[4] P. Kvitova b S. Kuznetsova 6-1 6-2 (Raffaello Esposito)
Alle 17.30 scatta la finale che non ti aspetti all’interno della cassa magica del Mutua Open Madrid 2015.
Certo, una finale Maria – Serena avrebbe anche avuto quel tocco di misticismo in più che nella capitale della cattolicissima Spagna non guasta mai ma le protagoniste di oggi meritano in pieno la ribalta.
Il fatto poi che questo incontro si riproporrà quasi certamente a metà novembre nella finale di Fed Cup non fa altro che aggiungere maggiore interesse alla contesa.
Kvitova, cha ha compiuto il suo capolavoro travolgendo la numero uno del mondo in semifinale, ha sicuramente più tennis nelle vene ma oltre la rete c’è una guerriera indistruttibile che sembra tornata ai fasti di Parigi 2009 ed è arrivata in finale senza essere testa di serie battendo con merito Sharapova. I precedenti dicono tre uno Petra ma Svetlana ha vinto 9-7 al terzo l’unico match sulla terra al terzo turno del Roland Garros 2014. La ceca inizia al servizio, lo tiene a zero e sul turno della russa vola 0-40 ma commette due non forzati e sulla terza occasione è brava l’avversaria a piazzare un dritto carico sulla riga prima di pareggiare il conto a uno. Kvitova sa che deve accorciare lo scambio per vincere e lo fa bene fin da subito liberando il suo swing naturale in colpi piatti e profondi che segue a rete con costanza.
Nel quarto game Kuznetsova concede ancora due palle break, annulla la prima col servizio ma sulla seconda fallisce un comodo dritto. Petra è ingiocabile al servizio e si stacca sul quattro uno mentre la sua avversaria chiama il coach al cambio campo e sembra avere un deficit di reattività, forse dovuto alle battaglie dei turni precedenti. La ceca non le facilita certo il compito e d’improvviso è un uragano: brekka ancora al sesto game con due vincenti consecutivi, uno di dritto e uno di rovescio e chiude sei uno il primo set al servizio, con un ace, in ventisette minuti.
Lo stato di grazia di Petra è dovuto in gran parte ad una ritrovata condizione fisica che le consente di essere sempre a posto e in equilibrio con i piedi per scagliare di là dei frigoriferi che strappano quasi la racchetta di mano alla russa. Fra il primo e il secondo set Kuznetsova corre negli spogliatoi e rientra con una fasciatura alla coscia sinistra. La russa serve per prima nel secondo set ma il bombardamento in risposta continua e l’ennesimo colpo “baseball” della ceca provoca subito il break che potrebbe spaccare definitivamente la partita. La battuta di Petra è sempre una fortezza e il due zero è questione di secondi. Bisogna dire ad onor del vero che la menomazione di Svetlana sembra reale, soprattutto in uscita dal servizio quando zoppica vistosamente.
In queste condizioni la russa non può sfruttare la sua gran mobilità ed è condannata a subire le continue accelerazioni di Kvitova che non ha pietà e le strappa ancora il servizio per il tre zero pesante. Kuznetsova evita il bagel difendendo con orgoglio e carattere due turni di battuta ma non ha ormai altro da opporre e il sei due che chiude la contesa la punisce oltre i suoi demeriti, consegnando il trofeo alla ceca per la seconda volta dopo il successo del 2011 contro Azarenka