Nel giorno in cui in Francia si ricorda Saint Bernard d’Es, martire parigino scomparso nella sua difesa del libero arbitr(i)o, si è esaurito il primo turno, spalmato su tre giorni a causa dell’assenza di impianto d’illuminazione. Ysern, gran capoccia dello slam parigino, ha promesso che la luce elettrica arriverà al Roland Garros quanto prima, non appena avranno l’acqua potabile e le strade.
Lunedì ha salutato lo slam parigino, forse per sempre, Edouard Roger-Vasselin. Onorato dall’organizzazione con tanto di WC, laterale dove di solito c’è meno coda, il capo della scuderia Bagel ha giocato sullo Chatrier, il cimitero dei campioni che ha visto le sconfitte nel corso degli anni di molti grandi di questo sport.
Il tennista di Gennevilliers, comune di 40mila anime nei sobborghi parigini che cerca di tenere nascosto di avergli dato i natali, è comunque campione uscente del torneo di doppio, dove difenderà il titolo con Garcia-Lopez. Da sempre anticonvenzionale, RV ha sfidato il rigido dress code dei French Open e lo strapotere del fluo presentandosi in maglietta bianca e pantaloncini neri, riuscendo anche a strappare un set al connazionale Monfils, vero spauracchio in un teorico ottavo per Federer. Il fromboliere transalpino potrebbe essere il primo tennista nella storia a battere due Roger nello stesso slam. Dovesse riuscire nell’impresa il master 1000 canadese per quest’anno sarà chiamato “Gaels Cup”.
L’elvetico ha regolato senza troppi patemi il vecchio saggio Falla, ma è stato protagonista di un episodio nell’immediato dopopartita quando un ragazzino è entrato in campo eludendo la sorveglianza per scattare un selfie con il suo campione. La dura reazione di Roger ha scatenato il sarcasmo del ciclista Froome, che ha punzecchiato la leggenda svizzera su Twitter. Federer non ha risposto alle provocazione da persona di gran classe qual è, anche se qualche sospetto di risentimento da parte sua si fa largo dopo che Severin Luthi è stato fermato in nottata con un sacchetto di chiodi a tre punti alle pendici del Galibier.
Condanne sono venute anche dai supporter di Djokovic, che han subito fatto notare il diverso atteggiamento del proprio beniamino. Djokovic simpatizzerebbe di fronte a un invasore con il cellulare. Il serbo infatti non teme i selfie né tantomeno le invasioni, al punto che lui stesso ne ha fatte di celebri sul centrale di Parigi.
Nole ha esordito ieri con una prestazione a tratti non convincente. Pur avendo vinto in 3 set, è stato in balia di Nieminen per buona parte del secondo. Una prestazione inattesa se contiamo che Djokovic da Melbourne in poi ha perso solo da Federer e Moet-et-Chandon. Al riguardo il suo allenatore Becker, dopo aver sconfitto Bemelmans, ha ricordato che i progressi del suo delfino sono evidenti: “Abbiamo apportato alcune modifiche all’impugnatura e ieri Nole ha stappato 100 bottiglie senza neanche un graffietto”
In una lotta a distanza già iniziata, le quotazioni del serbo e di Nadal salgono e scendono a seconda della prestazione altrui. Udendo le opinioni di giornalisti e utenti, nel giro di poche ore Nadal è passato dall’ “essere a forte rischio di uscire già nel secondo turno”, direttamente al “vincere il suo decimo RG senza problemi” dopo la scialba prestazione del serbo. Accadimento che ha mandato su tutte le furie Almagro, il quale già pregustava la vittoria della sua vita, rovinata così dalla controprestazione di Djokovic.
Nadal, sceso in campo in maglietta blu, pantaloncini blu e calzini blu, ha puffato fin dal primo game costringendo il suo giovane avversario a cedere subito un paio di break. Si sono rivisti scampoli del miglior Rafa con alcuni dritti lungolinea pregevoli, favoriti anche dalla scarsa consistenza del rovescio di Halys, apparso un po’ scorato man mano che il match scivolava via. “Deve imparare a tenere duro il più a lungo possibile” ha detto suo padre, C.I. Halys.
Quentin, che la stampa transalpina nei mesi scorsi aveva battezzato “Il nuovo Gasquet” (il giovane francese era uscito poi vincitore dalla causa intentata per diffamazione), ha comunque affrontato il match con piglio, spingendosi alla costante ricerca del non forzato; si è arreso in tre set con 52 errori gratuiti, meritandosi il plauso dello Chatrier e la dedica nel titolo di questo primo bagel parigino.
Halys è solo uno dei tanti giovani francesi premiati dalle Wild Card. Ha ben figurato Amandine Hesse, che ha sconfitto Gajdosova, mentre ha racimolato due soli game la ventenne d’origine italiana Manon Arcangioli, soprannominata in patria “Arcà”, che gioca anche il doppio insieme alla sorella Grazia.
Per chiudere il discorso sui Fab4, Murray ha passeggiato su Arguello. Lo scozzese è ancora imbattuto dal giorno del suo matrimonio. A suo dire sposarsi lo ha aiutato a essere più sereno ed esternare la proprie emozioni. Ora Andy Murray è un giocatore molto più leggibile come ci testimonia questo quiz.
Per il capitolo italiani, The Sewer ha disposto di Ito, in un match colorito, appena iniziato e già finito. Il ligure ha poi stabilito nella conferenza stampa di rito che “The conditions are good and today I won because I’m in leg”. L’eroe di giornata però è Andrea Arnaboldi: l’esordiente giovane speranza azzurra (deve ancora compiere 28 anni) già aveva dato dimostrazione di gran carattere sconfiggendo nelle qualificazioni Herbert 25-23 al terzo, e oggi ha recuperato due set di svantaggio annullando un match point a Chickenworth prima di infliggergli un bagel nel quinto set.
Per finire una rapidissima occhiata al tabellone femminile dove c’è un’unica sorpresa, l’eliminazione di Eugenie Bouchard. Genie, dopo le tre semifinali slam del 2014, si è montata troppo persino per una canadese. Fatale il doppio 6-4 rifilatole dalla Mladenovic. “La terra non è la mia superficie, qui i set durano il doppio. I set su cui mi alleno ultimamente mi impegnano al massimo 20 minuti, compreso strucco, cambio d’abito e ritocco photoshop”.