Riporta Christopher Clarey del New York Times che gli uffici dell’ATP abbiano ricevuto le ricerche del giornalista Eduardo Puppo in merito alla possibilità che a Guillermo Vilas possa essere riconosciuta retroattivamente la posizione numero uno del ranking mondiale ATP nel 1975. In quell’anno il tennista argentino iniziò la sua scalata al ranking, disputando peraltro un ottimo Roland Garros, raggiungendo la finale che poi perse nettamente dal re di quei campi, Bjorn Borg.
Puppo ha prodotto circa 1100 pagine di analisi e statistiche, con annessi articoli di giornali e periodici dell’anno in questione, arrivando alla conclusione che Vilas sarebbe dovuto essere classificato davanti a Connors per 5 settimane, dal 22 settembre in poi, e per altre 2 settimane all’inizio del 1976. Quest’analisi parte dalla base che al tempo i ranking ATP non venivano aggiornate con scadenza settimanale, come accade oggi, ma in maniera più saltuaria. Nel 1974 i ranking sono stati rilasciati solo 11 volte e solo 13 nel 1975. Così, come dice Puppo, tra il 16 settembre e il 29 ottobre del 1975 non vennero effettuati conteggi, proprio il periodo nel quale Vilas sarebbe risultato numero 1.
Guillermo Vilas ha raggiunto il suo massimo nel ranking ATP posizionandosi al secondo gradino il 30 aprile del 1975. L’ATP ha però rifiutato la proposta di Puppo, pur apprezzando le ricerche svolte dal giornalista, evidenziando come cambiare retroattivamente il ranking avrebbe conseguenze troppo ampie.
“Accadrà allora che da qui a 50 anni scopriremo che qualcuno sarebbe stato piazzato diversamente se avessimo conteggiato i ranking su base oraria” ha infatti ribadito Chris Kermode, il presidente dell’associazione che si occupa di far uscire i ranking. L’ATP ha però avuto recentemente a che fare con i record di Guillermo Vilas. Ha infatti aggiunto altri tre titoli su terra rossa al suo palmarés, aumentando il totale a 49, poiché la loro superficie era stata registrata in maniere incorretta.
Nemmeno i cambi di ranking sono estranei al circuito; la WTA ha infatti assegnato a Evonne Goolagong Cawley la posizione numero 1 per due settimane nell’anno 1976 ai danni di Chris Evert. In questo caso però vi erano delle registrazioni mancanti ed i ranking WTA venivano rilasciati ogni due settimane. “Era una situazione differente, quella” – ha puntualizzato Kermode – “Abbiamo molti dati mancanti, ma anche così, i ranking furono fatti 13 volte in quell’anno. Non stiamo parlando di settimane mancate, ma semplicemente il ranking non aveva base settimanale.”
Non è la prima volta che Vilas lotta con l’ATP per farsi riconoscere la posizione numero uno mondiale. La stessa questione è stata riproposta per l’anno 1977. L’Associazione dei tennisti professionisti ha un conto aperto molto lungo con il tennista argentino, a partire dai diversi errori statistici che anche Ubitennis ha contribuito a far correggere.
Eduardo Puppo, che ha condotto la ricerca statistica, non è convinto della decisione dell’ATP: “Non dovresti riconoscere ad un tennista la numero 1 perché è successo che non hanno pubblicato un ranking per la decisione di qualche impiegato ATP o membro esecutivo? È più importante questo di quello che un giocatore ha fatto sul campo?”
Ma Chris Kermod si dichiara fermo nella sua decisione: “Non possiamo semplicemente adottare questa versione del ranking come ufficiale; altrimenti tutti verrebbero e direbbero la stessa cosa. Allora dove dici stop?”
Leggi l’articolo originale del New York Times