flavia rimonta da 0-40 con grande autorità e prende il comando nel set. Si fa poi riprendere sul 3-3, quando la pressione della tedesca sulla seconda di servizio della brindisina paga dividendi. Tre break consecutivi mantengono il punteggio in parità (4-4) fino a quando arriva la parte vietata ai deboli di cuore. Flavia deve fronteggiare un match point sul 4-5 (procurato da due risposte su altrettante seconde molto morbide dell’azzurra). E lei lo affronta da par suo, con un diritto lungolinea vincente a baciare la riga. “Dopo quel momento mi sono rilassata – ha detto la Pennetta alla stampa internazionale, in una conferenza stampa allestita in fretta e furia, dato che nessuno oltre a noi aveva chiesto di poter parlare con Flavia dopo il match – ed ho iniziato a lasciar andare di più i miei colpi”.
Il livello sale, si arriva al tie break che Flavia gioca senza paura e porta il match al terzo set, dove ci sono zero palle break fino ai tre match point per la Pennetta sul 5-4. Lì 3 servizi poderosi cancellano le speranze italiane (“Forse sul secondo potevo fare qualcosa di più – ha detto Flavia – ho risposto, ma lei ha tirato una pallata di diritto subito dopo”) e nel tie-break una Flavia forse un po’ troppo timorosa sbaglia quanto basta per consentire all’avversaria di prevalere.