Solo due dei sei italiani presenti nel tabellone principale del Challenger Tilia Slovenia Open di Portorose sono approdati al secondo turno. A Luca Vanni, vittorioso nella giornata di lunedì, si è unito il solo Paolo Lorenzi, testa di serie n. 2 del torneo sloveno, che dopo una battaglia durata 2h e 28′ ha sconfitto in rimonta il bosniaco Aldin Sektic con il punteggio di 6-7, 6-1, 6-3, nonostante fosse reduce dalle fatiche del Challenger di Cortina, dove la scorsa settimana ha trionfato sia in singolo che in doppio. Semaforo rosso invece per gli altri 4 italiani Matteo Viola, Arnaboldi, Ghedin ed Eremin, tutti sconfitti. Ecco i loro risultati:
[8] Basic (BiH) – Viola 6-2 2-6 6-4
[WC] Zemlja(SLO) – Arnaboldi 6-4 5-7 6-1
Kudryavtsev (RUS) – Ghedin 7-6 6-3
Hemery (FRA) – Eremin 6-3 5-7 6-3
Oggi, nel tardo pomeriggio, i due azzurri superstiti scenderanno in campo per il secondo turno: Lorenzi affronta il francese David Guez (n. 186) in un sfida tra ultratrentenni (33 anni l’italiano, 32 il transalpino), mentre Vanni sarà impegnato contro il 26enne belga Germain Gigounon (n. 191 ATP).
Esce al primo turno anche il favorito del torneo, la testa di serie n. 1 Marcel Granollers, sconfitto in due set 7-6 6-2 dal russo Evgeny Donskoy. Non si può parlare però di grossa sorpresa: i due giocatori si erano incontrati pochi giorni fa nella semifinale del Challenger di Segovia e anche in quell’occasione il 25enne russo – che poi avrebbe vinto il torneo – si era imposto in due set, curiosamente con punteggio invertito (6-2 7-6) rispetto al match di ieri. Il giocatore moscovita, n. 138 ATP, che nelle ultime due settimane ha collezionato a livello Challenger prima la finale ad Astana, in Kazakistan, e poi la vittoria in Spagna, è in questo momento uno dei giocatori più in forma del circuito Challenger e a questo punto anche uno dei favoriti per la vittoria finale sul cemento di Portorose. Anche se Donskoy dopo il match contro Granollers professa umiltà: “Non penso a dove posso arrivare qui a Portorose. Affronto un match alla volta. Forse solo Djokovic può pensare all’obiettivo finale quando gioca un torneo.”