WTA Miami: C. Suárez Navarro b. A. Petkovic 6-3, 6-3. L’intervista del dopo partita a Carla Suárez Navarro
Qui a Miami hai battuto Venus, Radwanksa, Cornet e Petkovic. Pensi di star giocando il miglior tennis della tua carriera?
Sto giocando bene, mi sento bene; direi di sì.
A cosa è dovuto?
Mi sono allenata duramente nella off-season, oltre che tutti i giorni durante i tornei, e ho guadagnato esperienza. Conosco meglio le avversarie e gioco molti match nelle competizioni importanti. Credo sia dovuto a questo.
Lunedì sarai per la prima volta in top ten. Dicci come ci si sente.
Sono felicissima! Per me è molto importante. Quest’anno ho lavorato molto con il mio team per raggiungere un momento come questo.
Dicci qualcosa che non sappiamo di te. Qualcosa che fai fuori dal campo, qualcosa di divertente.
Voglio solo dormire il più possibile! (ride) Mi piace leggere e andare al cinema, quando sono a casa. Tornare a casa è bello, ma non riesco a farlo quanto vorrei. Non faccio niente di speciale: sono tranquilla sia in campo che fuori.
Immagino che alle Canarie il tennis non vada per la maggiore. Come sei diventata una tennista?
Ho iniziato a giocare a nove anni. Ho giocato a basket, ho fatto nuoto, ma il tennis era lo sport che più mi piaceva. Non giocavo tutti i giorni, solo due volte alla settimana. Poi dall’età di undici anni ho iniziato ad allenarmi ogni giorno, fino a oggi…quindi sono in forma!
Non te ne sei mai andata a Barcellona o in altre città?
No, sono andata a Barcellona a diciotto anni.
Che libri ti piace leggere?
Di ogni tipo: libri di storia, romanzi, polizieschi.
Ti farai un regalo speciale per essere entrata in top ten?
No, no!
Non fai questo genere di cose?
Non per il momento.
(domanda senza microfono)
Tutti i giocatori vogliono essere numero uno al mondo, ma credo che il primo passo sia entrare nei primi cento, poi nei primi cinquanta, nei primi venti…e poi non si può mai dire. Però sì, voglio essere numero uno.
Traduzione a cura di Gaia Dedola