K. Knapp b. [Q] A. Konjuh 7-5 6-1 (Tommaso Voto)
Dopo il doppio “bagel” rimediato da Roberta Vinci a Toronto, l’italiana Knapp ritrova il sorriso e la vittoria contro la qualificata croata Konjuh ed accede così al secondo turno del WTA di Cincinnati, dove potrebbe esserci l’eventuale derby contro Sara Errani, in caso di vittoria contro Gavrilova. L’inizio del match è stato molto combattuto, con Ana che è partita meglio ed ha trasformato l’unica palla break concessa dall’italiana in tutto il match, ma Knapp è stata brava a non scomporsi e a conquistare immediatamente il controbreak. Da questo momento è stata Karin a mettere sotto pressione la sua avversaria, che è andata praticamente sempre in difficoltà nei suoi turni di battuta. L’azzurra, più solida e fisicamente meglio strutturata della 17enne Konjuh, ha fatto la differenza con il servizio (75% dei punti vinti con la prima) ed ha tenuto sotto controllo gli errori, che la scorsa settimana contro Vinci erano arrivati copiosi. L’altoatesina al terzo set point ha chiuso il primo parziale sul 7-5 e poi ha praticamente giocato in scioltezza per tutto il secondo set vinto rapidamente 6-1, nemmeno la pioggia arrivata sul 3-0 per Karin ha scosso la croata, oggi del tutto fuori condizione.
[Q] Y. Shvedova b. [9] G. Muguruza 6-4 7-6(0) (Francesco Gizzi)
Dopo la sconfitta al primo turno della settimana scorsa a Toronto, Muguruza replica uscendo anzitempo e inaspettatamente di scena anche a Cincinnati per mano di un’ottima Shvedova, numero 106 del ranking che però almeno oggi ha espresso di sicuro un tennis qualitativamente superiore alla sua classifica.
La partenza della spagnola è assai contratta. Tira forte, molto forte ma nei primi game le misure del campo sembrano a lei ignote, come se dopo la sua finale di Wimbledon gli Dei del tennis avessero modificato la lunghezza del campo a sua insaputa. Dritti e rovesci fuori di metri, servizio ballerino e l’avversaria kazaka che scappa subito sul 2-0.Il problema principale per Garbine sembra essere il dritto in corsa che la sua avversaria intelligentemente continua a farle giocare quasi in ogni scambio. La Shvedova è invece molto centrata, anche lei picchia da fondo ma lo fa con criterio e soprattutto trova sempre gli angoli vincenti. Fino al quinto game la spagnola è praticamente inesistente alla risposta. L’ unico sussulto del set avviene nel sesto gioco quando la Muguruza è abile a procurarsi una palla del contro-break che però butta al vento con un cross di dritto in corridoio non proprio impossibile. Il set finisce qui. La Shvedova non concederà più nulla e metterà in cassaforte il primo set senza affanni.
Pronti via e anche nel secondo set la Muguruza concede subito il servizio a zero. Segnali non certo incoraggianti per la spagnola che però inizia pian piano a entrare sempre più nello scambio, riuscendo a mettere finalmente in difficoltà nei turni di servizio l’avversaria e conquistando con scioltezza i suoi . Se le occasioni nel primo set erano state quasi inesistenti, nel secondo parziale fioccano. Muguruza si fa più aggressiva e soprattutto inizia a centrare con regolarità il campo, si guadagna subito due palle del contro break che però la Shvedova brillantemente annulla. Altre tre palle break arrivano nel 4 game ma niente da fare, anche stavolta la kazaka annulla con soluzioni brillanti e coraggiose. Il tempo si fa sempre più minaccioso e cupo intanto e le due giocatrici decidono di aspettare qualche minuto l’accensione delle illuminazioni per proseguire il match, ma proprio quando la giudice di sedia comunica la decisione al pubblico ecco che scende puntuale l’ acquazzone.Una pausa di quasi un’ora e mezza che al rientro sembra aver capovolto le sorti del match. Muguruza alla nona occasione trova il break che rimette il punteggio in parità.4-4 e nuova interruzione, stavolta solo di mezzora. La Shvedova dopo il breve e unico passaggio a vuoto, torna a martellare ed è proprio lei ad avere in un game tirato ai vantaggi ben tre palle break che la spagnola annulla con ottime prime. Si va al tie-break e inaspettatamente a crollare sul piano mentale è proprio Garbine, che si arrende alla solidissima avversaria e viene addirittura travolta con un 7 a 0 senza appello. Male dunque la Muguruza che al rientro dopo la finale di Wimbledon ha collezionato due uscite consecutive al primo turno e arriverà allo U.S.Open con molti punti di domanda. Bene invece la Shvedova che conferma il suo trend positivo con giocatrici di classifica importante portando a sette il numero delle vittorie contro una top ten e approdando meritatamente al secondo turno.
M. Keys b. [12] T. Bacsinszky 6-4 6-3 (Emanuela Palmieri)
Comincia con circa un’ora di ritardo il programma serale sul centrale a causa della pioggia che oggi ha flagellato Cincinnati per l’intera giornata.
Quando poi, finalmente, Bacsinszky e Keys entrano in campo il match inizia fin da subito con la svizzera in evidente difficoltà: Keys ne approfitta e mette immediatamente a segno il break. Timea riesce nel quarto game a riagguantare il controbreak ma si lascia poi risorpassare nuovamente al game successivo e, del resto, è anche giusto così, visto che la Keys oggi sta mettendo in campo un gioco più efficace rispetto a quello della svizzera che, invece, appare un po’ in affanno. E infatti, alla fine, è la statunitense ad aggiudicarsi, per 6-4, il primo set.
Molto concreta ed efficace è Madison Keys anche nel secondo set, in cui, come nel primo, mette a segno molti più vincenti rispetto all’avversaria. Il break statunitense, dunque, è nell’aria fin dall’inizio del set e, infatti, puntualmente arriva al terzo game. Ma l’americana non si accontenta e infligge un altro break, quello decisivo, alla Bacsinszky, al nono game, break che permette di vincere, per 6-3, il set alla Keys che così passa al secondo turno estromettendo la testa di serie n.12.
J. Jankovic b. M. Brengle 4-6 6-4 6-2 (Diego Serra)
Jelena Jankovic vincitrice a Cincinnati nel 2009 e oggi numero 25 del mondo impiega tre set sul cemento americano per battere la giocatrice di casa Madison Brengle, numero 43 della WTA, fresca vincitrice a Baltimora. Tre set interrotti dalla pioggia, precisamente nel terzo parziale sul 4-2 per la serba. Jelena inizia bene il match salvando tre palle break sul proprio servizio e strappando in quello successivo la battuta all’americana. Poi però nel terzo e nel quinto game è brava Brengle a giocare con continuità da fondo e a strappare il servizio in entrambi i casi a Jelena. Il set si conclude 6 a 4 per l’americana. L’inizio del secondo set sembra l’inizio della fine per Jankovic, con un immediato break della Brengle, che sfrutta la quarta palla break. Poi però è un disastroso quarto game della statunitense a portare il set in parità, servizio strappato a zero. Break ancora della Jankovic nel decimo game e set chiuso per 6 a 4. Nel terzo set break della Jankovic, più fresca in questa parte dell’incontro, e sul 4 a 2 come detto interruzione per la pioggia. Quando si riprende però Brengle non ne ha più e il match si chiude per 6 a 2, con un altro break della Jankovic.
V. Williams b. Z. Diyas 7-6(6) 6-4 (Marco Lauria)
Un’occasione di riscatto per entrambe. Venus Williams e Zarina Diyas non hanno ancora colto alcuna vittoria sul duro dopo le brillanti prestazioni ai Championships. La maggiore delle sorelle Williams, reduce dalla netta sconfitta inflittale da Sabine Lisicki, ha dichiarato di star bene, riconoscendo i meriti dell’avversaria e bollando la sconfitta come una semplice giornata no. Per la kazaka questa è solo la seconda apparizione nel tabellone principale in Ohio, qui lo scorso anno la sua corsa terminò al secondo turno con Lucie Safarova. Come in Ontario la pioggia rovina sul cemento americano interrompendo il match sull’uno pari, frutto di due break e di una partenza piuttosto contratta di entrambe. Due ore di stop forzato e si può tornare a giocare sul centrale del Lindner Family Tennis Center. Un breve riscaldamento ed un nuovo break di marca americana in apertura costringono la Diyas nuovamente a rincorrere. Venus nonostante le due palle break concesse sul 4-3 riesce a cavarsela, ma servendo per chiudere il primo set smarrisce la prima di servizio e regala il break spedendo in corridoio un’agevole volèe. Il primo set si trascina così al tie-break, dove una Williams poco centrata gira sul 2-4 prima di imprimere un ritmo insostenibile per le geometrie della Diyas spingendo sulla diagonale del rovescio e chiudendo 8-6.
In apertura di secondo set la kazaka prova costantemente a muovere la yankee, ma Venere nonostante l’ora di gioco e un set particolarmente duro pare non accusare i tredici anni di differenza e sale rapidamente 5-0. La Williams è semplicemente ingiocabile, trova continuità col servizio ed inanella una serie di risposte con entrambi i fondamentali che freddano l’inerme Diyas. Sul punto di chiudere il match quello che poteva sembrare un banale game interlocutorio si trasforma in un’impensabile sequenza di giochi che portano la Diyas sino al 5-4, ma quando tutto sembra possa ancora succedere la kazaka manca la rimonta, sprecando tre opportunità di portarsi sul cinque pari e concedendo alla ex numero 1 la prima vittoria sul duro dopo gli ottavi raggiunti a Miami.
Risultati:
V. Williams b. Z. Diyas 7-6(6) 6-4
M. Keys b. [12] T. Bacsinszky 6-4 6-3
[Q] Y. Shvedova b. [9] G. Muguruza 6-4 7-6(0)
J. Jankovic b. M. Brengle 4-6 6-4 6-2
[14] E. Svitolina b. [WC] A. Riske 6-2 4-6 6-0
I.C. Begu b. A. Cornet 6-4 6-4
[WC] C. Vandeweghe b. [Q] Y. Putintseva 6-3 6-2
[Q] T. Babos b. S. Stosur 7-6(6) 4-6 7-5
[15] A. Petkovic b. [Q] J. Goerges 6-4 6-2
V. Lepchenko b. B. Strycova 2-6 7-5 7-6(6)
T. Pironkova b. [Q] L. Hradecka 7-5 3-6 6-1
K. Knapp b. [Q] A. Konjuh 7-5 6-1