[1] A.Murray b. F. Verdasco 7-5 6-4 (da Londra, Cesare Alfieri)
Murray ritorna sui campi del Queen’s dopo la vittoria su Lu, la sconfitta di ieri in doppio in coppia con Inglot, e qualche palleggio su un campo laterale con il coach Bjorkman, per affrontare Fernando Verdasco. Una sfida con un chiaro favorito, visti i precedenti (10 a 1 per lo scozzese) e la non straordinaria solidità di Verdasco in questa fase della carriera. Lo spagnolo, già numero sette del mondo nel 2009 – nel suo miglior momento, quando riuscì anche a battere Murray in una prova dello Slam – ma ora numero 42, non aveva brillato a ‘s-Hertogenbosch dove, nella partita con Haase, aveva pure palesato dei problemi fisici. Qui se l’era cavata al primo turno, salvando un paio di match points, contro il connazionale Bautista-Agut.
Per aggiungere un po’ di tensione a questa sfida, i commentatori inglesi hanno ricordato che Verdasco era andato vicino ad interrompere la corsa (poi vittoriosa) di Andy all’All England Club nel 2013 quando, sotto di due set, riuscì a rimontare il mancino spagnolo. Che il Verdasco attuale potesse seriamente impensierire Murray non era, però, oggi davvero cosa. Per intenderci: la partita è stata a tratti bella, e piuttosto combattuta. Rispetto ad incontri dominati dal servizio, né Andy né Fernando hanno servito particolarmente bene, permettendo così al pubblico assiepato sulle gradinate di apprezzare un gioco più variegato. Nel primo set, Murray ha iniziato facendo ampio uso del drop-shot – tre punti nei primi tre giochi – mentre Verdasco faticava a trovare stabilità commettendo diversi doppi falli, tra cui due soltanto nel secondo gioco. Fino al settimo gioco Murray è stato agevolmente in controllo, provando pure qualche volta a prendere la rete. Il risultato non è stato esaltante, ma il punteggio gli dava la tranquillità necessaria per sperimentare quanto suggeritogli da Bjorkman. Subito il contro-break da Verdasco nel settimo gioco, Murray saliva di livello in risposta nel game conclusivo, e chiudeva senza portare il parziale al tie-break.
Così nel primo set, così nel secondo: Murray ha giocato meglio quando le circostanze lo richiedevano, e il povero Verdasco è stato brekkato in entrambi i game conclusivi. Nel secondo parziale lo spagnolo ha avuto le sue buone chances. Nel terzo game, non sfruttando tre palle break che Murray ha annullato da campione e con un po’ di fortuna: due aces millimetrici con la correzione del falco (su richiesta di Murray) e la non correzione del falco (su quella di Verdasco). Se Murray è stato salvato dal servizio nel momento del bisogno, Verdasco è stato abbandonato: nel game decisivo, commetteva tre doppi falli e, sul secondo match point di Murray, il nastro lo costringeva per due volte a ripetere un servizio che sarebbe stato vincente. Tutto sommato, dopo la caduta di Nadal, Wawrinka e Dimitrov, la vittoria di Murray rappresenta una boccata d’ossigeno per il Direttore del torneo che, con tutto il rispetto per giocatori come Anderson e Raonic, si ritrova con un tabellone ‘povero’ proprio nell’anno in cui il torneo è stato promosso ad un ATP500.
J. Isner b. F. Lopez 6-7(5) 7-6(9) 6-7(4) (da Londra, Cesare Alfieri)
Per chi ha visto solo serve e niente volley in questo primo scampolo di stagione sull’erba, le partite di Feliciano Lopez rappresentano una più che salutare boccata d’ossigeno. Il veterano spagnolo, alla 10 partecipazione consecutiva al Queen’s, a trentatre anni ha trovato una seconda giovinezza – nel marzo di quest’anno ha raggiunto il suo best ranking al numero 12 – e sull’erba realizza le sue performances migliori: qui al Queen’s l’anno scorso si fermò in finale, mentre sui prati inglesi si aggiudicò poi il torneo di Eastbourne. Dall’altra parte, il bombardiere americano Isner, dopo i 21 aces nell’incontro di primo turno, aveva nel mirino il record di Muller nell’incontro di primo turno contro Youzhny, dove il lussemburghese aveva realizzato 37 prime vincenti.
È una partita che si gioca su un dettaglio: chi ottiene il break, ha la vittoria in pugno. Non ci sono occasioni nel primo set, sino all’atto finale del tie-break quando – sul 5-4 Isner – l’americano si inventa un passante lungolinea in corsa per togliere il servizio a Lopez. Con un ace, ovviamente, Isner ha poi chiuso il parziale. Nel secondo set, chi è in risposta ottiene al massimo un 15, con una singola eccezione: sul 3 a 3, servizio Isner, Lopez si procura una palla break, che Isner annulla con una seconda di servizio che rimbalza in cielo. Il tie-break si apre con una serie di mini-break (ben quattro), ma quello decisivo è un pregevolissimo lungolinea di rovescio di Lopez che passa Isner a rete. Dieci punti a nove e, al servizio, Lopez ha poi chiuso il parziale. Tutto da rifare, ma l’epilogo non può che essere quello conosciuto. Sul tre pari, Isner approccia la rete con uno slice di rovescio, Lopez prova a passarlo, ma il suo rovescio difensivo si spegne a rete. L’americano non si è fatto prendere dall’emozione e, strappando ancora il servizio a Lopez, ha poi chiuso 7-4.
Impressionante sfida al servizio: alla fine, quelli vincenti saranno 36 per Isner (che non è però riuscito a superare Muller) e 29 per Lopez. Non solo servizio, però. Alcuni scambi in diagonale con lo slice di rovescio hanno esaltato il pubblico, così come alcune chiusure a rete di Lopez. Sicuramente, il servizio si sta rivelando un’arma fondamentale qui al Queen’s, secondo Andy Murray anche perché “i campi sono più duri, e quindi più veloci, già nei primi turni”. Con l’uscita di Dimitrov e quella di Lopez, i finalisti dell’anno scorso sono entrambi già eliminati.
G. Muller b. [6] G. Dimitrov 6-4 7-6(5) (Paolo Valente)
Il torneo del Queen’s saluta il campione uscente Grigor Dimitrov, sconfitto in due set dal lussemburghese Gilles Muller, n.48 del mondo. Nel primo set è il bulgaro ad avere le prime opportunità, procurandosi tre palle break nel terzo game. Muller, candidato nel 2014 al premio ATP Comeback Player of the Year, si affida al servizio e grazie ad un ace e due robuste prime annulla. Si seguono i servizi fino al decimo gioco, quando Dimitrov, che fino a quel momento aveva perso solamente 3 punti alla battuta, concede un set point al lussemburghese con un doppio fallo, e sulla successiva stecca di dritto cede il parziale 6-4. Il bulgaro che sogna di vincere Wimbledon accusa il colpo e deve salvare una pericolosissima palla break nel quarto game del secondo set, riuscendoci grazie al suo marchio di fabbrica, il rovescio, con cui confeziona uno splendido passante lungolinea sull’attacco non profondissimo di Muller. Il match segue i servizi fino al tie-break, dove in apertura Muller commette il suo unico doppio fallo della partita (a fronte di 19 ace e l’86% di punti con la prima); Dimitrov sale 3-0 ma restituisce il mini-break con un gratuito di dritto. Sul 5-4 Muller si procura due match point con un vincente lungolinea di dritto, il n.11 del mondo annulla il primo col servizio ma sul secondo capitola sul cross di dritto del lussemburghese, che si qualifica così per la prima volta in carriera per i quarti del Queen’s. Per Dimitrov un’altra delusione alla vigilia della scadenza della cambiale da 720 punti della semifinale di Wimbledon 2014.
V. Troicki b. [4] M. Cilic 6-7(8) 6-2 6-3 (da Londra, Cesare Alfieri)
Al calare della notte, cade l’ultima testa coronata in una giornata che, fatta eccezione per Andy Murray, ha visto perdere una dopo l’altra tutte le teste di serie del torneo: ha cominciato Dimitrov, ha concluso Marin Cilic. La sfida balcanica tra quest’ultimo e Viktor Troicki è stata la seconda consecutiva sull’erba: la scorsa settimana, in semifinale a Stoccarda, aveva vinto il serbo al tie-break del terzo set. Dopo esserci aggiudicato il primo parziale in un’ora – con il pubblico ed i fotografi più concentrati su quanto stava accadendo sul campo uno, dove Nadal e un altro Lopez (Marc), venivano sconfitti dall’esperta coppia formata da Nestor e Paes – la luce di Cilic si è spenta. Il serbo è stato più propositivo, spingendo col diritto e cercando la rete quando possibile. Il gioco del croato è, invece, apparso a tratti scontato, e la sua palla piatta non così veloce come in passato. Troicki affonterà Isner nei quarti di finale, e il vincente affronterà uno tra il favorito Murray e la sorpresa Muller.
Risultati:
G. Muller b. [6] G. Dimitrov 6-4 7-6(5)
[1] A. Murray b. F. Verdasco 7-5 6-4
J. Isner b. [8] F. Lopez 7-6(5) 6-7(9) 7-6(4)
V. Troicki b. [4] M. Cilic 6-7(8) 6-2 6-3