M. Gasparyan b. [Q] P. M. Tig 6-3 5-7 6-0
E’ una prima volta quella di Margarita Gasparyan, e lo sarebbe stata comunque, perchè per entrambe oggi è stata la prima finale a livello WTA. La russa alla vigilia di Baku non aveva ancora colto alcun successo nel circuito maggiore, nonostante il talento cristallino. Rovescio monomane, tra le poche giocatrici del circuito a praticarlo ancora, unica tra le nuove leve se si esclude Naomy Broady, quattro anni più giovane della moscovita e ormai retrocessa oltre la posizione No. 200 del ranking. Le cannonate della Tig non le hanno fatto male più del dovuto, l’aveva già battuta a livello ITF nello scorso gennaio, 6-2 7-5 ad Andrezieux-Boutheon, un piccolo comune francese nella Loira. Scesero in campo per i sedicesimi di finale e la rumena le stava davanti di quattro posizioni nel ranking, 215 contro 219. Con il successo odierno Margarita dovrebbe raggiungere la 71esima posizione, quasi quaranta i posti scalati nella settimana azera, oltre centocinquanta dall’inizio dell’anno, impronta tangibile di un percorso di crescita che a giudicare dall’attitudine positiva che la russa mostra in campo non si arresterà. E’ la Tig a dettare i tempi dallo scambio, classica attaccante da fondo campo, la rumena gioca in costante spinta colpendo una palla piatta, con poca rotazione che scardina sovente la difesa della russa. La Gasparyan non trova le usuali soluzioni di rovescio, fatica ad aprire il campo e colpire lungolinea, latita anche il servizio quando la pratica poteva chiudersi già nel secondo set. Tre break consecutivi subiti per mano della rumena, dinamica di un set equivalente nella sostanza e nella forma a quello giocato ieri con la Knapp. Nel decisivo parziale Margarita sale in cattedra dispensando colpi entusiasmanti; al di là dei collaudati schemi sulla diagonale del rovescio e degli improvvisi cambi di direzione, la russa si esibisce in violentissimi inside-out di dritto che colpisce sopra la spalla e prodigiosi lungolinea in corsa che fossilizzano la Tig. La rumena, sfibrata, perde il pallino del gioco e va fuori giri, Margarita serve per il match e sulla risposta lunga lascia andare la racchetta portando le mani sul viso, poi un enorme sorriso al suo angolo.
La Gasparyan è la seconda russa a vincere qui a Baku, ad aprire le danze fu Vera Zvonareva, trionfatrice della prima edizione in finale con un’altra russa, Ksenija Pervak. Succede ad Elina Svitolina, che nel 2014 bissò il successo dell’anno precedente superando in finale Bojana Jovanovski. La Baku Cup rimane quindi saldamente nelle mani di una giocatrice nata al di là della cortina di ferro, in un torneo che a livello di tabellone e in parte a causa della posizione all’interno del calendario WTA si afferma come preziosa vetrina per le giovani giocatrici dell’ex blocco orientale.