La rassegna stampa del 12 Febbraio dopo la sospensione
La rassegna stampa del 7 Agosto dopo la radiazione
Radiati. Questo il clamoroso esito del processo a carico di Potito Starace e Daniele Bracciali, più quarantamila euro di multa per l’aretino e ventimila per il tennista di Cervinara. Il Tribunale Federale della FIT, a conclusione del procedimento disciplinare a carico dei due tennisti accusati di aver alterato l’esito di alcuni incontri ( in particolare un match del torneo di Barcellona 2011 tra il beneventano e lo spagnolo Gimeno Traver) al fine di realizzare guadagni illeciti tramite scommesse, ha deciso per la sanzione massima ponendo fine in maniera ingloriosa alla carriera dei due ex Davis-man azzurri.
I due erano già stati sospesi in via cautelare per 40 giorni, sanzione terminata nello scorso mese di marzo. A causa della radiazione i due non potranno più svolgere alcuna attività in ambito federale (quindi anche lavorare con allenatori e preparatori federali)
Bracciali e Starace sono altresì al centro delle attenzioni della Procura di Cremona nella costola dell’inchiesta nata nel mondo del calcio, e che nei primi giorni di luglio ha chiuso le indagini: a settembre sono attesi i rinvii a giudizio.
Non si è fatto attendere il commento del presidente federale Angelo Binaghi. “Si tratta dell’esito di un processo di primo grado e pertanto non possiamo che augurarci che Bracciali e Starace riescano in quelli successivi a dimostrare di non aver commesso i gravissimi fatti per i quali sono stati condannati dal Tribunale Federale. Daniele e Potito hanno rappresentato per molti anni l’Italia nel mondo, difendendo anche con passione la maglia azzurra in Coppa Davis, e questo non va dimenticato. Se però anche i successivi gradi di giudizio confermassero quanto sin qui accertato dalla giustizia sportiva, o addirittura emergessero nuove responsabilità a carico di altri tesserati, il danno di immagine arrecato al tennis italiano sarebbe così grave che la FIT, dopo essere intervenuta quale parte lesa in sede disciplinare in questo procedimento, non esiterebbe a chiederne conto ai colpevoli anche in sede di giustizia ordinaria”.
Insomma, per Starace e Bracciali i guai potrebbero non essere terminati.