È un po’ la solita litania: va già bene quando arriviamo alla seconda settimana di uno slam. E figurarsi a Wimbledon, lo slam tradizionalmente più ostico per i nostri colori, anche se pure altrove abbiamo avuto più dolori che gioe. Ma Wimbledon dicevamo, è uno strazio: un solo uomo in semifinale, Pietrangeli nel 1960; due ai quarti, Adriano Panatta (link) e Davide Sanguinetti grazie ad un tabellone d’oro.
Le ragazze non è che siano andate tanto meglio, mai nessuna in semifinale e quattro nei quarti: Lucia Valerio nel 1930, Laura Golarsa nel 1989, forse quella che davvero sprecò l’occasione di arrivare in semifinale; Silvia Farina nel 2003; e, ultima, Francesca Schiavone nel 2009. Poi il vuoto, appunto la difficoltà di arrivare alla seconda settimana, cioè almeno agli ottavi. Persino gli ottavi anzi, sono stati un miraggio. A parte Panatta e Sanguinetti, nell’era Open solo Pozzi, e, toh guarda, Andreas Seppi, sono riusciti nell’impresa di vincere 3 partite di fila a Church Road.
Anche da parte delle ragazze le cose non sono andate molto meglio anche se magari poi alla seconda settimana ci arrivavano: Raffaella Reggi nel 1986-87; Silvia Farina e Rita Grande nel 2004; Flavia Pennetta nel 2005, 06 e 2013; Roberta Vinci nel 2012-13; ancora Francesca Schiavone e Camila Giorgi nel 2012; Karin Knapp nel 2013, l’anno del record, visto che in quattro arrivarono alla seconda settimana, anche se nessuno andò oltre il lunedì.
Sabato Andreas e Camila ci riproveranno.
È stato uno strano anno questo di Seppi. Alle soglie del suo 31° anno si è concesso una delle grandi soddisfazioni della sua carriera superando a Melbourne nientemeno che Roger Federer. Al turno successivo però, non è stato sufficiente arrivare al match point per avere ragione di Nick Kyrgios e abbattere il muro degli ottavi di finale. Andreas, sulle ali di quel risultato, ha giocato bene a febbraio arrivando in finale a Zagabria, ma poi un infortunio all’anca lo ha bloccato facendogli saltare quasi per intero la stagione sulla terra rossa. Ma appena Seppi ha rivisto l’erba le cose sono migliorate. A Stoccarda supera un turno, ma ad Halle è arrivato in finale ed è tornato a metter paura a Federer, costretto a due tiebreak per superarlo.
E a Wimbledon, dopo un agevole primo turno, ha superato al quinto set uno dei ragazzi che sembra essere predestinato a vincerne qualcuno, di tornei dello slam. Al quinto set, una specialità della casa, visto che ne ha giocati 35, vincendone 20.
Andreas non è stato fortunato nel sorteggio perché adesso dovrà vedersela con Andy Murray, forse il favorito numero uno di questa edizione di Wimbledon. Ma l’altoatesino è orgoglioso, e “non scenderò certo in campo solo per fare bella figura”. Chissà, di questi tempi i giocatori che superano la trentina sono pericolosi, e sperare non costa poi molto. Seppi è sotto 6-1 ma quella vittoria di Seppi è sull’erba. Un po’ lontana forse…
Diverso il discorso per Camila Giorgi. Se Andreas se la deve vedere con un ex vincitore di Wimbledon, Camila avrà a che fare con una ragazza che è stata numero 1 del mondo, Caroline Wozniacki. Ma a differenza di Seppi, Camila non parte battuta con nessuna ragazza del circuito, forse nemmeno con la Serena di questi tempi. E con Caroline è avanti 2 a 1. La crescita di Camila forse non è stata – e non è – rapida come una tifoseria esasperata dai cattivi risultati di un intero movimento vorrebbe, ma a guardar bene è stata fin qui costante. Non è certo un caso che ha finalmente vinto il suo primo torneo – sull’erba di ‘s-Hertogenbosch – dopo aver ceduto tre volte in finale. Camila, sembra molto diversa anche da quella giocatrice che Svetlana Kuznetsova definì con poca cortesia “una che tira delle palle, io gioco a tennis”. Inoltre Camila sembra una ragazza più spigliata di quella che fino a poco tempo fa non diceva una parola senza prima chiedere il consenso del padre. Lunedì potrebbe essere vicino….