[3] R Nadal b. [6] T. Berdych 7-6(3) 6-1
Un Rafael Nadal sempre più convincente si libera di Tomas Berdych in due set (7-6, 6-1) e si qualifica per la finale a Madrid. Rafa per ora sta giocando appena meglio del suo rivale di turno, e come spesso è successo nella
sua carriera ha migliorato giorno dopo giorno fino alla finale. È la settima in questo torneo dove è idolatrato e di cui potrebbe un giorno comprare i diritti. Berdych ha resisitito benissimo nel primo set ma ha giocato male il tie-break e nel secondo è stato travolto dal dritto di Nadal.
Vallverdu ha aggiunto qualcosa al suo gioco e i risultati si sono visti con la finale a Monte Carlo e anche qui a Madrid. Nel primo set Berdych ha avuto percentuali basse di prime ma ha servito bene nei punti importanti: ha fatto tutto bene fino al tie-break, quando è rimasto ad aspettare e Rafa lo ha infilzato con almeno tre dritti di altissimo livello.
Iniziava bene Berdych portandosi 3-2, solido al servizio e col dritto. Nel sesto gioco Nadal discuteva con l’arbitro per una prima palla che sfiora la riga ma è fuori. Esce bene dallo 0-15 con una batteria di dritti ma Berdych resta lí, forte con le gambe, e il pubblico capisce che è una minaccia. Appena Rafa gioca corto, il ceco entra col dritto. Non può aspettare, deve uscire dalla trincea: costruisce uno 0-30 e un erroraccio di Berdych gli dá la prima palla break. Il ceco annulla con un ace a 217 km/h.
Grande equilibrio in campo e si scalda la Caja Mágica quando Berdych serve sul 5-5 e Rafa connetta un dritto vincente per il 40-40. E per un attimo appare il vero Nadal con un “banana shot” che atterra sulla riga e gli porta la palla break: Berdych non mette la prima ma Nadal sbaglia clamorosamente la risposta. Il ceco ringrazia e si porta 6-5 con due bordate. In due punti successivi si è visto il meglio e il peggio di Rafa.
Il tie-break è dominato da Nadal dal 3-2 in avanti, perchè Berdych non trova il modo di attaccare e di colpo si fa piccolo, piccolo. Il suo dritto oggi ha funzionato bene ma il rovescio lo ha tradito più di una volta mentre il dritto di Nadal è stato al livello dei tempi migliori.
Nel secondo set Nadal si lasciava andare e giocava benissimo con entrambi i colpi: entrava senza paura nel campo e per Berdych ormai era una questione di tempo. L’inerzia era tutta dalla parte dello spagnolo e gli sguardi a Vallverdu non promettevano niente di buono. Si lamentava per i tanti ventagli in tribuna in questa giornata caldissima a Madrid: l’arbitro gli risponde che non saprebbe come fermarli. Tra un doppio fallo e un rovescio sballato Berdych veniva surclassato nel finale del match e Nadal chiudeva comodamente una partita piacevole nel primo set e deludente nel secondo.
“Tomas era molto pericoloso, sta giocando benissimo in ogni torneo e questa è forse la miglior partita che ho giocato quest’anno. Quando sono arrivato qui non ero sicuro nemmeno di passare il primo turno: questa era la situazione” ha detto Nadal subito dopo il match intervistato dalla tv spagnola La Sexta.
[2] A. Murray b [4] K. Kishikori 6-3 6-4
Andy Murray è il secondo finalista del Masters 1000 di Madrid dopo aver battuto in due rapidi set il finalista della scorsa edizione Kei Nishikori (6-3, 6-4). Murray è stato più solido e propositivo durante tutto il match, confermando il buon momento di forma dopo il titolo vinto a Monaco di Baviera, il primo sulla terra rossa. Quella di domani sará la prima finale su terra in un 1000 per lo scozzese e il pubblico di Madrid può essere soddisfatto: Rafa contro uno dei Fab Four garantisce sempre il pieno al botteghino.
Fin da subito si ha l’impressione che Murray abbia più energia e Nishikori salva due palle break giá nel terzo game. Entrambi arrivavano da diverse vittorie consecutive sulla terra ed era difficile fare un pronostico prima del match. Nishikori ha deluso i suoi tanti fans mostrandosi più nervoso e falloso del solito.
È stato un duello tra due pesi medi di categoria, e pur perdendo il giapponese ha giocato i migliori punti dell’incontro con alcune palle corte da applausi. Il break decisivo nel primo set arriva sul 3-3 in parte grazie a un’altra splendida palla corta, questa volta dell’ex camione di Wimbledon.
L’angolo di Murray è sempre molto presente, spinge Andy punto dopo punto improlandolo di non perdere la calma e di non rovinare tutto. Nishikori sembra molto più solo in campo, pochi gli sguardi al suo team: nessun dolore quando perde il servizio, ma si vede che sta cominciando a sanguinare. Murray confirma il break e nel game successivo azzanna con la risposta e chiude 6-3. In entrambi i set Nishikori cederà il servizio nell’ultimo game, segno di poca fiducia ed energia.
Le palle corte non scalfiscono le certezze di Murray nemmeno nel secondo set, e Nishikori è sempre dietro a rincorrere,nel punteggio. Niente molle nelle sue gambe stasera, solo farfalle nella testa. Ci prova in realtá e strappa il servizio sull’1-1, ma viene subito ripreso. Murray cresce, Nishikori è scarico e lascia Madrid con qualche rimpianto.
Murray raggiunge Nadal in finale per la sfida nº21 tra i due: Rafa conduce 15-5 e non perde con il britannico dalla finale di Tokyo 2011. Nelle tre finali giocate Murray è avanti 2-1