UBALDO: “Cosa ne pensi della vicenda di Coco Vandeweghe che nel match con la Stephens è stata intervistata alla fine del primo set da Pam Shriver, se pur previo accordo?”
PISTOLESI: “Se uno accetta di farlo e non è infastidito non c’è problema, anzi è bello per lo spettatore che segue, più che altro mi sono sopreso che glielo abbiano permesso”.
SCANAGATTA: “Si parla molto d’introdurre il coaching in campo anche per gli uomini, come allenatore da che parte stai?”
PISTOLESI: “E’ meglio per il proprio giocatore poter andare in campo e parlare o no? Questa è la vera domanda. Dipende da molte cose, magari uno dei due giocatori ha il coach e l’altro no, allora verrebbe meno la parità di trattamento tra tennisti. Le controindicazioni sono numerose. Di sicuro l’attuale coaching rule, ovvero vietare qualunque forma di suggerimento tra allenatore e giocatore non è fattivamente applicabile, un coach è seduto da una parte e uno dall’altra, l’arbitro non può effettivamente controllare tutto, i sistemi per aggirare la regola sono infiniti. Di sicuro la regola va cambiata, ma non so dirti esattamente come”.
Nell’audio che segue l’intervista completa
https://soundcloud.com/ubitennis/claudio-pistolesi-il-coaching-ha-molte-controindicazioni