I campioni e le campionesse del Roland Garros nell’Era Open (Berna)
[2] R. Federer b. [LL] A. Falla 6-3 6-3 6-4 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Davanti ad uno Chatrier pieno e assolato Roger Federer ottiene comodamente il pass per il secondo turno.
Lo svizzero è parso, per quel che può valere, ben centrato, ma ciò che più può far stare sereni i suoi fan sono gli urlacci e i gesti di disapprovazione che hanno accompagnato i rari errori odierni.
La diciassettesima campagna parigina del campione del 2009, al sessantaduesimo Slam di fila (record e serie aperta), inizia contro quel Falla che a Wimbledon 2010 gli fece prendere un bello spavento – era avanti due set a zero e servì per il match nel quarto prima di cedere al quinto – ma che oggi è sceso al numero 111 del mondo, è uscito al primo turno negli ultimi quattro Slam (e negli ultimi tre Roland Garros) e comunque ha perso tutti i sette precedenti (due proprio a Porte d’Auteuil nel 2006 e nel 2010). Insomma, una giornata senza problemi per lo svizzero se non fosse che a fine partita un tifoso ha eluso la sicurezza per chiedere un selfie al suo beniamino. E quel che sorprende è che anche ieri si era verificato un episodio simile durante il suo allenamento. Piuttosto seccato lo svizzero in conferenza stampa: “Non ne sono affatto felice. Dobbiamo essere sicuri che i campi sono sicuri e che la gente non possa andarci a spasso“.
Il completino shocking di re Roger, maglietta viola e pantaloncini arancione, fa sorridere in tribuna stampa: “Cosa ne penserà Mirka?” il commento più gettonato. Parte con le migliori intenzioni il mancino colombiano che ha anche una chance di brekkare Federer nel terzo gioco del primo set ma poi la vicenda si mette sul piano del ritmo e del tocco e alla fine nell’ottavo game, il buon Alejandro capitola sotto un paio di ricamini di rovescio di Roger. E – inevitabile – parte l’odioso divertissement parigino po-po-po-po-po-po-po-po-poooooo Ueeeeeeeeeè! Quando lo svizzero si procura una palla break ad inizio secondo set con un sublime pallonetto, una signora perde il cappello nell’esultanza sfrenata. Ne sciuperà quattro, come da prassi, prima di strappare il servizio a Falla e prendere decisamente il largo. Lo avranno visto giocare una sessantina di volte su questo campo ma ogni drop-shot o rovescio in back di Federer è accompagnato dagli “ooooooh” meravigliati del pubblico: non ci si abitua mai alla bellezza. Incamerato con due break il secondo set, nel terzo Federer non ha la grazia di concludere in fretta in modo da consentire al vostro cronista un fugace panino prima del patrio dovere al fianco di Flavia nostra, ma decide di strappare il servizio al colombiano, che ha chiesto anche l’intervento del medico, solo al decimo gioco. Fa lo stesso.
[8] S. Wawrinka b. M. Ilhan 6-3 6-2 6-3 (da Parigi, Davide Zirone)
Esordio facile anche per l’altro svizzero, Stanislas Wawrinka che ha battuto in poco più di un’ora e mezza il turno Ilhan 6-3 6-2 6-3. Partita scandita dai vincenti di Stan che per 46 volte ha scaldato gli spettatori del Lenglen, infreddoliti dal vento parigino. Il turco tiene testa all’elvetico fino al 3-2 del primo set, quando sbaglia una smorzata e subisce il break. Non ha problemi Wawrinka a chiudere 6-3 in 36 minuti.
Il secondo set gira già dal primo game con il break dello svizzero. A poco serve la bandiera turca ostentata in tribuna presidenziale perché dopo poco pi di un’ora Stan chiude anche la seconda frazione di gioco 6-2.
Anche nel terzo set, il turco perde la battuta all’inizio ed esce sconfitto ma a testa alta. Lo svizzero affronterà ora Lajovic che ha concesso appena sette game a Maximo Gonzalez.
[5] K. Nishikori b. [WC] P.H. Mathieu 6-3 7-5 6-1 (da Parigi, Ciro Battifarano)
L’inizio match, giocato punto su punto e con Mathieu che teneva bene anche sulla diagonale di rovescio tanto cara a Nishikori, lasciava presagire un incontro interessante; ma nel terzo gioco del primo set, non appena la prima di servizio abbandona il francese, Nishikori riesce a strappare il turno di battuta all’avversario. Mathieu, per quanto sostenuto a gran voce dal Suzanne Lenglen stracolmo, poco può nei giochi in risposta e nel nono gioco, ancora falloso al servizio, cede di nuovo il turno di battuta ed il set. Nishikori, con accelerazioni di dritto e rovesci lungo linea, va subito in vantaggio di un break anche nel secondo e gela e il pubblico sugli spalti. Ma sul servizio Nishikori, forse il punto più bello del match, nel quale Mathieu riesce a respingere a fondo campo il giapponese, dà il via forse alla parte più avvincente del match, con Mathieu che trova le giuste variazioni e con un parziale di 3-0 ribalta la situazione di svantaggio. Nishikori si rifugia nel gioco da fondo, col quale riesce a rimettere in pari la situazione, e senza ulteriori sussulti il tie-break sembrerebbe la conclusione più probabile. È bravo Nishikori, a questo punto, con un rapido spostamento sul dritto e con un cross di rovescio, a guadagnare il set point che il nastro trasforma per lui. Nishikori,fortunato ma incolpevole, riceve i fischi del Lenglen che inizia gradualmente a svuotarsi. L’incontro in effetti finisce lì, con Mathieu che esce dalla partita e nel terzo set tiene a fatica solo l’ultimo turno di servizio.
[24] E.Gulbis b. [Q] I.Sijsling 6-4 6-4 7-6 (3) (Paolo Fisciano)
Esordio abbastanza agevole per Ernest Gulbis. Il giocatore lettone che qui difende la semifinale dello scorso anno si impone in tre set sul qualificato olandese Igor Sijsling, n°166 del ranking ATP. La differenza di valori in campo è netta, ma col buon Ernest non c’è mai nulla di scontato. Per le prime due partite Gulbis non perde mai il servizio, e gli basta ottenere un break per set per aggiudicarsi entrambi i parziali per 6-4. Il lettone va avanti per due volte di un break anche nel terzo set, ma si complica la vita ed è costretto al tie break che comunque si aggiudica facilmente per sette punti a tre. Per Gulbis al secondo turno altro match sulla carta alla portata. Ad attenderlo infatti c’è il francese Nicolas Mahut, non proprio uno specialista della terra rossa.
[14] J.W. Tsonga b. [Q] C. Lindell 6-1 6-1 6-2 (da Parigi, Davide Zirone)
Ha chiuso il programma del centrale il match fra Tsonga e Lindell. Per la felicità del pubblico presente, il francese non ha sofferto contro lo svedese e si è imposto 6-1 6-2 6-2 in un’ora e 32 minuti.
Chatrier quasi pieno – presenti anche il presidente della FFT Gachassin e il capitano di Davis Arnaud Clément – per l’esordio di uno dei beniamini di casa. C’è poco da dire sul match, lo svedese non è riuscito a tenere testa a Tsonga, nonostante gli ottimi risultati – due finali ed un titolo – nei circuiti challenger e future. Concede il break immediatamente, complice anche un doppio fallo e scivola vertiginosamente sul 6-1 perdendo di nuovo la battuta.
Il secondo set dura poco di più, lo svedese appare meno teso e lascia andare ogni colpo trovando anche qualche punto spettacolare. Ma concede ancora la battuta sul 3-2, soffrendo sulla diagonale del diritto di Tsonga.
In assenza del sole, ci pensano gli spettatori a scaldare il clima in campo con applausi al grido di “Aaaaallez Tsonga, Tsonga est magique!” versione riadattata del coro dedicato al Paris Saint-Germain. Quando il pubblico decide di interrompere la ola, il terzo set ha inizio. Stesso copione della manche precedente con il francese che chiude 6-2. Al prossimo turno il francese avrà Sela, che ha superato Kukushkin.
[19] R. Bautista Agut b. [PR] F. Mayer 6-3 6-1 6-3 (Michele Gasperini)
Le altre partite
Il Roland Garros si è aperto con il ritiro di Youzhny, che sotto di 2 set a 0 contro Dzumhur ha pensato bene di chiuderla lì. Sorpresina nel campo 7, dove il redivivo Baghdatis ha eliminato la testa di serie numero 25, Ivone Karlovic addirittura in tre set strappando il servizio per ben 3 volte al croato. Match del giorno quello tra l’altra testa di serie maschile che è caduta oggi, Guillermo Garcia Lopez, e Steve Johnson; lo spagnolo, testa di serie numero 25 che è riuscito a rimontare 2 set prima di cedere al quinto. Nessun problema per Kohlschreiber e Lajovic che hanno chiuso in 3 set lasciando solo le briciole a Soeda e Maximo Gonzalez. In tre set, ma molto più combattuti, se la sono cavata anche Lukas Rosol, che ha fermato la speranza svedese Ymer; Granollers, che affronterà Federer mercoledì prossimo; Andujar che ha vinto il derby contro Ramos; Mahut contro il semisconosciuto Coppejeans; e Sela che ha vuto bisogno di due tiebreak per superare Kukushkin.
Risultati:
[19] R. Batista Agut b. [PR] F. Mayer 6-3 6-1 6-3
D. Dzumhur b. M. Youzhny 6-2 6-1 rit.
[22] P. Kohlschreiber b. G. Soeda 6-1 6-0 6-2
L. Rosol b. [Q] E. Ymer 6-2 7-6(7) 6-3
[2] R. Federer b. [LL] A. Falla 6-3 6-3 6-4
M. Baghdatis b. [25] I. Karlovic 7-6(6) 6-4 6-4
P. Andujar b. A. Ramos 6-2 6-4 7-6(3)
[8] S. Wawrinka b. M. Ilhan 6-3 6-2 6-3
M. Granollers b. [Q] M. Bachinger 6-4 6-4 7-6(7)
[24] E. Gulbis b. [Q] I. Sijsling 6-4 6-4 7-6(3)
D. Lajovic b. M. Gonzalez 6-3 6-3 6-1
[WC] N. Mahut b. [Q] K. Coppejans 6-3 6-4 7-6(4)
[5] K. Nishikori b. [WC] P.H. Mathieu 6-3 7-5 6-1
S. Johnson b. [26] G. Garcia Lopez 6-3 6-3 6-7(1) 3-6 6-3
D. Sela b. M. Kukushkin 7-6(5) 6-3 7-6(4)
[14] J.W. Tsonga b. [Q] C. Lindell 6-1 6-1 6-2