Bella sfida tra le sorelle Radwanska e le elvetiche che schierano dopo 17 anni Martina Hingis. Stosur & Co. favorite in Olanda, la presenza della Bouchard a Montreal dovrebbe stroncare le velleità delle rumene orfane della Halep. Nelle sfide valevoli per l’accesso al World Group I equilibrio tra Argentina e Spagna, Serbia e Slovacchia favorite, la Azarenka guida la Bielorussia in Giappone
Il week-end di Fed Cup non sarà incentrato solo sulle sfide di Ostrava e Sochi, che designeranno le finaliste 2015 della maggiore competizione a squadre femminile. Saranno infatti di scena altre sedici nazionali che scenderanno in campo per confermare, migliorare o peggiorare la loro collocazione nei vari gruppi che costituiranno l’edizione del prossimo anno. Insomma, in una parola: play-offs. E, come spesso accade quando si avvicinano le Olimpiadi (per partecipare alle quali il regolamento impone che l’atleta abbia rappresentato la sua nazione anche solo come convocato almeno tre volte nel quadriennio precedente di cui minimo una nell’ultimo biennio), tutte le migliori giocatrici si programmano in questo senso rendendo le sfide particolarmente affascinanti e interessanti. Vediamo dunque nel dettaglio il programma degli spareggi del prossimo fine settimana, eccezion fatta per la sfida Italia-Stati Uniti di cui ci occupiamo più analiticamente in altre sedi.
WORLD GROUP
Le quattro nazionali eliminate nei quarti disputati a febbraio (Australia, Canada, Italia e Polonia) provano a restare nel gruppo mondiale di eccellenza e per farlo dovranno respingere l’assalto delle quattro nazionali che provengono dal World Group II e hanno vinto il primo turno dei play-offs (Olanda, Romania, Svizzera e USA).
OLANDA-AUSTRALIA
OLANDA: Kiki Bertens, Richel Hogenkamp, Arantxa Rus e Michaella Krajicek. Capitano: Paul Haarhuis
AUSTRALIA: Samantha Stosur, Casey Dellacqua, Jarmila Gajdosova, Olivia Rogowska. Capitano: Alicia Molik
L’Olanda ha scelto la terra rossa, che verrà stesa all’interno del Maarsport di ‘s-Hertogenbosch, per cercare di tornare nell’elite mondiale della competizione, dalla quale sono assenti ormai da 17 anni. Dal canto suo l’Australia, semifinalista un anno fa, vorrebbe scongiurare la retrocessione, come accadde l’ultima volta nel 2011 quando perse in casa contro l’Ucraina.
Le ospiti, n° 6 del ranking, partono con i favori del pronostico non fosse altro che per la miglior classifica di Stosur (26), Dellacqua (44) e Gajdosova (47) rispetto a tutte le olandesi. In più, sulla terra Sam Stosur ha dimostrato di trovarsi a proprio agio e l’ex campionessa degli US Open potrebbe essere l’ago della bilancia di questa sfida. Dovrà però fare decisamente meglio rispetto al match perso dal suo team a Stoccarda, quando Sam perse entrambi i singolari. La migliore delle australiane, in termini di record stagionale, è decisamente Jarmila Gajdosova, recente semifinalista a Kuala Lumpur e con un bilancio di 12 vinte e 9 perse nel 2015. Inoltre, a Stoccarda Jarmila sconfisse la Petkovic nel singolare d’apertura e rischiò di ripetersi anche contro la Kerber (sconfitta 8-6 al terzo) ma il suo rendimento sul rosso è tutto da verificare.
Le padrone di casa invece sono un gruppo compatto e galvanizzato dalle 6 vittorie consecutive ottenute dall’inizio del 2014, una striscia che gli permette ora di sognare il ritorno nel World Group. Per trasformare il sogno in realtà ci sarà bisogno di una prova corale di assoluto valore, alla stregua di quella fornita nel turno precedente contro la Slovacchia (orfana tuttavia della Cibulkova). In quell’occasione fu Arantxa Rus a vestire i panni dell’eroina, imponendosi alla Rybarikova nel secondo singolare e cogliendo il punto decisivo del 3-1 contro la Schmiedlova, recente vincitrice a Katowice.
I precedenti sono 8-1 a favore dell’Australia. Questo il bilancio tra le giocatrici: Stosur-Bertens 1-0, Gajdosova-Bertens 1-0, Rus-Stosur 1-0, Rus-Gajdosova 1-0.
POLONIA-SVIZZERA
POLONIA: Agnieszka Radwanska, Urszula Radwanska, Alicja Rosolska, Klaudia Jans-Ignacik. Capitano: Tomasz Wiktorowski
SVIZZERA: Timea Bacsinszky, Romina Oprandi, Viktorija Golubic, Martina Hingis. Capitano: Heinz Guenthardt.
Basterà il ritorno in squadra di Martina Hingis, dopo quasi 17 anni di assenza, a riportare la Svizzera nella “Serie A” della Fed Cup? L’ex numero 1 del mondo giocherà solo il doppio ma, visti i suoi recenti exploit in coppia con l’indiana Mirza, se si dovesse arrivare al punto decisivo il suo apporto potrebbe diventare determinante. Prima però, sul Rebound Ace del Centrum Rekreacyino Sportowe di Zielona Gòra, dovranno essere le singolariste a creare le premesse per il colpaccio e in particolare, nel caso delle rossocrociate, la rediviva Timea Bacsinszky che ha iniziato il 2015 in maniera a dir poco travolgente. Regina del Messico con i due trionfi consecutivi ad Acapulco e Monterrey ma anche finalista a Shenzhen, Timea ha un bilancio in stagione di 19-3 e i ko sono arrivati per mano di Halep, Muguruza e Serena. Insomma, le sorelle Radwanska avranno il loro bel da fare per mantenere la Polonia nel World Group e i recenti exploit tutt’altro che esaltanti di “Aga” non favoriscono certo l’ottimismo. Dando per prevedibili le vittorie delle numero 1 contro le numero 2, l’equilibrio si romperà verosimilmente nelle sfide dirette e a quel punto anche la Oprandi potrebbe recitare un ruolo di rilievo contro Urszula Radwanska. Il capitano rossocrociato Heinz Gunthardt ha dovuto richiamare Romina in sostituzione di Stefanie Voegele, infortunata a una spalla, ma è sempre una spalla ad aver tenuto lontano la Oprandi dai campi per un paio di mesi e la sua condizione non potrà certo essere ottimale per affrontare una sfida così delicata. Meglio di lei sta la minore delle sorelle Radwanska che, nonostante la secca sconfitta al primo turno di Katowice contro la Kulichkova, in questa stagione vanta un record di 17 vinte e 8 perse con diverse qualificazioni nei tabelloni principali e qualche vittoria eccellente. Insomma, pare proprio che l’eventuale promozione della Svizzera debba passare dalle vittorie di Bacsinszky e Hingis mentre la Polonia può chiudere il discorso prima del doppio.
Le padrone di casa sono appena tornate nell’eccellenza della Fed Cup, a vent’anni di distanza dall’ultima volta (1994) e hanno battuto le ospiti nell’unico precedente: 3-0 nel lontano 1974 a Napoli. Questi gli head-to-head tra le protagoniste: A.Radwanska-Oprandi 2-0, Oprandi-U.Radwanska 1-0, Bacsinszky-U.Radwanska 2-0.
CANADA-ROMANIA
CANADA: Eugenie Bouchard, Gabriela Dabrowski, Sharon Fichman, Francois Abanda. Capitano: Sylvain Bruneau.
ROMANIA: Irina-Camelia Begu, Alexandra Dulgheru, Andreea Mitu, Raluca Olaru. Capitano: Alina Cercel-Tecsor.
Il ritorno di Eugenie Bouchard nel team di casa e l’assenza di Simona Halep in quello ospite rappresenta lo spartiacque di questo pareggio, il cui esito in sede di pronostico torna in equilibrio. Sul duro indoor dell’Arena Maurice Richard di Montreal, la nazionale della Maple Leaf, dalla caratteristica foglia d’acero presente sulla bandiera, vuole dimenticare in tutta fretta l’inevitabile batosta rimediata in febbraio a Quebec City (0-4 dalla Repubblica Ceca con appena 22 giochi rimediati in otto set) e restare in quel World Group conquistato l’anno scorso per la prima volta nella storia.
A tale scopo la presenza di Genie diventa indispensabile, sia pure in una stagione che ha riservato più di un contrattempo alla n°7 del ranking WTA. I recenti passi falsi rimediati dalla Bouchard contro Tsurenko (Indian Wells), Maria (Miami) e Davis (Charleston) non depongono a favore della giovane canadese che spera di ritrovare, davanti al pubblico della sua città, la condizione dell’anno scorso. Tuttavia, in Fed Cup il suo ruolino è piuttosto robusto e incoraggiante (10-2 in singolare) e il 4-0 di un anno fa contro Dolonc, Jaksic, Cepelova e Kucova valse la storica promozione.
Dall’altra parte della rete, la Romania è imbattuta da oltre due anni e sei incontri, gli ultimi due dei quali le hanno aperto la strada verso questo spareggio. Alla fine del 2014 le rumene salirono nel WG2 battendo la Serbia 4-1 mentre nello scorso febbraio, pur con la Halep in squadra, hanno dovuto ricorrere al doppio decisivo per avere ragione della Spagna di Conchita Martinez. Per quanto riguarda le protagoniste, la Begu ha conseguito i migliori risultati sulla terra (semifinale a Rio de Janeiro, quarti a Charleston) mentre la Dulgheru si è distinta maggiormente sul veloce (finale a Kuala Lumpur) ma non è escluso che Alina Cercel-Tecsor decida di gettare nella mischia Andreea Mitu, anche in virtù delle belle vittorie ottenute a Charleston la scorsa settimana. Con questi presupposti, il doppio potrebbe essere decisivo e l’assenza di Monica Niculescu peserà tra le fila ospiti.
La Romania ha vinto l’unico precedente tra le due nazioni in Fed Cup (3-0 in Svizzera nel 1983) mentre negli head-to-head il bilancio è il seguente: Bouchard-Begu 1-0, Mitu-Fichman 1-0, Dulgheru-Dabrowski 1-0.
WORLD GROUP II
Un rapido sguardo ora alle quattro sfide che assegneranno altrettanti posti nel Secondo Gruppo Mondiale 2016.
SERBIA-PARAGUAY
SERBIA: Ana Ivanovic, Jelena Jankovic, Aleksandra Krunic, Ivana Jorovic. Capitano: Tatjana Jecmenica.
PARAGUAY: Veronica Cepede Royg, Montserrat Gonzalez, Sara Gimenez, Camila Giangreco Campiz. Capitano: Ramon Delgado.
Si gioca sul duro di Novi Sad e davvero non vediamo come la formazione locale possa fallire questa promozione. Dopo aver vinto in febbraio il proprio raggruppamento (che comprendeva Austria, Ungheria e Croazia) anche in assenza delle stelle Ivanovic e Jankovic, per chiudere il discorso stavolta Ana e Jelena hanno risposto alla convocazione e il Paraguay (uscito vittorioso dal raggruppamento sudamericano a spese di Bolivia, Messico, Venezuela e Brasile) dovrà verosimilmente rimandare a occasione più propizia il suo approdo in WG2.
SLOVACCHIA-SVEZIA
SLOVACCHIA: Anna Schmiedlova, Daniela Hantuchova, Magdalena Rybarikova, Jana Cepelova. Capitano: Matej Liptak.
SVEZIA: Johanna Larsson, Susanne Celik, Rebecca Peterson, Ellen Allgurin. Capitano: Lars-Anders Wahlgren.
Dopo quella del Paraguay in Serbia, altra impresa impossibile per la Svezia in quel di Bratislava. Pur senza Dominika Cibulkova, la nazionale di casa può contare su un gruppo robusto con la veterana Hantuchova e la recente vincitrice di Katowice Anna Schmiedlova sugli scudi. In casa scandinava, alla sola Johanna Larsson occorrerà ben più di un miracolo per sovvertire un pronostico già scritto. Si gioca all’Aegon Arena e la Slovacchia cercherà di interrompere la striscia di quattro sconfitte consecutive che l’ha fatta precipitare dal WG1 alle soglie dei raggruppamenti di zona. E probabilmente ci riuscirà.
GIAPPONE-BIELORUSSIA
GIAPPONE: Kurumi Nara, Misaki Doi, Shuko Aoyama, Ayumi Morita. Capitano: Yuka Kaneko.
BIELORUSSIA: Victoria Azarenka, Olga Govortsova, Aliaksandra Sasnovich, Vera Lapko. Capitano: Tatiana Poutchek.
Chi farà il terzo punto per la Bielorussia all’Ariake Coliseum di Tokyo? Date per scontate le due vittorie di Vika Azarenka, toccherà alla Govortsova cercare di completare l’opera e ricacciare il Giappone nel gruppo continentale. Ma le padrone di casa lo scorso febbraio hanno travolto Corea, Hong Kong, Uzbekistan e Kazakistan senza perdere nemmeno un match e possono contare su un collettivo senza stelle ma anche con poche ombre. Una volta di più potrebbe essere il doppio a decidere la sfida.
ARGENTINA-SPAGNA
ARGENTINA: Paula Ormaechea, Maria Irigoyen, Nadia Podoroska, Tatiana Bua. Capitano: Maria-Jose Gaidano.
SPAGNA: Lara Arruabarrena, Maria Teresa Torro-Flor, Sara Sorribes Tormo, Anabel Medina Garrigues. Capitano: Conchita Martinez.
Sulla terra del Tecnopolis di Buenos Aires, l’Argentina reduce dalla sconfitta patita per mano degli Stati Uniti cerca la permanenza nel WG2 contro la Spagna orfana di Suarez Navarro e Muguruza. Nonostante le importanti defezioni, le iberiche partono favorite in quanto specialiste della superficie come le padrone di casa ma complessivamente più affidabili sia nei singolari che nell’eventuale doppio di spareggio.