Radiazione per Bracciali e Starace (Mario Viggiani, Corriere dello Sport).
Si è fatto attendere il verdetto del Tribunale Federale della Fit, e alla fine è stato pesantissimo nei confronti di Daniele Bracciali e Potito Starace. Il più pesante possibile per i due giocatori finiti nell’indagine della Procura di Cremona riguardante principalmente il calcio-scommesse ma poi allargatasi anche al tennis. Radiazione per entrambi i giocatori più 40.000 euro di multa per Bracciali e 20.000 per Starace: questa la sentenza emessa appunto ieri a conclusione del procedimento disciplinare a carico dei due giocatori «per aver alterato l’esito di alcuni incontri al fine di realizzare guadagni illeciti tramite scommesse». Lo scorso 7 luglio, sulla base degli atti dell’inchiesta penale sulla vicenda condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona (che li accusa di associazione per delinquere), Bracciali e Starace hanno inoltre ricevuto dagli inquirenti l’avviso di conclusione delle indagini. «Trattandosi dell’esito di un processo di primo grado – ha dichiarato il presidente FIT Angelo Binaghi – non possiamo che augurarci che Bracciali e Starace riescano in quelli successivi a dimostrare di non aver commesso i gravissimi fatti per i quali sono stati condannati dal Tribunale Federale. Se però anche i successivi gradi di giudizio confermassero quanto fin qui accertato dalla giustizia sportiva, o addirittura emergessero nuove responsabilità a carico di altri tesserati, il danno di immagine arrecato al tennis italiano sarebbe così grave che la FIT, dopo essere intervenuta quale parte lesa in sede disciplinare in questo procedimento, non esiterebbe a chiederne conto ai colpevoli anche in sede di giustizia ordinaria».
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Che shock: radiati Starace e Bracciali (Francesco Ceniti, La Gazzetta dello Sport).
Daniele Bracciali e Potito Starace sono stati radiati dal tribunale federale della Fit: i due tennisti (multati rispettivamente di 40 e 20 mila euro) erano finiti nei guai per l’inchiesta penale aperta a Cremona dal pm Roberto di Martino su presunti match truccati per favorire vincite sicure con le scommesse. Le truffe erano emerse nel corso delle indagini effettuate sul calcio ma da subito le intercettazioni, le chat e i successivi interrogatori avevano messo in evidenza un quadro probatorio molto pesante per i due tennisti, amici e compagni di doppio. Bracciali e Starace si sono sempre difesi dalle accuse: dopo la prima sospensione cautelare avevano continuato a giocare in ambito internazionale nel circuito Atp. Adesso con questa sentenza le cose cambiano: la radiazione impedisce qualsiasi attività. Non solo il classico torneo, ma persino la frequentazioni dei circoli, le partite di esibizione e anche l’inibizione a fare l’allenatore, il dirigente o il «semplice» maestro. Resta da capire che cosa farà l’Atp: dovrebbe fare sua la decisione del tribunale di Roma impedendo ai due italiani di frequentare il circuito (Bracciali di fatto è già un ex, mentre Starace è al crepuscolo della carriera), ma potrebbe aspettare che la questione sia definita. La radiazione è appellabile. Un passaggio certo da parte degli avvocati dei tennisti. Nel frattempo sono durissime le parole di Angelo Binaghi, presidente della Fit: «Trattandosi dell’esito di un processo di primo grado non possiamo che augurarci che Bracciali e Starace riescano in quelli successivi a dimostrare di non aver commesso i gravissimi fatti per i quali sono stati condannati. Daniele e Potito hanno rappresentato per molti anni l’Italia nel mondo, difendendo anche con passione la maglia azzurra in Coppa Davis, e questo non va dimenticato. Se però anche i successivi gradi confermassero quanto sin qui accertato dalla giustizia sportiva, o addirittura emergessero nuove responsabilità a carico di altri tesserati, il danno di immagine sarebbe così grave che la Fit, dopo essere intervenuta quale parte lesa in sede disciplinare in questo procedimento, non esiterebbe a chiederne conto ai colpevoli pure in sede di giustizia ordinaria». «Un buon segnale: a volte la giustizia sportiva è imprevedibile, ma questa volta non lo è stata. Gli atti e le accuse poggiano su un impianto molto solido e tra l’altro l’inchiesta penale è molto più ampia e prende in esame possibili match combinati a partire dal 2007». Così il pm Roberto di Martino ha commentato la decisione su Bracciali e Starace. «L’ho saputo dal generale Cataldi (procuratore capo del Coni che ha sostenuto l’accusa nel procedimento alla Fit), mi ha mandato un sms», ha svelato il pm. Secondo gli inquirenti Bracciali e Starace avrebbero accettato le offerte avute da Manlio Bruni (ex commercialista di Beppe Signori) e Roberto Goretti (attuale dirigente del Perugia): soldi per perdere gli incontri e favorire le scommesse vincenti. Sarebbe stato Bracciali a tirare dentro l’amico Potito. Sul campano pesano i sospetti di aver perduto per una somma vicina ai 300 mila euro la finale di Casablanca del 2011 contro Andujar (fino ad allora sempre battuto dall’azzurro). Truffa non concordata con Bruni e Goretti come quella di Barcellona (7 giorni dopo) dove per 60 mila euro, secondo la Procura, Starace si sarebbe volutamente ritirato al primo turno contro Gimeno Traver, dopo aver vinto il set d’apertura.
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Fognini fuori a Kitzbuehel. Davis in Siberia (La Gazzetta dello Sport).
Dopo la finale di domenica al torneo di Amburgo, si ferma molto prima la corsa di Fabio Fognini sulla terra rossa di Kitzbuehel, dove era testa di serie numero 3, eliminato dal tedesco Philip Kohlschreiber, 31 anni, numero 39 Atp 7-6(0) 6-4 in un’ora e 38 minuti. Il patatrac è arrivato già sul finire del primo set quando, dopo essere stato anche avanti 5-4 e rimontato con un contro-break, è stato travolto 7-0 nel tie-break chiuso in bianco. È qui che il 28enne di Arma di Taggia è uscito di fatto dall’incontro, crollato subito 0-4 nel secondo set, col fuoco di paglia prima della rimonta sul 4-5 che non ha impedito al tedesco di chiudere in dieci giochi la terza vittoria su 4 con Fognini. Passando alla Coppa Davis, lo spareggio tra Russia e Italia per restare nel World Group si giocherà in Siberia. L’anticipazione arriva dalla testata Sovetsky Sport, che ha riferito della comunicazione da parte della federazione russa alla federazione internazionale della sede della Bajkal Arena di Irkutsk, città della Siberia centrale di 600mila abitanti sulle rive del lago Bajkal: è un impianto dedicato all’hockey su ghiaccio, dove nell’occasione si giocherà sul veloce indoor. Lo spareggio è in programma dal 18 al 20 settembre, la scelta deve essere ufficializzata entro lunedì.