Uno dei vantaggi di fare l’inviato in uno Slam come Wimbledon è quello di poter accedere al database relativo ai match del torneo messo a disposizione da IBM. Le partite sono archiviate con moltissime informazioni, e questo consente poi di recuperare aspetti analitici e interpretativi interessanti.
Purtroppo però non è possibile disporre autonomamente dei dati, ma occorre consultarli dai monitor della sala stampa, e poi accontentarsi di salvare come pdf la particolare ricerca che si è effettuata. Qui ne presento alcune impostate su tutto il torneo, con l’avvertenza che, come sempre, qualsiasi statistica va presa in considerazione con le dovute cautele. Comincio con i dati più semplici.
Numero ace
Il dato archiviato in questa forma è un classico dei tornei di tennis e di solito si trova anche nei siti degli Slam; ma a mio avviso non consente un confronto corretto tra giocatrici. E’ chiaro che chi gioca più match o anche soltanto partite con più game, avrà più occasioni per servire e di conseguenza per fare più ace. Meglio sarebbe avere la percentuale di ace sul numero di battute effettuate. Ma sia durante gli Slam che nei tornei WTA la voce viene archiviata in questo modo. Dà comunque una idea di massima di chi possiede i servizi più incisivi:
Le battute più veloci del torneo
Su questo dato c’è davvero poco da dire. Posso aggiungere un paio di curiosità. Le 123 miglia orarie Serena le ha raggiunte proprio in finale, nella fase conclusiva del match contro Muguruza. In compenso serve regolarmente a 122 miglia: sembra essere proprio la sua velocità di default di ogni incontro. Mentre ricorderete forse che la “doppista” Lucie Hradecka era stata semifinalista (partendo dalle qualificazioni) qualche anno fa nel torneo di singolare di Madrid 2012 disputato sulla terra blu, sconfitta proprio da Serena Williams.
Servizi non giocati (Prima di servizio)
Ecco invece uno dei dati che trovo più interessanti: la percentuale di battute “non ritornate”. Significa quanti scambi sono stati vinti immediatamente da chi serviva perché l’avversaria non è stata in grado di rispondere correttamente. Presento i numeri relativi alla prima di servizio. Da questa classifica ho tolto le giocatrici eliminate al primo turno, perché non mi sembrava sufficiente un solo match per avere un rilievo statistico significativo.
Qui si nota il dominio nettissimo del servizio di Serena rispetto a quello di tutte le altre giocatrici. Un distacco inequivocabile:
Percentuale di vincenti ottenuti
Un’altra statistica interessante è quella relativa alla percentuale di vincenti ottenuti in rapporto ai colpi eseguiti. IBM addirittura scorpora il dato tra dritti, rovesci e colpi di volo. Qui presento il valore aggregato.
Lo faccio sotto due forme. La prima tabella presenta tutte le giocatrici, anche quelle che hanno disputato una sola partita. Comanda Francesca Schiavone, che ha giocato (e perso) al primo turno contro Sara Errani:
Ecco invece i dati relativi a chi ha raggiunto la seconda settimana; le partite prese in considerazione sono quindi almeno quattro: i numeri si fanno più attendibili, e comincia ad emergere chiaramente la relazione con lo stile di gioco. Mi colpisce la bassa percentuale di Sharapova, a conferma che probabilmente non era in un periodo di condizione ottimale:
Errori gratuiti
Un dato fondamentale, il contraltare immancabile dei punti vincenti. Eppure è difficilissimo da valutare: non tanto sul piano aritmetico, quanto sul piano tennistico. C’è chi tende ad essere molto generoso nei confronti dei giocatori, e quindi perché un gratuito sia conteggiato deve essere molto evidente; e c’è chi invece è più severo e aumenta il numero di unforced error.
Storicamente, per esempio, c’è un chiaro scarto tra Wimbledon e gli US Open: a Londra più benevolenti verso i giocatori; severissimi a New York, dove spesso caricano di gratuiti i protagonisti. Per quanto possa interessare, personalmente trovo eccessivo il metro adottato negli Stati Uniti: se non considerano ogni errore un gratuito, ci vanno piuttosto vicini.
In ogni caso, ecco la tabella: la prima è relativa a tutti i match, compresi i primi turni. E di nuovo compare ai vertici (terza) Schiavone, che sembrerebbe avere giocato una partita all’insegna del massimo rischio contro Sara Errani:
E questi invece i dati, più significativi, relativi alle prime sedici:
Serve&volley
Concludo con un omaggio al tennis classico su erba. A Wimbledon si misura anche il numero di serve&volley effettuati. Sul podio virtuale Bethanie Mattek-Sands, Kirsten Flipkens e Barbora Strycova: