Fognini e Bolelli conquistano la finale del torneo Masters 1000 di Montecarlo battendo Dodig e Melo, teste di serie numero 2, con il punteggio di 7-6 6-3. Gli ultimi italiani a vincere il trofeo furono Bertolucci e Panatta nel 1980. Avranno i Bryan?
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Fognini/Bolelli b. Dodig/Melo 7-6 6-4 (da Montecarlo, Carlo Carnevale)
Seconda finale stagionale in un Master 1000 per il duo azzurro formato da Fabio Fognini e Simone Bolelli; vittoria di carattere contro una coppia temibile come Dodig/Melo, in un’ora e un quarto di tennis più che godibile. I ragazzi potranno quindi attendere con serenità l’esito dell’altra semifinale tra Zimonjic/Matkowski e i gemelli Bryan, che sono però dovuti ricorrere al supertiebreak nel turno precedente contro gli spagnoli Granollers/Lopez. “Sapevamo avremmo potuto fare bene se ci fossimo impegnati in una stagione completa anche in doppio, e gli ultimi risultati lo dimostrano”.
Impostazione tattica ben chiara sin dai primi scambi, con entrambi i team che prediligono la sparatoria da fondo piuttosto che l’intervento improvviso a rete; bravi gli azzurri a spezzare la monotonia delle bordate, per sopperire alle mancanze sofferte sul più bello. Nel primo set infatti gli italiani sprintano sul 5-3 grazie anche alla passività di Melo, che a rete non approfitta di alcune chances che Dodig gli aveva procurato con due bei servizi esterni: Bolelli pressa con il rovescio, ruggisce quando ottiene il break nel quinto gioco ma si incarta quando serve per il set, e si trova investito dalle risposte avversarie. Non bastano due set point a Bolelli/Fognini, uno dei quali coincidenti con la palla break che Dodig trasforma già in risposta per allungare al tiebreak: qui il doppio croato-brasiliano strappa un minibreak grazie al poderoso rovescio lungolinea di Dodig, che poi però sbaglia i giri di un lob terminato lunghissimo, per concedere il 4-4. Fognini scardina il muro avversario con due dritti in centro, e il primo parziale termina in quarantacinque divertenti minuti. Soddsfatto Fabio a fine partita, che descrive la fine del primo set come “l’unico momento difficile della partita”.
Molto matura la condotta di gara da parte degli italiani, che tengono mentalmente anche quando in avvio di secondo parziale devono annullare due palle break di peso specifico importante, grazie al concreto servizio di Bolelli: il bolognese è bravissimo a leggere i rari casi di crossing degli avversari, infilandoli con precise risposte di rovescio coperto. Dodig si conferma il pilastro portante della coppia in giallo, a maggior ragione quando griffa una voleè stoppata di rovescio che ottiene anche l’applauso di Fognini; Melo invece è timido, non sfrutta affatto la sua proverbiale altezza (il soprannome del brasiliano, aerografato sulla sua t-shirt, è “Centauro”, giraffa) e va in cortocircuito nell’ottavo game del secondo set, con un doppio fallo e due volée agghiaccianti. Gli azzurri colgono l’attimo, e sottraggono la battuta per poi chiudere al deciding point, con Bolelli al servizio e Fognini che pianta lo smash finale nel corridoio sinistro.
Al prossimo turno potrebbero affrontare i Bryans, testa di serie numero 1 del seeding, a partire dalle 11.30 sul Centrale. Fognini e Bolelli sono la quarta coppia che arriva in finale a Montecarlo, dopo Pietrangeli/Tacchini (1963) Panatta/Bertolucci (1980) e Nargiso/Canè (1989). Panatta e Bertolucci sono gli unici ad aver vinto il trofeo.