La sconfitta in tre set, rimediata al terzo turno di Londra, per mano dell’ex enfant prodige Richard Gasquet (capace di tornare in semi a Wimbledon 8 anni dopo) è stata, con tutta probabilità, la goccia che ha fatto traboccare il vaso del povero Grigor Dimitrov, protagonista di una stagione fino a questo momento disastrosa, soprattutto a livello slam, dove ha raccolto soltanto un quarto turno in Australia e una débâcle vera e propria al primo turno del Roland Garros (dove ha perso contro Jack Sock). La delusione rimediata ai Championships, dove difendeva la semifinale del 2014, ha convinto il bulgaro a prendere la decisione più difficile, ma forse anche la più sensata: interrompere il sodalizio con Roger Rasheed, con il quale collaborava oramai da quasi due anni.
Il divorzio tra l’ex numero 8 del mondo e Rasheed potrebbe però, a sorpresa, sbloccare la situazione di Nick Kyrgios: il ventenne di Canberra, che sta attraverso un periodo piuttosto negativo, ha lasciato il proprio coach Todd Larkham proprio alla vigilia dello slam londinese e potrebbe trovare in Rasheed (famoso per i duri allenamenti e per essere anche piuttosto rigido e intransigente nella sua visione del sistema di allenamento) il profilo giusto per poter mettere ordine nel proprio tennis e compiere finalmente quel salto di qualità che tutti si aspettano da lui. Secondo Wally Masur, attuale capitano della squadra australiana di Davis, Roger Rasheed sarebbe la scelta migliore per Kyrgios che, per il momento, è seguito dal suo manager John Morris. Il coach australiano ha già dimostrato, infatti, di avere la stoffa per poter allenare giocatori di spessore: in passato ha seguito professionisti del calibro di Hewitt (dal 2002 al 2007), Monfils (dal 2008 al 2011) e Tsonga (dal 2012 al 2013). Ora potrebbe essere il turno di Nick Kyrgios.
Francesco Foschini