Ubaldo commenta la finale maschile:
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[8] S. Wawrinka b. [1] N. Djokovic 4-6 6-4 6-3 6-4 (da Parigi, il nostro inviato)
All’ingresso in campo dei giocatori il pubblico inneggia “Nole Nole”, il nuovo re che Parigi attende ormai da qualche anno. Ma l’appuntamento di Novak Djokovic con la storia, sia per il Career Grand Slam che per un eventuale Calendar Grand Slam, è rinviato ancora una volta: eliminato Nadal, questa volta c’è Stan Wawrinka che, dopo l’Australian Open 2014, porta a casa con merito il suo secondo Major. Come in Australia lo svizzero vince il torneo accreditato della testa di serie n.8 sconfiggendo in finale il numero 1 del seeding.
Stan al sorteggio decide di servire: chiude il primo punto scendendo a rete e forse, come Wilander e altri hanno auspicato, potrebbe essere questa la strategia che lo svizzero ha deciso di adottare per provare a sovvertire il pronostico. Come non detto. Sarà l’unico punto a rete dello svizzero nel set, che accetta invece la sfida da fondocampo (già nel primo gioco assisteremo ad un punto da 39 colpi!). Djokovic, di sicuro memore delle fatiche nei loro incontri del Grande Slam – conclusi sempre al quinto, tranne nella prima occasione agli US Open 2012 quando, un Wawrinka influenzato, si era ritirato sotto due set a zero -, sembra risparmiarsi in vista di un’altra probabile maratona, risponde bene e gioca profondo ma non cerca le accelerazioni forsennate viste nel quarto di finale con Nadal. L’avversario oggi non è da ammazzare, ma è da cuocere lentamente e da indurre in errore.
Nel primo set si gioca poco nei turni di battuta di Djokovic, mentre Wawrinka, sempre in spinta e un po’ troppo falloso, concede palle break già nel primo e nel quinto game, entrambe annullate con la giusta aggressività. Sul 3 pari, Stan, con tre errori di rovescio, va irrimediabilmente sotto 0-40 e con un doppio fallo completa l’opera regalando il break a Djokovic. Novak qualche minuto dopo va a servire per il set e sul 40 -15 subisce il ritorno di Stan che annulla i primi due set point con un passante lungolinea di dritto millimetrico ed uno di rovescio che inchioda la palla sulla racchetta del serbo a rete. Il numero uno del mondo, forse un po’ frastornato, con un errore di rovescio concede anche la sua prima palla break del match ma la sua forza mentale ormai è cosa nota. La annulla con un servizio vincente e, sempre col servizio, si apre il campo nei due punti successivi che chiudono il set.
Novak ha subito l’occasione di fare il break in apertura di secondo set grazie a qualche errore di troppo di Stan col dritto, ma lo svizzero riesce a raddrizzare il gioco col servizio. Da questo punto in poi però i precedenti equilibri iniziano a vacillare: gli errori di Wawrinka diminuiscono e le sue accelerazioni di dritto diventano una garanzia, Nole è meno profondo in risposta e non riesce ad incidere da fondo, tanto da cercare oltremodo la palla corta, anche quando l’avversario è tutt’altro che fuori dal campo. Il serbo dal quarto gioco concede palle break in ogni suo turno di battuta, che riesce sistematicamente ad annullare alzando il livello di concentrazione e di gioco e facendo innervosire lo svizzero che all’ennesima occasione persa nell’ottavo gioco sbatte la racchetta più volte sulla rete ricevendo fischi e spostando ancora di più il pubblico dalla parte del serbo. Nole non riesce però ad annullare la palla break più importante, nel decimo gioco, che è anche set-point per Wawrinka: dopo aver recuperato più volte le bordate di Stan, è lungo l’ultimo recupero di rovescio. Un set pari e Nole spacca la racchetta guadagnandosi fischi e warning dell’arbitro.
La musica non cambia nel terzo set, con Djokovic ancora in difficoltà sui suoi turni di battuta, “le sue risposte erano molto profonde” dirà Nole in conferenza stampa. Stan continua la sua marcia di vincenti col dritto e nel sesto gioco strappa a zero il turno di battuta al serbo che ha anche un’occasione per recuperarlo subito, ma lo svizzero azzera le sue speranze col servizio e spedito conquista anche il terzo set.
Djokovic nel quarto set alza l’intensità dei propri colpi e, complici un paio di errori a rete di Wawrinka, va subito in vantaggio 3-0. Il pubblico, che già la sua scelta l’aveva fatta, ha un altro motivo per inneggiare a Nole: allungare la partita al quinto. Il numero 1 subisce però il ritorno di un indomito Wawrinka che, dopo aver realizzato il contro break, si procura due palle per portarsi in vantaggio nel conto dei break: Djokovic coraggiosamente annulla quelli che per tutti hanno il sapore di due mini-matchpoint. La tensione dei due giocatori adesso è alle stelle. Wawrinka concede a sua volta tre occasioni che riesce però ad annullare grazie al servizio. È Djokovic adesso ad offrirsi al nemico: ci sono altre due occasioni, questa volta non consecutive, annullata la prima, ma Djokovic è in confusione, segue a rete la seconda di servizio ed è ancora palla break. Se la giocano da fondo e Stan piazza l’ennesimo lungo linea di rovescio che lo manda a servire per il match. Le emozioni e l’intensità di questo ultimo game valgono l’intero torneo: sul 15 -15 Wawrinka manda gratuitamente in rete un dritto, ma rimedia col rovescio che in quest’ultimo set è “on fire”, prima in lungo linea e poi con un passante si procura il match point. Il servizio è in prossimità della riga, sembra ace, il pubblico già esulta per il campione Stan, con Nole che già si avvicina alla rete. Ma scende l’arbitro e chiama la palla fuori, fra lo stupore del pubblico. Djokovic è aggressivo sulle seconde di Stan e si procura l’occasione del contro break, ma non ne approfitta. Con un servizio vincente lo svizzero arriva di nuovo a match point: questa volta entra la prima e chiude con il rovescio lungolinea in uscita dal servizio.
Lo Chatrier saluta con una lunghissima ovazione il finalista Djokovic che inizialmente a fatica trattiene le lacrime ma poi si lascia andare e rende sportivamente onore a Stan “Tu es un grand champion” e dà appuntamento al prossimo anno per cercare nuovamente di conquistare l’unico trofeo del Grande Slam che ancora gli manca. Emozionatissimo anche Wawrinka al termine del match, ancora incredulo della straordinaria vittoria “sto ancora tremando”.
Ubaldo Scanagatta commenta con Steve Flink la finale maschile tra Djokovic e Wawrinka: