[1] S. Williams b. S. Stephens 1-6 7-5 6-3 (Ruggero Canevazzi)
Un match molto intenso, con scambi spesso duri e colpi esplosivi, qualche gratuito di troppo, una Stephens molto meritevole, sempre in grado di reagire ai colpi di Serena, che tuttavia vince grazie alla maggiore esperienza e classe giocando al meglio nei momenti decisivi. Questo in estrema sintesi l’ottavo di finale applaudito dal pubblico del Philippe Chatrier, giocato come era lecito aspettarsi dalle due rivali della Florida.
Sloane Stephens, fortemente decisa a migliorare il proprio record al Roland Garros (si è sempre fermata agli ottavi negli ultimi quattro anni), inizia il match in quarta strappando subito il servizio all’avversaria. Serena, dal canto suo, rimane forse sorpresa dall’aggressività di Sloane, fatto sta che appare decisamente imballata e disorientata. Sul 3-1 Stephens, la Williams è costretta a cedere nuovamente il servizio in virtù di tre magnifici vincenti dell’avversaria. Sul 5-1 la n.1 del mondo cede nuovamente la battuta e il set (dopo appena 23 minuti!), che ha visto una Stephens far muovere molto una lenta Serena, non sbagliare nulla e offrire accelerazioni spaventose.
La seconda frazione vede una Williams ancora molto fallosa, specie col rovescio che finisce spesso in rete, ma comunque in grado di restare in partita. Fino al 3-3 il match non è bello, più equilibrio del primo set ma molti gratuiti e pochi acuti da parte di entrambe. Al classico settimo game, però, l’equilibrio si spezza: Serena torna ai suoi livelli e pur senza eccellere si procura 4 palle break: la Stephens le annulla con grande qualità e coraggio, ma alla quinta non può nulla contro un rovescio spaventoso della campionessa del Roland Garros 2002 e 2013. Sembra che il match arrivi tranquillamente al terzo, ma la n.40 del ranking WTA centra immediatamente il contro break con un gran dritto in accelerazione a rompere l’equilibrio dello scambio. Sul 5 pari Serena decide che deve dare il meglio, si porta 0-40 su servizio Stephens e poi un dritto lungo di quest’ultima le permette di servire per il set: la Williams non si fa pregare, serve benissimo e si va al terzo set.
Nel terzo parziale, sull’1-0 Stephens, Serena è costretta ad annullare due palle break, poi al quinto gioco centra lei il break decisivo, al termine di un game bellissimo dove la Williams bombarda da ogni parte del campo ma la nativa di Coral Springs, appena va sotto di un punto, trova sempre la forza e la lucidità di reagire, prova ne sia l’ace sulla prima palla-break sul 30-40. I due punti successivi però sono della n.1 che si porta avanti 3-2 e servizio. Si arriva così al 5-3 Williams, quando dopo 8 punti una mai doma Stephens si procura un’ultima occasione per fare il controbreak, ma Serena annulla piazzando un ace (la classe non è acqua) che spegne le speranze di Sloane. Il match si chiude 6-3 al primomatch point, con la Stephens che esce tra gli applausi meritatissimi del pubblico francese. La Williams affronterà ai quarti una lanciatissima Sara Errani.
[13] L. Safarova b. [2] M. Sharapova 7-6 6-4 (da Parigi, Davide Zirone)
Dopo la Halep, finalista della passata edizione, il Roland Garros perde anche la campionessa in carica Maria Sharapova che si è fatta battere dalla ceca Safarova in due set durati in totale meno di due ore. La ceca arriva così per la terza volta ai quarti di uno slam e sale momentaneamente alla 10° posizione del ranking, in attesa di affrontare la Muguruza fra due giorni.
Arrivato di buon’ora stamane in sala stampa, mi ha fatto un certo effetto vedere la zona riservata ai media così deserta a metà torneo e mi sono potuto godere fra pochi intimi l’allenamento sul centrale di Maria Sharapova prima, e Roger Federer poi.
Come sempre la russa è apparsa concentratissima durante il warm-up, probabilmente perché sentiva che la partita odierna sarebbe stata complicata contro la mancina numero 13 del seeding. Ma mai poteva immaginare di uscire in questa maniera, con la prima di servizio costantemente sotto il 60% e battuta pure 34 a 20 nei colpi vincenti.
All’ingresso in campo delle giocatrici, lo stadio è mezzo vuoto. Stranamente Masha non indossa più le scarpe Nike bianche-azzurre disegnate per lei dal marchio americano in partnership con la boutique parigina Colette, ma un paio di Vapor “anonime” color bianco e rosa.
E, a giudicare dall’inizio del match, non sembrano portarle particolarmente fortuna. E’ lei la prima a cedere la battuta nel terzo game, con la Safarova decisamente più concentrata e attenta a rimandare dall’altra parte ogni palla. Ma lo scenario è destinato a cambiare presto. Mentre un timido sole si affaccia sul centrale, Lucie commette un gravissimo doppio fallo che annulla il vantaggio ottenuto, permettendo alla russa di raggiungerla sul 3-3.
Da sottolineare la sportività della Sharapova che sul 30-15 del gioco successivo, dà buona una palla chiamata fuori e senza che l’avversaria avesse chiesto una verifica. Soffre sul 5 pari ma infila una serie di dropshot, lob, vincente di dritto e ace per garantirsi almeno il tiebreak. Poi porta dal 40-15 ai vantaggi la ceca ma non riesce ad ottenere setpoint e, al jeu décisif, si fa aggredire dal primo punto. Masha, destabilizzata dall’ottimo tennis dell’avversaria, commette pure un doppio fallo e scivola 6-1. Dopo 1 ora e 1 minuto manda fuori il dritto e consegna a Lucie il primo set, con solo 3 punti vinti.
Accusa il colpo la siberiana e, anche nel secondo parziale, concede per prima il break nel secondo game, con l’ennesimo doppio fallo. Prova a reagire subito dopo, portando ai vantaggi la Safarova ma nulla può sul suo diritto incrociato mancino che la spinge sotto 3-0. Nel frattempo, sfidando il freddo, in tribuna stampa arriva anche Gianni Clerici che quasi incredulo mi dice “Ma è sotto Maria?!”. Ma le sorprese sono dietro l’angolo, perché dopo aver tenuto il servizio, Masha riprende il break grazie ad un altro doppio fallo, stavolta della ceca, 3-2. Tutto fila liscio fino al 5-4 quando la Sharapova concede un primo matchpoint con la ceca che si apre bene il campo; ma, sul pallonetto alto in difesa della russa, Lucie manda incredibilmente il diritto a rete. Sul secondo matchpoint però infila un vincente col diritto e spedisce a casa la campionessa in carica.
Mentre la russa esce frettolosamente dal campo, la Safarova si dice felicissima per la vittoria: “Che bello, sapevo che contro Maria avrei dovuto giocare aggressiva… è fantastico essere ai quarti!”. Pioline, nell’intervista a bordo campo, suscita la sorpresa della ceca annunciandole – erroneamente – che, da oggi, entrerà a far parte della top 10.
Dopo quasi 30 minuti dalla fine del match Maria era già in sala stampa, per rispondere alle domande dei pochi giornalisti presenti. Non ha cercato scuse la russa: “Oggi lei ha giocato meglio, è stata più concreta ed ha saputo tenere un livello di gioco più alto, più a lungo rispetto a me”. E adesso? “La partita è appena finita, non ho ancora avuto modo di parlarne con il team, comunque voglio prepararmi bene alla stagione su erba!”.
A. Van Uytvanck b. A. Mitu 6-1 6-3 (Carlo Carnevale)
Sarà Alison Van Uytvanck a giocarsi per la prima volta un quarto di finale Slam, dopo la vittoria sull’altra novizia di questi livelli, Andreea Mitu, numero 100 WTA e vittoriosa su Francesca Schiavone al turno precedente. La belga aggiorna ulteriormente il suo miglior risultato in un Major, e lo fa con una prestazione di grande carattere e ottimo livello tecnico: impetuoso il servizio, sopratutto piatto al centro da sinistra, con cui la Van Uytvanck costringe da subito l’avversaria sulla difensiva per poi chiudere il punto con un dritto di grande efficacia, nonostante un movimento di preparazione non proprio ortodosso. La Mitu fa quello che può, ma è ben lontana dal livello che le aveva permesso di superare in rimonta la Pliskova nella scorsa settimana; il disastroso avvio la costringe a prendere ancora più rischi nel secondo parziale, che si risolve nel quinto game quando con tre gratuiti consecutivi di dritto in uscita dal servizio cede la battuta, e di fatto getta l’asciugamano a centro ring. La Van Uytvanck è la prima belga ai quarti di finale del Roland Garros da quando la Henin vinse il titolo nel 2007, ed è l’unica non testa di serie rimasta in gara, dopo le sconfitte odierne di Stephens, Goerges e della stessa Mitu. Al prossimo turno troverà una tra Kvitova e Bacsinszky, con cui non ha mai giocato in carriera.
Risultati:
[13] L. Safarova b. [2] M. Sharapova 7-6 6-4
[1] S. Williams b. S. Stephens 1-6 7-5 6-3
[21] G. Muguruza b. [28] F. Pennetta 6-3 6-4
[4] P. Kvitova vs [23] T. Bacsinszky
[17] S. Errani b. J. Goerges 6-2 6-2
A. Van Uytvanck b. A. Mitu 6-1 6-3