Il Presidente del TC Napoli ha fatto il punto sullo sviluppo del Challenger di Napoli, dicendosi ottimista sulla possibilità di avere un torneo ATP 250 già dal 2016, nonostante le modifiche al calendario siano congelate fino al 2018
Presidente una grande soddisfazione è stato un successo di pubblico straordinario in questi giorni, cosa ci dice: soddisfatto?
Soddisfatto ma guardo già al futuro, perché questa città merita ancora di più. E’ in grado di offrire ancora di più sia come livello di montepremi, sia come partecipazione di giocatori, perché il pubblico napoletano ha proprio il desiderio di vedere grandi cose. Qualsiasi grande cosa realizzata in questo scenario, assume sempre un carattere particolare, magico, per cui non ce ne siamo accorti solo noi, se ne sono accorti in Federazione, se ne sono accorti i giocatori stranieri. Questa città merita molto di più.
A tal proposito ieri alla presentazione degli Internazionali d’Italia, si è parlato della possibilità che Napoli possa ospitare un ATP 250 nei prossimi anni, c’è il problema del calendario bloccato per i prossimi anni, cosa ci può dire su questa prospettiva?
Si sta lavorando all’idea di poter partire già dal 2016. Io ho un terribile vizio, sono molto ottimista e quindi sono convinto che già dall’anno prossimo riusciremo ad avere una data per poter finalmente realizzare un sogno, rilevando qualche altro torneo in sintonia con la Federazione.
Presidente abbiamo visto delle bellissime partite soprattutto dei ragazzi italiani, Quinzi e Donati. Oggi abbiamo visto anche Fabbiano vincere. Da Napoli possono partire delle speranze azzurre per il futuro?
Io ho sempre detto che questo torneo non deve guardare ai giocatori già affermati. Purtroppo abbiamo assistito alle sconfitte di Starace, che è il beniamino locale, di Volandri che è un altro beniamino del pubblico, ma abbiamo assistito anche alla consacrazione di ragazzi su cui la Federazione e il tennis italiano in generale sta puntando da anni: i vari Fabbiano, Donati, Quinzi, Cecchinato, stanno dando grande prova del movimento che deve dare risultati con i giovani che hanno talento e che devono dimostrarlo soprattutto in questi tornei che sono molto difficili.
Un’ultima cosa, sempre tornando al discorso del torneo ATP 250 si è parlato ieri in Federazione di una possibilità di un torneo itinerante, cioè che possa variare tra le varie città, come si pone il circolo su questa possibilità e su questa prospettiva?
Che itinerando, itinerando si fermi sempre a Napoli, nel senso che partiamo da Napoli e torniamo a Napoli.