La posta in gioco della finale sulla terra madrilena è particolarmente elevata oggi per i due finalisti. E non solo perché si tratta di un Masters 1000 con un bel bottino di punti e prize money. No. La vittoria di oggi per Rafael Nadal e Andy Murray avrebbe un valore molto più elevato, in termini di fiducia, prospettive per il prosieguo della stagione e, perché no, anche della carriera.
I due si scontrano oggi per la 21esima volta (il match del 2012 a Miami non è stato disputato per il forfait di Nadal), con Rafa che detiene un vantaggio schiacciante su Andy per 15 vittorie a 5. Sintomatico il fatto che i 5 successi dello scozzese siano avvenuti sempre sul duro. Murray ha sempre perso contro Nadal nei loro 6 incontri sulla terra (aggiudicandosi solo 2 dei 16 set disputati in tutto) e, tranne il primo match nel 2008 ad Amburgo, si è sempre trattato di una semifinale. Le ultime due partite tra i due si sono disputate proprio sul mattone tritato, prima su quello del Foro Italico e poi del Philippe Chatrier. Se a Roma lo scozzese porta lo spagnolo al terzo set, a Parigi non c’è storia e Rafa liquida la pratica Andy con un perentorio 6-3 6-2 6-1.
Oggi, per la prima volta, i due si contendono una finale sul rosso, con Nadal che è a caccia del 5° sigillo in quel di Madrid, avendo già vinto nel 2005 (ma era sul cemento), nel 2010, 2013 e 2014. Ma attenzione. Il Rafael Nadal e l’Andy Murray di oggi potrebbero sorprenderci e dar vita ad una sfida sì, certo, combattuta, ma dalle tinte un po’ diverse dal solito e con un esito forse, per la prima volta, favorevole allo scozzese.
Entrambi vengono da un inizio di stagione alquanto particolare. Il Rafa Nadal visto finora non fa certo pensare al quasi invincibile dominatore del rosso a cui ci eravamo abituati negli ultimi 10 anni. Rafa viene da un periodo che l’ha visto alquanto sottotono dal punto di vista della tenuta fisica e dell’efficacia tecnica. I primi mesi del 2015 sono stati scanditi da sconfitte inaspettate, tanti dubbi e incertezze, sfociati nel cambio di racchetta che non ha dato l’esito sperato. A Doha, dove difende il titolo, perde al primo turno; agli Australian Open si fa sorprendere in tre set da Berdych che gli rifila perfino un 6-0 nel secondo parziale, interrompendo la striscia negativa di 17 sconfitte contro Rafa. Ma, soprattutto, Nadal subisce il pesante smacco sul rosso in semifinale a Rio de Janeiro per mano del nostro Fabio Fognini; l’azzurro lo supera 7-5 al terzo, diventando così il 19° giocatore a dominare Rafa sul mattone tritato. Per Nadal si tratta della prima semifinale sulla terra che gli sfugge di mano dal 2003, quando perse da Moya nel torneo di Umago. Da allora il campione di Manacor si aggiudica ben 52 semifinali di fila sul rosso. Dopo la delusione di Rio, vince tuttavia il titolo a Buenos Aires, superando l’amico Pico Monaco; ma inciampa nuovamente su Fabio Fognini, ancora sulla terra, a Barcellona, per poi perdere perfino a Montecarlo – un dei suoi “feudi” prediletti – da Novak Djokovic, il tennista che più di ogni altro ha saputo dominarlo sulla sua superficie preferita battendolo 5 volte, 4 in finale e 1 in semifinale quest’anno al Montecarlo Rolex Masters.
Ma ecco che, a Madrid, pare stia arrivando la svolta per Rafa che, nel frattempo, è ritornato alla sua Babolat tradizionale. Nel corso del torneo i colpi acquisiscono profondità e incisività; in particolare nel match di ieri contro Berdych, in cui si impone per 7-6 6-1, lo spagnolo fa nuovamente sfoggio di colpi micidiali, appare nettamente più centrato, più tonico negli spostameni, più offensivo con il dritto (che fino ad alcuni giorni prima giocava fin troppo corto) ed estremamente solido al servizio.
Dall’altra parte della rete però quest’oggi ci sarà Andy Murray che, dal canto suo, ha una particolare sete di vittorie sulla terra. La settimana scorsa Andy rompe il ghiaccio aggiudicandosi il primo titolo in carriera sul rosso in quel di Monaco di Baviera, superando il beniamino di casa Philip Kohlshreiber in un match maratona (7-6 5-7 7-6), il più lungo finora disputato tra i titoli Atp nel 2015. Andy diventa così il primo britannico ad aggiudicarsi un titolo sul rosso dopo Buster Mottram nel 1976. Murray viene da un periodo particolarmente felice, è convolato a nozze un mese fa con la storica fidanzata Kim Sears e, da allora, non ha perso una partita. Insomma, pare che il matrimonio gli faccia proprio bene.
A differenza di Nadal, lo scozzese comincia alla grande il 2015, approdando in finale all’Australian Open, persa poi da Djokovic. Non solo. Il 31 marzo, battendo Anderson a Miami, diventa il primo britannico dell’era Open a raggiungere le 500 vittorie. Sempre a Miami si issa in finale, ma è ancora respinto dal “muro” Djokovic. Ritorna però n. 3 del mondo per poi realizzare l’exploit a Monaco. Insomma, il fresco maritino di Dumblane sembra non volersi più fermare e a Madrid, a parte il match di primo turno vinto al terzo – ancora con Kohlshreiber – giunge in finale senza troppe difficoltà.
Che sia la volta buona per Andy in un Masters 1000 sulla terra? Lo scozzese, se saprà produrre un tennis sufficientemente aggressivo, molto solido al servizio e scardinare il martellamento dello spagnolo con le sue variazioni, ha buone probabilità di uscire vittorioso, soprattutto se Nadal non riesce a liberarsi definitivamente dei fantasmi degli ultimi mesi. Per Murray si tratterebbe del 10° Masters 1000 ma, soprattutto, del primo sulla terra, diventando, così, il 20° tennista a superare l’iberico sul rosso. Inoltre, oltre a Djokovic, il britannico costituirebbe un avversario sempre più temibile anche al Roland Garros. Tuttavia, Rafa, sulla scia della prestazione convincente di ieri contro Berdych e, per giunta, proprio in terra di Spagna e davanti al suo pubblico, potrebbe definitivamente scacciare le ultime ombre e ritrovare il feeling esclusivo con la sua amata terra. E sarà fondamentale per lui – potendo poi ricalibrarsi ulteriormente a Roma – in previsione dello slam parigino di cui, ovviamente, difende il titolo.
I precedenti tra Nadal e Murray (6-0 sulla terra rossa, 14-2 nei set)
2014 Roland Garros Clay S Nadal, Rafael,6-3, 6-2, 6-1
2014 ATP World Tour Masters 1000 Rome Q Nadal, Rafael 1-6, 6-3, 7-5
2012 ATP World Tour Masters 1000 Miami Hard S Murray, Andy W/O
2011 Tokyo F Murray, Andy 3-6, 6-2, 6-0
2011 US Open Hard S Nadal, Rafael 6-4, 6-2, 3-6, 6-2
2011 Wimbledon Grass S Nadal, Rafael 5-7, 6-2, 6-2, 6-4
2011 Roland Garros S Nadal, Rafael 6-4, 7-5, 6-4
2011 ATP World Tour Masters 1000 Monte Carlo Monaco S Nadal, Rafael 6-4, 2-6, 6-1
2010 Barclays ATP World Tour Finals London, Hard S Nadal, Rafael 7-6(5), 3-6, 7-6(6)
2010 ATP World Tour Masters 1000 Canada, Toronto, Hard S Murray, Andy 6-3, 6-4
2010 Wimbledon, Grass S Nadal, Rafael 6-4, 7-6(6), 6-4
2010 Australian Open, Hard Q Murray, Andy 6-3, 7-6(2), 3-0 RET
2009 ATP World Tour Masters 1000 Monte Carlo, Clay S Nadal, Rafael 6-2, 7-6(4)
2009 ATP World Tour Masters 1000 Indian Wells, Hard F Nadal, Rafael, 6-1, 6-2
2009 Rotterdam, Hard F Murray, Andy, 6-3, 4-6, 6-0
2008 US Open, NY, Hard S Murray, Andy, 6-2, 7-6(5), 4-6, 6-4
2008 ATP Masters Series Canada, Toronto, Hard S Nadal, Rafael, 7-6(2), 6-3
2008 Wimbledon, Grass Q Nadal, Rafael, 6-3, 6-2, 6-4
2008 ATP Masters Series Hamburg, Clay R16 Nadal, Rafae, 6-3, 6-2
2007 ATP Masters Series Madrid, Hard R16 Nadal, Rafael, 7-6(5), 6-4
2007 Australian Open, Hard R16 Nadal, Rafael 6-7(3), 6-4, 4-6, 6-3, 6-1