Mark Philippoussis, prima grande speranza del tennis australiano e poi giocatore di grande livello a cavallo del 2000, con le finali Slam raggiunte a Flushing Meadows nel 1998 (sconfitto da Pat Rafter) e a Wimbledon nel 2003 (quando perse dal primo Federer titolato a Church Road), non ha mai potuto esprimersi al meglio con la giusta continuità, a causa dei numerosi infortuni che ne hanno funestato la carriera, pur essendo stato il n.8 del mondo nella primavera del 1999. Oltre alle due finali Major, il miglior risultato della sua carriera è l’affermazione a Indian Wells nel 1999, quando sconfisse Carlos Moya dopo un’intensa battaglia durata 5 set.
Quella dannata cartilagine del ginocchio sinistro lo ha sempre perseguitato, fino a quando, dopo il rientro nel 2006 coronato con la vittoria sull’erba di Newport (il torneo che fa per lui, quello con l’erba di un tempo – “Newport, dove il pollice è davvero verde”) nel gennaio del 2007, durante la Hopman Cup, a saltare fu la cartilagine dell’altro ginocchio. Successivamente, qualche sporadico tentativo di rientro senza successo. Ma quando ami il tuo lavoro, il tuo sport, la tua passione, non ti arrenderai mai al destino che ti vuole con la racchetta sempre appesa al chiodo, così Mark, tanto potente in campo quanto coriaceo e testardo nel portare avanti il suo amore per il tennis, alla fine di giugno ha accettato la wild per le qualificazioni a Newport, al via domani, appena dopo Wimbledon.
Ieri, contro il n.357 del ranking, l’americano Eric Quigley, ha perso dopo due tie-break, 7-6(1) 7-6(4). Era avanti di un break nel primo set fino al 4-2, poi ha restituito il servizio e ha ceduto nettamente al tie break. Nel secondo parziale, i giochi hanno seguito la risposta senza sussulti, fino a quando Mark, nell’undicesimo gioco, ha ceduto il servizio sul 30-40. Sembrava finita, ma chi è stato due volte in finale negli Slam non difetta certo di orgoglio, così lo Scud di Melbourne ha immediatamente recuperato lasciando un solo 15 al suo avversario. Nel successivo tie break l’americano sul 2 pari ha piazzato un parziale di 3-0 che Phlippussis è riuscito solo a ridurre, cedendo al primo match point per 7 punti a 4.
La sconfitta però non ha scoraggiato Mark, che ha dichiarato al sua intenzione di continuare a giocare, pur senza la reale intenzione di un rientro vero e proprio: “Ci tenevo tantissimo a tornare a giocare e sono contento così. Devo accettare il fatto che oggi la fisicità è tutta un’altra cosa rispetto a 15 anni fa. Non rientrerò nel circuito ma se metterò nel mirino qualche torneo, magari vicino alla California, lo giocherò”.