Roger e Serena, quando l’anagrafe non fa paura (Angelo Mancuso, Il Messaggero)
Nel segno dell’elisir dell’eterna giovinezza. Con Djokovic che scricchiola, Nadal caduto nell’oblio e con il circuito femminile alla perenne ricerca di avversarie credibili, Federer e la Williams a 34 anni sono i due protagonisti più attesi agli US Open al via lunedì (domani il sorteggio dei tabelloni). Il tempo passa, ma non per loro, che a New York vantano rispettivamente 5 e 6 titoli: lo svizzero ha trionfato la prima volta nel 2004, l’americana addirittura nel 1999.
SILENZIO, GIOCA IL GENIO In un mondo perfetto fatto ad uso e consumo di King Roger, in cui si gioca al meglio dei 3 set, probabilmente il fuoriclasse di Basilea avrebbe in bacheca qualche titolo dello Slam in più dei 17 attuali. Federer, con quel filo di barba incolta (una novità assoluta) che ha scatenato dibattiti sui social, a Cincinnati ha mostrato un tennis all’arma bianca. Sulla seconda degli avversari attacca arrivando a rispondere di contro balzo sulla linea del servizio. Un atteggiamento tattico che ricorda il Sampras degli ultimi anni di carriera, quando l’americano vi era quasi costretto da un fisico che non era più quello di un tempo. Federer è più sano e fresco, ma sa che attaccare è il miglior modo per non spendere energie e allungare la carriera. A New York, però, si gioca al meglio dei 5 set ed è tutta un’altra storia: almeno è quel che sperano Djokovic e Murray.
I “FAB 4” SONO DIVENTATI 3 Il vincitore degli US Open uscirà con ogni probabilità da questo terzetto. Il serbo a Montreal e Cincinnati ha perso due finali di fila (in Canada contro lo scozzese, nell’Ohio e contro Federer) e non è quello di inizio stagione. Fuori gioco Nadal: i suoi passi falsi (14 in 56 incontri) non fanno più notizia. Un tempo, dopo una sconfitta come quella contro Feliciano Lopez a Cincinnati, la conferenza stampa sarebbe stata affollatissima: invece si sono presentati solo tre giornalisti.
SOGNO POSSIBILE Ci si può girare intorno, ma alla fine il pensiero arriva sempre lì. La pressione su Serena sarà enorme, lei intanto per non pensarci è stata beccata in tenere effusioni con il noto rapper canadese Drake in un ristorante italiano di Cincinnati (in archivio la storia con il suo coach Patrick Mouratoglou). E’ presto per le celebrazioni, ma è difficile non immaginare la Williams che alza la coppa nell’immenso Arthur Ashe Stadium il 12 settembre (…)