Sarà la 129esima edizione di Wimbledon, che aprì i battenti nel 1877 con la vittoria di Spencer Gore in tre set su William Marshall, entrambi inglesi. Si tratta della 48esima dell’Era Open (190esimo Slam dell’Era Open in assoluto), da quando nel 1968 Rod Laver superò Tony Roche 6-3 6-4 6-2. Al vincitore andranno 2000 punti ATP e un assegno di 1,880,000£, con un incremento del montepremi dell’8% rispetto allo scorso anno.
Andy Murray è in corsa per diventare il primo britannico a vincere più di un titolo da quando Fred Perry ci riuscì negli anni 1934-36; Murray ha interrotto l’assenza di un suddito della regina nell’albo d’oro dopo 77 anni, con la vittoria su Djokovic in finale nel 2013. Il serbo è invece alla caccia del suo terzo alloro londinese, che lo metterebbe al pari del suo coach Boris Becker e di John Mc Enroe: ovviamente lontanissimi Federer e Sampras con 7 titoli, che precedono Borg fermo a 5. A prescindere dal suo risultato, Djokovic rimarrà numero 1 ATP dopo Wimbledon.
Sono passati 7 anni dall’ultima volta in cui il titolo è stato difeso con successo (Federer 2007); si tratta dell’intervallo più lungo tra una conferma e un’altra, rispetto a qualsiasi torneo dello Slam. Wimbledon è però il Major in cui sono avvenute il maggior numero di conferme, 7 su 18 occasioni (Federer è stato il settimo nel 2004, quando vinse il secondo dei suoi cinque trofei consecutivi, diventati poi sette nel 2012). Solo Lleyton Hewitt nel 2003 ha perso da campione uscente al primo turno nell’Era Open, quando fu sorpreso da Ivo Karlovic in quattro set; prima di lui, nel ’67 Manolo Santana si arrese a Charlie Pasarell 10-8 6-3 2-6 8-6. Il campione uscente di questa edizione è Novak Djokovic, che non perde un match contro un classificato pari o inferiore al suo avversario di primo turno (Kohlschreiber) da Parigi-Bercy 2010 (Llodra, 34 ATP); a livello Slam, dal 2009 (Haas proprio a Wimbledon, 34 ATP). Djokovic è al suo rientro alle competizioni ufficiali dopo la sconfitta con Wawrinka nella finale del Roland Garros.
Roger Federer si giocherà la possibilità di diventare appena il secondo giocatore della storia a vincere un qualsiasi Slam per almeno otto volte (Nadal è a quota 9 Roland Garros), oltre a staccare ulteriormente la concorrenza con il suo eventuale diciottesimo trofeo Major. Se a vincere fosse Rafael Nadal, diventerebbe il giocatore più anziano a vincere il suo quindicesimo Slam, a 29 anni e 39 giorni. Stan Wawrinka cercherà di diventare appena il quinto tennista della storia a vincere Roland Garros e Wimbledon nello stesso anno; prima di lui Rod Laver (’68, anno del suo secondo Grande Slam), Bjorn Borg (addirittura consecutivamente tra il 1978 e il 1980), Roger Federer (2009) e Rafael Nadal (2008 e 2010). Wawrinka viene dal miglior risultato a Wimbledon in carriera lo scorso anno, quando perse ai quarti da Federer, ottenendo così almeno un quarto di finale in ognuno dei tornei dello Slam. A primo turno torverà Joao Sousa, che ha già sconfitto l’anno scorso al debutto, nell’unico match disputato dal portoghese a Wimbledon.
Roger Federer, con la vittoria di Halle, è salito a quota 15 titoli sull’erba, staccando Pete Sampras che si fermò a 10. Tra i giocatori in attività, Lleyton Hewitt è il più vicino con 8, poi a seguire Murray (6) e Nadal (4). Federer e Hewitt sono anche i primi della classifica circa le partite vinte su erba, rispettivamente con 136 e 128 successi, e occupano i gradini meno nobili del podio per quanto riguarda il maggior numero di Slam giocati (Federer a 65, Hewitt 64, dietro Fabrice Santoro che si è fermato a 70). Lo svizzero allunga inoltre il primato di Slam giocati consecutivamente, con 63 dagli Australian Open 2000; ovviamente fermo a 56 Wayne Ferreira, gli altri giocatori in attività che coltivano la striscia di partecipazioni sono Feliciano Lopez con 54, Fernando Verdasco 49, Tomas Berdych 48, Novak Djokovic e Guillermo Garcia-Lopez 43. Con il ritiro da questa edizione di Wimbledon, David Ferrer interrompe la propria continuità a livello Major a 50 partecipazioni.
Federer e Hewitt sono anche i giocatori in attività con più partecipazioni complessive a Wimbledon, con 17, davanti a Haas e Youzhny con 15, Feliciano Lopez e Tommy Robredo con 14. Il record spetta a Jimmy Connors con 21. Tommy Haas è il giocatore più anziano in tabellone, a 37 anni e 100 giorni: più del doppio dell’età di Alexander Zverev, che a 18 anni e 83 giorni è il più giovane contendente in gara. Solo quattro campioni dell’edizione Junior hanno poi vinto almeno una volta il torneo dei grandi: Borg, Cash, Edberg e Federer. Questi i nomi dei campioni Juniores in tabellone quest’anno, con l’anno del loro successo giovanile tra parentesi: Roger Federer (1998) Jeremy Chardy (2005) Nicolas Mahut (2000) Donald Young (2007) Gael Monfils (2004) Grigor Dimitrov (2008) Luke Saville (2011).
Sarà l’edizione con più giapponesi in tabellone (4) dal 1973, quando furono in cinque. Il nipponico meglio classificato è Kei Nishikori, che affronterà al primo turno Simone Bolelli, in un rematch del terzo turno vinto dall’asiatico lo scorso anno, in un match diviso su due giorni (miglior risultato Slam di Bolelli). Due delle quattro vittorie dell’italiano contro top-20 sono arrivate proprio a Wimbledon: nel 2008 sull’allora numero 14 Fernando Gonzalez, e nel 2011 su Wawrinka, che aveva la stessa classifica del cileno.