Roger Federer giocherà la sua decima finale di Wimbledon alla caccia dell’ottavo titolo ai Championships (entrambi record assoluti) ma forse ancora più impressionante è il fattore longevità dell’attuale N.2 mondiale.
Lo svizzero cerca l’ottavo sigillo all’età di 33 anni, 11 mesi e 4 giorni, il che lo renderebbe il più anziano vincitore di Wimbledon dell’Era Open (al momento record detenuto da Arthur Ashe che vinse nel 1975 a 31 anni, 11 mesi, 25 giorni)
Allargando il discorso a tutti gli Slam solamente 4 volte un giocatore più “vecchio” di Federer si è imposto a livello Slam dal 1968.
3 volte è stato Ken Rosewall, il giocatore probabilmente più longevo di sempre, capace di vincere US Open 1970, Australian Open 1971 e Australian Open 1972 tra i 36 e i 37 anni anni di età.
Vanno fatte però delle precisazioni: l’Australian Open nei primi anni ’70 era di fatto un campionato nazionale australiano e non aveva certamente il valore che ha oggi. Rosewall è stato però un fenomeno unico di longevità, capace di giocare la sua ultima finale di Wimbledon a 20 anni di distanza dalla prima (1954-1974). Per Federer ne sono passati “solo” 12 dalla prima vinta nel 2003.
Il quarto caso si è verificato sempre nel 1972 al Roland Garros quando Andres Gimeno si è imposto a 34 anni e 10 mesi. Anche in questo caso però il valore dell’impresa non è paragonibile a quella di oggi: i giocatori che participavano al WCT infatti erano stati bannati dal Roland Garros e da Wimbledon togliendo lustro al torneo parigino causa assenza di molti big.
Da quando gli Slam si giocano nella configurazione attuale, su 3 superfici diverse dal 1978, solamente Andre Agassi in Australia nel 2003 ha conquistato un Major dopo i 32 anni di età (Agassi era vicino al suo 33° compleanno)
Tra Roger e un altro pezzo di Storia c’è di mezzo un solo match.
In collaborazione con Gabriele Cucchi