È rimasto immobile a guardare quel drop vellutato sul 2-2 e ha lanciato un’occhiataccia a Federico Gaio che sembrava chiedergli: vuoi sfidarmi con le mie stesse armi? Benoit Paire ha capito subito che quella di oggi sarebbe stata una giornata complicata, ma forse nemmeno lui immaginava quanto. Già, perché dopo quasi due ore di gioco il tennista azzurro arrivava a due punti dal match sul 5-4 nel terzo. Poi salvava tre match point e trascinava il francese al tie break, ma nel momento decisivo era Paire a trovare la zampata decisiva. La standing ovation a fine incontro comunque se la merita tutta Federco Gaio, che sfiora l’impresa con la testa di serie numero uno e grande favorito del torneo. Fiato sospeso su ogni punto e tanto spettacolo. E non può essere altrimenti quando di fronte ci sono due virtuosi della racchetta, due interpreti di un tennis vivace, fatto di accelerazioni improvvise e drop mozzafiato. Il primo set è tutto del 23enne di Faenza che, dopo i primi quattro giochi, trova un doppio break di vantaggio che gli permette di portare a casa il parziale. Poi il 26enne di Avignone la spunta al fotofinish, grazie alla sua classe straordinaria; ma dopo la finale Futures raggiunta a Bergamo un mese fa e il trionfo a Santa Margherita di Pula a metà aprile, ecco un altro chiaro, inequivocabile segnale dei progressi del talentuoso faentino, che dimostra ancora una volta di potersela giocare anche con personaggi di altissimo livello.
Va forte anche Rogerio Dutra Silva, brasiliano classe 1984 e prossimo avversario di Paire. Uno che è giunto tardi al mondo del professionismo ma che ha dimostrato doti tecniche e atletiche importanti. Originario di San Paolo, Dutra Silva si è imposto all’attenzione del grande pubblico conquistando per tre anni di fila il secondo turno agli Us Open. Finora il suo 2015 non era stato esaltante visto che come miglior risultato era riuscito a ottenere i quarti di finale nel Challenger di Tampere in Finlandia, ma a Milano, partendo dalle qualificazioni, ha già vinto 5 match e nei quarti affronterà proprio Benoit Paire. “Sono stato fuori sei mesi – ha detto – per un infortunio al ginocchio, perciò sto ancora cercando la forma migliore, ma adesso mi sento abbastanza bene”. Niente da fare, invece, per la terza testa di serie del torneo, Blaz Kavcic. Lo sloveno, reduce dalla terza operazione al piede in meno di due anni, non è riuscito ad avere ragione del francese Clavin Hemery.
Vola ai quarti Filippo Volandri, che a Milano ha tanta voglia di fare bene e ripetere l’impresa del 2013. Contro il bosniaco Tomislav Brkic parte subito forte e si aggiudica il primo parziale con un rotondo 6-2. Nel secondo set il 33enne di Livorno è bravissimo ad annullare 5 pericolose palle break sul 5-4 e a chiudere i conti. Domani nei quarti sfiderà il francese Hemery.