Il grande doppista australiano, che col connazionale Mark Woodforde formava il temibile duo dei “Woodies”, ha parlato in un’intervista delle sue aspettative sul miglior talento del suo paese, Nick Kyrgios: “Tempo fa lo sentii dire “non mi piace l’erba”, ma credo che sia la superficie perfetta per il suo gioco: ha un’ottima mano, si può adattare e muovere bene, ottiene tanti punti facili col servizio e gli avversari temono il suo gioco aggressivo. Penso che abbia chance di vincere Wimbledon, magari non necessariamente quest’anno“.
Woodbridge è convinto che il giovane aussie possa far bene anche negli altri Slam: “E’ un grande giocatore da campi veloci, farà bene anche agli Australian Open e agli US Open, ma ho sempre avuto la sensazione che Wimbledon sia il torneo in cui il 50% dei giocatori non ama la superficie e va con una pessima attitudine mentale”.
L’ex doppista ha poi fatto un paragone fra il gioco di Kyrgios e quello del vecchio leone Lleyton Hewitt: “Avrebbe potuto resistere agli infortuni e giocare di più, ma ha preso delle pause per costruire il suo fisico. Credo che la cosa abbia funzionato perchè mi ricorda Hewitt nella sua abilità di ripartire dalle pause e vincere i match. Tutto questo ha molto a che fare con la fiducia in se stessi, sul non avere dubbi quando si è sotto pressione. Quando guardi Nick giocare, se arriva un punto importante vedi che lui non si limita a mettere la palla in campo, ma fa di tutto per prendersi il punto“.
Se il suo connazionale Tomic non dovrà rinunciare al Roland Garros a causa del virus intestinale che l’ha colpito a Nizza, a Parigi per la prima volta da 10 anni l’Australia avrà due giocatori fra le teste di serie.