Grandi aspettative erano state riposte nella serata conclusiva della decima edizione del torneo ITF maschile con montepremi da 15.000 dollari, organizzato dall’Associazione Tennistica Piombinese. Per una settimana i nuovi campi blu in cemento affacciati sul meraviglioso arcipelago toscano sono stati teatro di sfide avvincenti, di gioie e delusioni, di colpi da cineteca ed errori imperdonabili. Appassionati e non, sanno che però, alla fine della settimana, uno solo potrà uscirne vincitore: a lui la gloria, agli altri l’onore di aver lottato.
Gli attori in scena per l’atto finale del prestigioso torneo toscano, di fronte a circa 400 persone, erano Edoardo Eremin, testa di serie numero quattro, e Quentin Halys, primo favorito. Si tratta di due ragazzi molto diversi fisicamente e tecnicamente: il primo possente e più robusto, preferisce imprimere alla palla una maggiore rotazione rispetto al suo avversario francese, un ragazzone di oltre un metro e novanta, longilineo e dal gioco più lineare. I due sono però accomunati dallo schema più frequente nel tennis moderno, ovvero servizio e diritto. Entrambi fanno di questi due fondamentali, due autentiche armi letali.
Nonostante un inizio un po’ incerto da parte di Halys, che nel primo gioco offre subito una palla break (non sfruttata) al suo avversario, i due sfidanti riescono a far valere le proprie doti nei rispettivi turni di servizio. Nell’ottavo gioco il set ha una svolta che risulterà decisiva: il piemontese perde improvvisamente la concentrazione, mandando fuori tre diritti e, complice una risposta incrociata fulminante del transalpino, l’azzurro cede la battuta. Halys gioca un turno solido, da gran giocatore, portando a casa il primo parziale per 6-3.
Il secondo set ha un andamento molto simile al primo: Eremin parte meglio e dopo aver tenuto il servizio, si procura due nuove palle break, vanificate da un ottimo vincente di Halys prima e da un brutto errore di rovescio poi. Sulla parità dello stesso gioco arriva una nuova svolta, ancora una volta con Eremin protagonista in negativo. In un tentativo di recupero il ventiduenne nato ad Acqui Terme (provincia di Alessandria), scivola e si infortuna leggermente alla caviglia destra. Da questo momento in poi l’azzurro non sarà più in grado di scalfire la solidità del francese. Nel nono gioco, sottoposto a una pressione eccessiva, cede nuovamente la battuta affossando malamente uno smash in rete. Non senza difficoltà, Halys riuscirà a chiudere 6-4 il secondo parziale.
Si tratta del terzo titolo stagionale per Quentin Halys, classe 1996, che ammette di essersi trovato molto bene a Piombino, ma che il prossimo anno si augura di poter giocare gli US Open di questi tempi. Siamo sicuri che in futuro sentiremo parlare a lungo di questo talentuoso giocatore.
Piombino rimane comunque un esempio di dedizione e amore per questo sport, specialmente per il momento storico che la città sta attraversando. Per quei pochi distratti, non a conoscenza della situazione economica che ha colpito questa splendida cittadina dalle mille facce, quello che un tempo era uno dei poli siderurgici più importanti d’Europa e principale fonte di ricchezza del promontorio più famoso della toscana, giace ora silenziosamente ai margini della civiltà piombinese, in attesa di conoscere il proprio destino.
“Con la crisi economica è tutto molto più complicato – afferma il direttore del torneo Marco Pezzali, ex numero 1315 della classifica mondiale e maestro all’ A.T.P. – bisogna confrontarsi ogni anno con nuove difficoltà legate soprattutto alla mancanza di sponsor. Questa è la seconda volta che ricopro il ruolo di direttore del torneo e riconosco che, grazie all’esperienza del circolo, ogni volta è più facile. Qui si respira un’aria diversa rispetto ad altri eventi in sono stato parte dell’organizzazione, tra cui un torneo da 25.000 dollari a Grosseto negli anni ‘90 e l’incontro di Coppa Davis tra Italia e Portogallo del 2002 a Follonica. I soci e gli appassionati si sentono più coinvolti e credo che sia fantastico che il circolo si dedichi con anima e corpo alla riuscita del torneo. Anche i giudici di sedia ammettono che all’Associazione Tennistica Piombinese l’atmosfera sia diversa rispetto agli altri circoli. Inoltre – conclude Pezzali – la cosa che mi rende più fiero è vedere che alcuni ragazzi nel corso di questi dieci anni sono passati da spettatori, a raccattapalle, a parte attiva dell’organizzazione, fino a celarsi nei panni di giocatori, anche solo per una incontro. Le wild card che diamo ai nostri ragazzi, contro lo scetticismo di alcuni, sono infatti un meritato premio per i loro sforzi fuori e dentro il campo da tennis. Vedere due nostri allievi lottare per un set con la coppia favorita del torneo è di certo motivo di orgoglio per tutti”.
E così il circuito future saluta anche quest’anno la umile (e umida) Piombino sperando sia solo un arrivederci al prossimo anno.
Andrea Lavagnini