Intervistato dal sito serbo b92.net, l’ex. n.1 del mondo Yevgeny Kafelnikov, ha avuto parole di stima per Rafael Nadal, ma ha esternato chiaramente il suo pensiero sul netto calo del campione spagnolo: “L’ho sempre ammirato tantissimo, il suo arrivo come grande rivale di Federer ha permesso a quest’epoca di essere giustamente definita tra le migliori della storia del tennis. Oggi però lo vedo decisamente indebolito. Gioca molto più indietro mentre negli anni migliori aveva i piedi molto più vicino alla linea di fondo. È normale calare fisicamente col passare degli anni, ma proprio per questo non può pensare di vincere le partite correndo più dei suoi avversari, specie nei match al meglio dei 5 set. Noto anche che gli avversari non lo temono più come una volta, ora entrano in campo davvero convinti di poterlo battere. Sarei felicissimo di sbagliarmi, ma non credo vincerà più un altro Major”.
Il russo, n.1 nella primavera del 1999, ha parlato anche di Roger Federer, manifestando il suo stupore per come riesca a rimanere competitivo a quasi 34 anni: “Davvero non capisco come faccia a continuare a giocare così!”.
Kafelnikov si è poi soffermato sul particolare momento che sta attraversando il tennis nel suo paese: “Oggi in Russia le ragazze vanno meglio dei loro colleghi maschi perché sono più motivate, cercano con maggior tenacia di raggiungere la Top 10. Però vedo in Rublev il nostro futuro, ha proprio la grinta di cui ho parlato per le ragazze e tecnicamente è molto dotato. Deve solo crescere in termini di resistenza ed esplosività fisica, ma ha tutto il tempo per farlo”.
In merito alle parole dell’ex campione russo su Nadal, i punti di vista sono molteplici: il vincitore del Roland Garros nel 1996 e dell’Australian Open nel 1999 ha le sue ragioni nel notare che il vistoso calo fisico di Rafa a 29 anni è più difficile da superare rispetto a qualche anno fa. Inoltre, il gioco dispendioso del mancino di Manacor suggerirebbe una carriera meno longeva di quella di Roger Federer. Oltretutto, Nadal ha iniziato la fase di carriera al top a 18 anni (se prendiamo la prima vittoria di Miami su Federer nel 2004 come inizio della sua striscia vincente), sono quindi già 11 gli anni in cui ha dato il massimo di sè e appare dunque difficile vederlo ancora ai massimi livelli per altro tempo.
È anche vero, però, che i prolungati periodi di pausa post-infortuni che hanno caratterizzato la seconda parte della sua carriera possono aver permesso a Nadal di logorarsi più lentamente, sia fisicamente che sul piano mentale. I rientri prodigiosi del 2010 e del 2013 sono lì a testimoniare le sette vite del campione iberico, che peraltro, in termini di future vittorie negli Slam, siamo certi ben pochi saranno felici d’incontrare al Roland Garros dell’anno prossimo…