(da Knokke, Roberto Dell’Olivo)
Ferragosto in Belgio. Tutti al mare come è normale in questa stagione. Ma difficile trovare italiani nel mare del Nord sulla manica. Eppure Knokke è una località di lusso. La più ricca di tutto il Belgio. Un litorale infinito, con tanto di piste ciclabili, sailing schools e possibilità di andare a cavallo. A due chilometri dalla spiaggia ecco il Royal Zoute Tennis Club. Dove ormai da tempo viene organizzato l’Optima Open, un fine settimana tra Champions tour e pura esibizione. Qui non c’è problema di denaro. E ci si può permettere di fare arrivare anche l’ex numero uno del mondo Pete Sampras direttamente dagli States. Più comodo il trio francese Leconte, Noah e Bahrami, da Parigi sono solo qualche ora d’auto. Ma c’è anche l’australiano Pat Cash oltre all’austriaco Thomas Muster e allo svedese Thomas Enqvist. Due ex numero uno e altri due vincitori Slam. Accompagnati dal beniamino locale Malisse, con ancora il braccio da vero giocatore, chiamato per migliorare il suo palmares (il belga ha vinto questa esibizione nel 2014 e si è ripetuto pure quest’anno). Da giocatore vero ha contato però solo tre titoli di singolare, molto meno di quanto il suo talento meritasse.
Una domenica di sole e di clima di autentica festa. Malisse e Sampras fanno la finale, giocandola a tratti come avrebbero fatto un volta, con mille ace di Pete e mille diritti vincenti di Xavier. Ma si gioca soprattutto per far divertire il ricco pubblico belga. Anche se il vero spettacolo è quello del quartetto delle meraviglie. Pat, Henri, Mansour e Yannick. Giocano, si divertono, scherzano col pubblico con i raccattapalle. Leconte se la prende perché nel tie break l’arbitro continua a nominare solo la coppia Bahrami/Noah, con cadenza quasi sbeffeggiante, a detta di Henri. Ma tant’è, qui si colpisce la palla di testa, si gioca in contemporanea anche con quattro palline. Mansour ne ha almeno sei per tasca. E comunque attenzione che per sbagliare al modo loro o tirare la palla sempre esattamente nello steso punto, beh dietro ci sta un passato da autentici campioni. “Sono orgoglioso di essere ancora l’unico francese ad aver vinto il Roland Garros negli ultimi mille anni” scherza Yannick Noah. Che acclama il suo compagno Bahrami, il giocoliere più amato del circuito over.
Leconte finge di arrabbiarsi con Pat Cash che invece si preoccupa di regalare le sue fascette a scacchi ai mille ragazzini a bordo campo, ed una anche al sottoscritto. Ma le sue sono ancora le volèe che l’hanno fatto vincere Wimbledon nel 1987 ai danni di Mr Ivan Lendl. Scene che potremmo in parte rivedere anche in Italia per la Grande Sfida in quel di Verona venerdì 20 novembre. Noah e Leconte saranno della partita con McEnroe e Wilander. “Sono momenti che fanno bene al tennis – a parlare è direttamente Noah – è da un po’ che non vengo in Italia. Fa piacere tornarci”. In Francia Yannick è diventato ormai da tempo un icona del mondo musicale. I suoi concerti sono tutti sold out, ma forse in Francia avrebbero preferito un Noah (ed anche un Leconte) più vincente nel tennis. Tanti i campioni d’oltralpe del giorno d’oggi, ma tutti ancora all’asciutto nei tornei che veramente contano.
Risultati:
Semifinali
P. Sampras b. T. Enqvist 6-4 7-(3)
X. Malisse b. T. Muster 6-3 6-4
Finale primo posto
X. Malisse b. P. Sampras 6-7(5) 7-5 13-11
Finale terzo posto
T. Enqvist b. T. Muster 8-5