P. Cetkovska b. [4] C. Wozniacki 6-4 5-7 7-6(1) (Raffaello Esposito)
La terra ha tremato sull’Arthur Ashe e la numero 149 del mondo ha eliminato la quarta favorita del torneo. Caroline Wozniacki scende in camp dopo Roger Federer per affrontare la trentenne ceca Petra Cetkovska nel secondo turno della parte bassa del tabellone. I precedenti le sono favorevoli ma la danese ha perso l’ultimo scontro a Wimbledon 2014.
Dopo il divertente e ironico siparietto con John Isner ora c’è da giocare.
Caroline sceglie di servire, va subito avanti di un break e conferma staccandosi sul tre a uno. Nei tre games successivi il punteggio va in altalena e nessuna delle due riesce a difendere la propria battuta fino all’ottavo gioco quando Cetkovska si porta sul 4 pari. Ed ecco quel che non ti aspetti.
Caroline serve ma non tiene dentro una palla, commette doppio fallo e manda l’avversaria a servire per il set. La tennista ceca non si fa pregare e chiude con un turno a zero un primo set meritato.
Cetkovska ha giocato più lungo e potente di Wozniacki, ha avuto il coraggio di colpire duro ed è stata premiata. Per quel che si sta vedendo sul campo non ci sono 145 posizioni di differenza fra le contendenti, Petra apre il secondo set con l’ennesimo break conquistato con un dritto piatto lungolinea e tiene poi la propria battuta andando sul due zero con la danese irriconoscibile. Caroline perde altre due volte il servizio e in un lampo è sotto quattro uno. Dal quinto game del primo set la sua battuta è terra di conquista per l’avversaria che continua a spingere ma non assesta il colpo finale e cede a sua volta il servizio tenendo in gioco la rivale. E mal gliene incoglie perché la danese gira l’incontro in un settimo game di battuta nel quale annulla quattro palle che avrebbero portato la ceca sul cinque due e subito dopo pareggia a quattro brekkando a zero. Ora Wozniacki è tornata, lo si capisce dall’intensità dello sguardo e nel dodicesimo game assesta il colpo decisivo togliendo il servizio alla rivale e pareggiando il conto dei set. Il treno sembra ormai passato per Petra, Caroline è sopravvissuta e nessuno scommetterebbe su di lei. Però il tennis vive di equilibri sottili, la ceca rifiuta il copione e piano piano riacquista fiducia ricominciando a colpire vincenti (60 alla fine). Adesso il servizio conta, Wozniacki è sorpresa dalla resistenza dell’avversaria e con lo scorrere dei games è sempre più nervosa perché forse presagisce come finirà. E nonostante il match point del decimo game e i 3 (due consecutivi) del dodicesimo per la danese, la partita finisce col botto.
Cetkovska non ha nulla da perdere, gioca al meglio, si issa al tie-break e lo sorvola per sette punti a uno completando l’impresa nella notte newyorkese. Avrà certamente gioito Flavia Pennetta che eliminando seccamente Niculescu si troverà di ftonte lei e non The Wall.
[Q] J. Konta b. [9] G. Muguruza 7-6(4) 6-7(4) 6-2 (Cesare Novazzi)
Johanna Konta e Garbine Muguruza giocano la partita più lunga della storia dell’US Open femminile fermando il cronometro su 3 ore e 26 minuti. Non c’è stata trippa per la spagnola, oggi sul campo 17. La numero 9 del seeding ha incontrato la britannica Johanna Konta, qualificata, numero 97 WTA. Un fisico acerbo, ma una tenacia disarmante, perché così è sembrata la spagnola: disarmata per oltre tre ore. Probabilmente Muguruza si aspettava qualcosina in meno, fatto sta che ad inizio partita la britannica offriva subito una palla break, annullandola con un gran rovescio. Un fuoco di paglia. Invece no, dal game seguente la britannica inizia a giocare un tennis tenace, solidissimo con il servizio e con il rovescio e in perfetta impostazione con il diritto. La spagnola comunque non riesce mai a comandare e diventa estremamente fallosa soprattutto con il servizio (11 doppi falli). Il rovescio non entra quasi mai e il diritto atterra nel rettangolo del servizio e come se non bastasse, la spagnola è lentissima in uscita dal servizio. Dopo break e controbreak si arriva al tie break e la spagnola si porta dietro tutti gli errori cedendo il parziale. Come il primo anche il secondo mostra la britannica sempre al comando, quasi più forte anche delle dubbie decisioni arbitrali come quella nel tie break del secondo parziale che permette alla spagnola di pareggiare il computo dei set. La spagnola prosegue con unghie e denti, mentre la britannica continua a giocare senza errori tattici, a mente fredda come dimostra la palla corta vincente giocata al sesto gioco sul 40 pari. Comunque nel terzo parziale Muguruza appare ancora più sfibrata e scarica e non oppone più resistenza; la tensione non tradisce il braccio della britannica che con due ace chiude la partita dei record. Sicuramente una brutta prestazione per la spagnola, ma i meriti sono tutti per Johanna Konta che ha saputo interpretare a perfezione il match, senza sbagliare mai tattica, piegandosi perfettamente sul rovescio. Per lei al terzo turno Andrea Petkovic.
[2] S. Halep b. [Q] K. Bondarenko 6-3 6-4 (Ciro Battifarano)
Fuori dallo US Open anche la seconda mamma arrivata al secondo turno, Kateryna Bondarenko. Se Evgeniya Rodina racimola solo due game contro Samantha Stosur, Bondarenko, che a Flushing Meadows aveva raggiunto i quarti di finale nel 2009, raccoglie un dignitoso risultato pur non avendo mai messo in seria difficoltà Simona Halep, testa di serie numero 2. La tennista rumena approfitta di una partenza troppo fallosa dell’avversaria e riesce a breakkare in apertura ma nel quarto gioco, avanti 40-15, si fa raggiungere sul 40-40 pari e con due doppi falli concede il contro break. Halep però non perde tempo e, solida ed aggressiva da fondocampo, subito riconquista il break di vantaggio, non concede più nulla al servizio e nel nono gioco conquista il secondo break ed il set, venendo a capo di un game combattutissimo. Nel secondo set Bondarenko prova ad essere più aggressiva, tiene con facilità i suoi turni di battuta e sia nel terzo che nel settimo gioco si porta avanti 0-30, ma la Halep di questi tempi sul cemento è ben solida e nei momenti importanti chiede aiuto al servizio con successo. Si prosegue senza palle break fino al decimo gioco nel quale la più giovane delle sorelle Bondarenko perde l’orizzonte, concentra tutti gli errori possibili, incluso un doppio fallo, e va sotto 0-40: un altro doppio fallo porta Halep direttamente al terzo turno.
[20] Azarenka b. Wickmayer 7-5, 6-4 (Milena Ferrante)
Azarenka, nell’occhio del ciclone a causa di una reazione non proprio da educanda nel primo turno, trova un ostacolo non semplice: Wickmayer vanta qui una semifinale nel 2009, e parte con il vento in poppa, sciorinando tre dritti vincenti che le consentono di conquistare il break già nel primo gioco. Azarenka, in notevole impasse nei tornei di preparazione sul duro a causa di diversi infortuni, sembra subire da subito lo schema di gioco arrembante dell’avversaria, che spesso sceglie di aprirsi il campo sul suo dritto per finire con il lungolinea di rovescio. Inoltre, la belga si dimostra decisamente aggressiva alla risposta. Con la coscia sinistra in disordine, che forse non le consente appoggi sicuri, la bielorussa mostra un servizio altalenante non riuscendo quindi a tenere l’iniziativa come vorrebbe. Due regali della belga consentono però ad Azarenka di riportarsi sul 4-4, dopodiché la bielorussa sfrutta una superiore incisività nei momenti chiave. Una lieve flessione emotiva costa a una fin lì coraggiosa Wickmayer il primo set. Nel secondo parziale, nonostante cerchi di tenere l’iniziativa, la belga è respinta più lontano dalla linea di fondo. Azarenka è però incostante e le due si regalano e restituiscono break. Di fatto la n.92 del mondo non si dimostra in grado di produrre colpi interlocutori quando necessario e, come da copione, incappa nell’inevitabile errore che consegna ad Azarenka la partita. La quale, nel possibile prossimo scontro con Kerber, dovrà crescere in continuità.
[18] A. Petkovic b. E.Vesnina 6-3 7-6(4) (Roberto Dell’Olivo)
Passa il turno la tedesca Petkovic contro la russa Vesnina ,scesa al numero 108 Wta (best ranking numero 21) in un match costellato di tantissimi errori. Alla fine saranno ben 43 gli errori non forzati della russa, contro i 22 della tedesca. Che gioca decisamente meglio nel primo set; bene al servizio, con diversi attacchi di diritto e volèe a rete vincenti. Ma, soprattutto nel tennis femminile, basta pochissimo per cambiare gli equilibri. Vesnina non molla, ci crede e nel secondo set parte subito con un break a favore (3-1), cui fa seguito la sagra delle battute perse. Chi può fare il cambio di ritmo è però ancora solo la tedesca, che riesce ad infilare un paio di turni di battuta,di cui uno anche a zero. Sistemato il servizio, da fondo campo risulta più facile piegare la resistenza della russa che è costantemente la prima a sbagliare. Al tie break Petkovic gestisce infatti senza fatica e chiude 7-4 approdando così al terzo turno.
[32] A-K Schmiedlova b. D. Kovinic 6-4 5-7 6-4 (Diego Serra)
Vince il confronto tra ventenni di belle speranze Anna Karolina Schmiedlova, in tre sudati set, contro Danka Kovinic, numero 81 del mondo che rende alla rivale almeno 50 posizioni. Primo set e break della giocatrice slovacca nel terzo e quinto game, ma uno sciagurato ottavo game al servizio della Schmiedlova, perso a zero, rimette in corsa la sua avversaria. Nel decimo game Schmiedlova chiude il set per 6 a 4, nonostante un doppio fallo proprio sul più bello. Nel secondo set le due tenniste collezionano due break consecutivi, nel quarto e quinto game, e nel decimo game su battuta Schmiedlova è la Kovinic ad avere due set point, non sfruttati. La giocatrice del Montenegro ha comunque altre due palle break nel dodicesimo game e le sfrutta, chiudendo per 7 a 5. Ora nel match Kovinic ribatte meglio da fondo campo, rispondendo al ritmo della rivale, e Schmiedlova mostra grandi problemi al servizio. Nel terzo set break Schmiedlova nel primo e terzo game, ma di nuovo servizio perso nell’ottavo game. Nel nono game la giocatrice slovacca ha poi 3 match point non sfruttati su battuta Kovinic. E si arriva al decimo game, davvero spettacolare: Schmiedlova colleziona 5 match point, il primo dei quali fallito con un doppio fallo. E sempre con un doppio fallo e un dritto sballato regala all’avversaria due palle break, che Kovinic non sfrutta costretta da fondo campo a un ritmo elevato nei colpi. Il Quinto match point regala la vittoria a Schmiedlova e la Kvitova al prossimo turno.
Risultati:
P. Cetkovska b. [4] C. Wozniacki 6-4 5-7 7-6 (1)
[20] V. Azarenka b. Y. Wickmayer 7-5 6-4
[2] S. Halep b. [Q] K. Bondarenko 6-3 6-4
[22] S. Stosur b. E. Rodina 6-1 6-1
[5] P. Kvitova b. [WC] N. Gibbs 6-3 6-4
[16] S. Errani b. [Q] J. Ostapenko 0-6 6-4 6-3
[24] S. Lisicki b. C. Giorgi 6-4 6-0
[Q] J. Konta b. [9] G. Muguruza 7-6(4) 6-7(4) 6-2
[26] F. Pennetta b M. Niculescu 6-1 6-4
M. Barthel b. O. Govortsova 2-6 6-2 6-4
[Q] S. Rogers b. K. Nara 6-4 6-4
V. Lepchenko b. L. Tsurenko 7-6(7) 6-2
[32] A.K. Schmiedlova b. D. Kovinic 6-4 5-7 6-4
[18] A. Petkovic b. E. Vesnina 6-3 7-6(4)
[11] A. Kerber b. K. Knapp 7-5 6-2
B. Strycova b. Q. Wang 6-2 4-6 7-5