[Q] P.H. Herbert b. [13] S. Johnson 3-6 7-6(5) 6-2
[2] K. Anderson b. M. Jaziri 6-4 6-3
Il match franco-americano comincia senza sussulti, con entrambi i giocatori che tengono agevolmente il proprio turno di battuta, poi, però, nel quarto game, Johnson decide di mettere in campo un gioco più aggressivo per mettere pressione al francese e questa tattica dà subito i suoi frutti poiché permette allo statunitense di portarsi a casa il break. Da qui Johnson, usando con perizia l’efficacia del suo servizio, riesce abilmente a mantenere il vantaggio ottenuto senza mai rischiare e si aggiudica tranquillamente il primo set per 6-3.
Anche all’inizio del secondo set Herbert non sembra riuscire a trovare il modo per contrastare la solidità di Johnson e, inoltre, il francese appare anche molto nervoso tanto da innescare una sterile polemica con l’arbitro che si prolunga per un paio di game: questo nervosismo si ripercuote sul suo gioco tanto che, già al primo game, si fa breakkare di nuovo. Lo statunitense, poi, continua, come nel primo set, a giocare di controllo per mantenere il vantaggio ottenuto e non concedendo nemmeno una palla break al francese. Ma Herbert, pur se in svantaggio di un set e di un break, non ha nessuna intenzione di cedere le armi e così continua a crederci e al sesto game la sua occasione arriva e riesce a conquistarsi il controbreak: questo insperato recupero dà coraggio ad Herbert ed ora il francese comincia ad alzare il livello del suo gioco mentre Johnson persevera nella sua tattica difensiva che, però, ora che è saltato il break di vantaggio, non sembra più avere molto senso.
Il set finisce così al tie-break nel quale un Johnson un po’ frastornato è costretto a cedere, per 7-5, ad un redivivo Herbert che, in questo modo, riesce nell’impresa di portare il match al terzo set.
Il terzo e decisivo parziale inizia con il francese che parte subito all’attacco strappando il break a Johnson già al primo game e poi ancora, al settimo game, uno stanco e scoraggiato Johnson si fa breakkare di nuovo da un pimpante Herbert che è riuscito, con grande forza di volontà, a ritrovare motivazione mentre lo statunitense si è lasciato sfuggire di mano un match che aveva dominato per un set e mezzo. E così, alla fine, Herbert si porta a casa agevolmente il terzo set, col punteggio di 6-2, guadagnandosi il primo dei due posti disponibili per la finale di domani.
Nella seconda semifinale, parte un po’ distratto Anderson che si fa sorprendere da un paio di risposte fulminanti di Jaziri ritrovandosi subito a dover fronteggiare tre palle break, ma le salva tutte con autorità. Da qui in poi per il sudafricano non ci sono più ulteriori problemi poiché riesce ad imporre il proprio gioco tanto che, già al secondo game, comincia a mettere pressione al tunisino strappandogli una palla break: Jaziri, però, è bravo a mantenere la calma e, almeno per il momento, riesce a salvarsi e a tenere così il punteggio in equilibrio. Inoltre, il tunisino riesce anche a trovare il tempo e le occasioni giuste per mostrare qualche giocata pregevole, suoi saranno infatti i punti più belli del match, ma, alla lunga, è la maggiore concretezza di Anderson che finisce per avere la meglio e così, al decimo game, arriva inevitabile il break che consente al sudafricano di vincere il primo set per 6-4.
Nel secondo set Anderson decide di mettere in campo un gioco maggiormente d’attacco rispetto al primo parziale e, infatti, riesce subito a mettere in difficoltà Jaziri costringendolo prima, nel game più lungo del match, a salvare ben tre palle break, per poi, nel successivo turno di battuta del tunisino, al quarto game, conquistarsi quel break che si rivelerà decisivo per la vittoria del match: il sudafricano, infatti, riesce molto bene, per il resto del set, a difendere il vantaggio ottenuto non concedendo nemmeno una palla break e andando, alla fine, a vincere il set col punteggio di 6-3 per volare così in finale ad incontrare Hebert.