[32] F. Fognini b. P. Cuevas 6-4 6-4 6-4 (da New York, Vanni Gibertini)
Bastano tre set a Fabio Fognini per aver ragione dell’uruguaiano Pablo Cuevas (n.40 della classifica mondiale), ed avanzare al terzo turno contro Rafael Nadal, contro il quale è avanti 2-1 quest’anno.
Non è stata una bella partita, forse a causa del caldo, forse a causa della scarsa vena dei due protagonisti, soprattutto Cuevas che ha fatto vedere ben poco in fase di risposta, a parte una timida reazione nella fase finale del terzo set. Fognini ha saputo rimediare ad una partenza “alla Seppi” (servizio perso in apertura e parziale d’abbrivio di 1 punto a 8) mantenendo la calma e non facendosi irretire dai palleggi di fondo dell’avversario, che non ha fatto davvero molto per far gioco nei primi due parziali, e si è limitato a limitare, senza grandi risultati, gli spunti del ligure.
Il break subito nel game iniziale da parte di Fognini viene recuperato al sesto game, per gentile concessione di Cuevas che commette tre doppi falli consecutivi e, nel turno di battuta seguente si fa strappare di nuovo la battuta a 15 per concedere il primo set all’italiano dopo appena 28 minuti.
Per Cuevas i game di servizio di Fognini sono come un testo di fisica quantistica scritto in sanscrito: non ci capisce assolutamente nulla. Dopo il break iniziale, l’uruguaiano racimola la miseria di 6 punti nei successivi 9 turni di battuta del ligure, anche e soprattutto a causa della sua insistenza a voler rispondere sempre incontrando la palla e mai in contenimento. Le sue ribattute finiscono spesso e volentieri ovunque tranne che in campo, rendendo il compito di Fognini oltremodo facile sui suoi game di servizio.
Si gioca sicuramente di più nei turni di battuta di Cuevas, anche se Fognini fatica a confezionare il break: una prima opportunità se ne va nel terzo game, cancellata da un servizio vincente, altre due se ne vanno sul 15-40 del settimo game, ma l’ottavo doppio fallo di Cuevas fornisce all’italiano la palla break decisiva, che gli consente di effettuare l’allungo decisivo per portarsi due set a zero dopo solamente 61 minuti di gioco.
Il terzo parziale è sicuramente il più combattuto, Cuevas trova qualche buona risposta, anche se in maniera piuttosto estemporanea, e da metà set in poi prova a fare qualcosa di diverso: prima prova a prendere l’iniziativa manovrando gli scambi, poi tenta di insistere sul rovescio di Fognini per indurlo all’errore, ed infine arriva anche a provare semilob arrotati di rovescio al centro del campo per cambiare ritmo. Tutto inutile, perché Fognini quando conta è più concreto che mai: sull’unica palla break che deve affrontare, al di fuori dal primo game, lascia partire un rovescio vincente che provoca gli applausi del numeroso pubblico presente sul campo 5, tra cui il capitano di Davis Barazzutti, Flavia Pennetta con il suo allenatore Navarro, Giorgio Galimberti, Sergio Palmieri ed il Consigliere dell’ATP Giorgio Di Palermo.
Il break decisivo arriva al settimo game, chiuso da un bel diritto vincente che consente a Fognini di arrivare a servire per il match sul 5-4, quando si complica la vita andando 0-40 per poi chiudere al terzo match point dopo 1 ora e 46 minuti.
In conferenza stampa, Fognini è soddisfatto e ironico.
Hai fatto un’ottima partita, com’è possibile che in una partita sei nervosissimo e in quella dopo sei molto calmo?
Sono andato a Lourdes e alla Mecca. Scherzi a parte, lavorando. Sono convinto di stare affrontando bene la stagione, una stagione certamente più difficile dell’anno scorso.
Hai mai visto qualche altro giocatore a NY che, fischiato lungo durante tutto il match, poi alla fine manda baci al pubblico? Io no!
Voglio bene agli spettatori di New York, amo questo pubblico.
Non erano baci provocatori?
Provocatori o no, ho portato a casa la partita!
Affrontare Rafa ti motiva molto e sei molto concentrato, non è che preferisci lui a Schwartzman?
Per favore, meglio l’argentino! Con Rafa quasi sicuramente vincerà lui ma so come affrontarlo, abbiamo fatto tre partite e ho sempre giocato bene.
Come si affronta Nadal sul cemento?
Sul cemento sfidare Rafa non cambia nulla, è solido dal fondo e non sbaglia mai, ma so come giocarci.
Vi siete più parlati dopo la polemica della finale di Amburgo?
No, ma non ce n’è bisogno, ho grande rispetto per Rafa e per quello che ha dato e darà al tennis.
Sulla vicenda di Kyrgios e Wawrinka che ne pensi?
Se devo dire la mia opinione certamente ha sbagliato, ma si esagera sempre nel commentare le parole dei giocatori in un momento di concitazione in campo. Dopo di che, è giusto che le telecamere ci siano.
Consideri un vantaggio o uno svantaggio giocare 3 su 5 contro Nadal?
Sicuramente non parto favorito, ma ho le armi per batterlo anche al meglio dei cinque set.
Hai fatto le corna a Flavia nel doppio misto, perché lo giochi con la Errani e non con Flavia?
Preparatevi a delle grosse novità…(ride). No, in realtà è stato un caso. Ero ad allenarmi a New Heaven e c’erano anche loro, con Sara siamo cresciuti insieme: giochiamo il doppio misto non certo per i soldi ma per divertirci.
Fognini si diletta a fare il fotomodello
R.Vinci b. D.Allertova 2-6 6-3 6-1 (da New York, Luca Baldissera)
Bella rimonta di Roberta Vinci nel secondo turno dello US Open 2015: pur con qualche incertezza iniziale, battuta nettamente alla distanza la ceca Denisa Allertova, ventiduenne numero 77 WTA. Il campo 11 di Flushing meadows è uno di quelli dove non si trova nemmeno un minimo angolo di ombra, e data la temperatura e il solleone di oggi anche un match piuttosto rapido (1h e 33min), seppure risolto al terzo set, ha richiesto un notevole dispendio di energie alle giocatrici. Pochi, ma appassionati e “di livello” i tifosi italiani presenti, tra cui Sergio Palmieri. Coach Francesco Cinà è concentrato e teso fin dall’inizio, e ne ha ben ragione, perchè Roberta parte con il freno a mano tirato, non riesce a essere propositiva, e si fa inchiodare dall’avversaria (che spinge molto e non sbaglia nulla) nell’angolo del dritto. Di conseguenza è lei a giocare corto e commettere diversi errori; oltre a questo le traiettorie della ceca le tolgono la possibilità di utilizzare il suo slice di rovescio, che contro un’avversaria non eccezionale nel gioco di gambe sarebbe un’arma importante.
Dopo essere arrivata a palla break nel terzo game dell’incontro, e averla mancata, Roberta è costretta ai vantaggi per portarsi sul 2-2. Da quel momento in poi farà solo 5 punti nel resto del set, e subirà due break fino al 6-2 per la Allertova (tre gratuiti di dritto consecutivi dell’azzurra nell’ottavo game). A inizio secondo set la Vinci annulla tre pericolosissime palle break consecutive sull’1-0 per la ceca, e nel game successivo finalmente toglie il servizio a Denisa. Si procede seguendo i turni di battuta, ma ora l’azzurra gioca decisamente meglio (e l’avversaria comincia a sbagliare) fino al 5-3 Vinci servizio Allertova: qui all’improvviso la ceca si spegne, cedendo game e secondo set con un doppio fallo. Nel terzo parziale il divario aumenta, Denisa cede di testa commettendo errori in serie, per Roberta è sufficiente stare lì senza strafare (ma servendo sempre meglio, 4 ace nel set finale), e in un attimo il punteggio è 5-0 per l’italiana, che ha un brevissimo momento di deconcentrazione al momento di chiudere, ma poi risolve il match con il 6-1 conclusivo. Ora la attende la colombiana Mariana Duque-Marino (96 WTA): l’occasione sembra buona per fare ancora strada in tabellone.
https://soundcloud.com/ubitennis/vinci-ho-giocato-male-ma-sono-stata-brava-a-tenere-a-inizio-secondo-set
[25] A. Seppi b. T. Gabashvili 3-6 6-3 7-6 (3) 6-1 (da New York, Ruggero Canevazzi)
Andreas Seppi raggiunge per la terza volta il terzo turno degli USOpen, battendo in 4 lottati set Teymuraz Gabashvili, apparso più brillante nel primo set, da lui vinto meritatamente dopo aver recuperato un break di svantaggio all’azzurro e giocando molto profondo con colpi a tratti esplosivi. Nel secondo set Seppi ha sfruttato al meglio l’unica palla break concessa dal russo e ha rimesso in parità il match. Il terzo parziale ha visto molti errori da una parte e dall’altra e si è svolto a corrente alternata, con Seppi che ha subito un parziale di 4-0 dal 2-1 e servizio, per poi recuperare il break di svantaggio (5 pari) e dominare il tie-break, mentre Gabashvili da un po’ continuava a sbagliare con regolarità. Il quarto set vede l’italiano brekkare il russo al quarto gioco, salendo 3-1 e servizio, per poi chiudere 6-1 dopo 2 ore e 36 minuti al primo di 3 match point.
C’è un clima molto gradevole nella serata newyorkese: alle 19 locali, quando i giocatori stanno ultimando il riscaldamento, il sole sta tramontando, ci sono 25 °C e la brezza soave che accarezza giocatori e spettatori è perfetta per un match di tennis. Due file dietro di me sugli spalti, vedo Corrado Barazzutti, intento ad osservare un altro giocatore azzurro a meno di tre settimane dalla trasferta siberiana in Coppa Davis.
Il match parte con un Gabashvili più in palla di Seppi, che sulla seconda di servizio soffre molto la risposta dell’avversario. Il break del russo arriva al quarto gioco (3-1 e servizio per lui), Seppi lo recupera immediatamente col suo tradizionale lavoro ai fianchi ma Gabashvili oltre alla profondità trova anche colpi esplosivi e spesso vincenti, soprattutto col dritto. Ecco quindi il terzo gioco vinto dal giocatore in risposta: 4-2 per il probabile prossimo avversario dell’Italia in Coppa Davis, che chiude 6-3 dopo 42 minuti, mettendo a segno in risposta ben 6 punti più dell’azzurro (18 a 12).
Nel secondo set Seppi sbaglia meno, se non altro perchè entra poco nello scambio grazie a un servizio nettamente migliorato rispetto al primo parziale. Serve bene anche il n.53 del mondo, ma le incertezze che mostra nel sesto gioco gli costano carissimo: l’altoatesino non si fa pregare, tira più profondo e costringe all’errore il russo: è il break che vale il set.
Nel terzo gioco del terzo parziale Seppi, alla seconda palla break, ringrazia il rovescio lungo linea in rete dell’avversario, sale 2-1 e servizio ma poi subisce un pesante parziale di 4 game a 0. Andreas si avvicina a fondo campo, a un metro da dove sono seduto, e sussurra fra sè e sè: “Che due scatole, ‘sto dritto non lo posso giocare!“. Il set va però a corrente alternata: ora è Seppi che sale in cattedra procurandosi sul 3-5 due break-point: il secondo è quello buono, con Gabashvili che sparacchia in rete il dritto. Dal 5 pari in un attimo si arriva al tie-break, che vede il n. 25 del ranking piazzare un parziale di 4 punti a 0 dal 2-1 per il russo, prima di chiudere 7-3, dopo 2 ore e 11 minuti di partita. Il quarto set è più in discesa per Seppi, che però nel secondo gioco afferma sconsolato: “È più forte di me“. Frase inspiegabile per come è messo il match, tanto più che nel game successivo tiene la battuta a 0 e poi al primo set-point strappa la battuta all’avversario: a quanto pare non crede alle sue stesse parole, bene così!
In realtà, in conferenza stampa, su mia richiesta di chiarimento in merito, risponderà che ce l’aveva con se stesso perchè si ostinava a cercare gli angoli e chiudere subito, invece di essere più conservativo cercando le vie centrali, come suggeritogli prima del match da coach Sartori. Da lì in poi la partita è in totale discesa e Andreas chiude 6-1 dopo 2 ore e 38 minuti di partita. Troverà venerdì, probabilmente sull’Arthur Ashe, Novak Djokovic, che ha liquidato in 3 set l’austriaco Haider-Maurer.
Sempre in conferenza stampa, Andreas spiega come non capisca perchè, pur sentendosi in forma, non riesca a prendere confidenza col dritto, spesso falloso, mentre è soddisfatto del servizio, sempre ottimo durante la partita (alla fine si conteranno 22 ace di Seppi). Venerdì sia lui che Fognini scenderanno in campo contro rispettivamente Nadal e Djokovic. Alla domanda su chi ha più possibilità, ha risposto sereno sorridendo: “Fabio!“. Ha poi concluso la conferenza spiegando di preferire giocare la sera piuttosto che sotto il sole.
https://soundcloud.com/ubitennis/seppi-contento-della-vittoria-non-del-mio-dritto-contro-djokovic-le-provero-tutte