Nella esclusiva e tranquilla cornice del Circolo Tennis Bologna, immerso nel verde dei Giardini Margherita, si è svolta la presentazione dei Campionati di Seconda Categoria Maschili e Femminili 2015, che avranno luogo dal 12 al 20 settembre. Il torneo maschile si disputerà proprio al CT Bologna mentre la sede di quello femminile sarà la Virtus Tennis, altro storico circolo bolognese, vicino allo stadio. In poche parole il capoluogo emiliano, famoso per la sua antichissima università e per le sue squisite specialità culinarie diventerà per una settimana il fulcro del tennis italiano.
Ad inaugurare la conferenza stampa, portando il caloroso benvenuto della città felsinea e delle sue istituzioni, ci ha pensato Luca Rizzo Nervo, assessore comunale allo sport. Rizzo Nervo si è innanzitutto complimentato con i due circoli coinvolti nell’organizzazione di questo evento di rilevanza nazionale, uniti anche da una collaborazione volta alla promozione di questo sport a livello giovanile. Inoltre l’assessore ha sottolineato come questa manifestazione sia frutto dell’ostinazione di una città che voleva fortemente riassaporare il gusto del grande tennis. L’intento di ospitare in un futuro prossimo la Coppa Davis o la Fed Cup esiste.
A seguire ha parlato il presidente del Comitato Regionale dell’Emilia Romagna, Carlo Cesari, bolognese di nascita. Cesari ha naturalmente espresso la sua soddisfazione per aver riportato nelle regione e nel suo capoluogo quella che, data le recente scomparsa dei Campionati Assoluti, si può definire a tutti gli effetti, la massima competizione individuale presente nel calendario federale. Il presidente ha anche rimarcato come l’evento assuma quest’anno perfino una maggiore rilevanza, vista la contemporanea presenza del torneo maschile e femminile nella stessa città, una rarità nella storia della competizione, una prima volta per Bologna.
Il microfono è passato in seguito ai presidenti dei due circoli: Andrea Canossi del CT Bologna e Pier Luca Fantoni della Virtus. Canossi, neo-eletto, dopo i ringraziamenti di rito, ci ha tenuto a ricordare tutti gli epici match che si sono giocati sugli splendidi campi che si vedono dalla sala stampa. Per esempio la finale dei Campionati Assoluti del 1989, vinta dal padrone di casa, Omar Camporese, su Paolo Cané. Oppure i tre incontri di Coppa Davis nel 1956, nel 1966 e nel 1976, in cui l’Italia ha affrontato rispettivamente Danimarca, Unione Sovietica e Jugoslavia. E infine la sfida di Fed Cup contro il Belgio nel 2002, anno del centenario del circolo, in cui Rita Grande, Silvia Farina, Adriana Serra Zanetti e Roberta Vinci hanno onorato la maglia azzurra con un successo. Dal canto suo Fantoni ha menzionato i grandi eventi che si sono svolti nella novantennale storia della Virtus: una coppa Davis nel 1954, due Campionati Assoluti nel 1949 e nel 1970, un future internazionale dedicato ad Orlando Sirola per 10 anni fino al 2011 e un Campionato Italiano Under16 nel 2013. Insomma la storia del tennis a Bologna è stata scritta in buona parte in questi due circoli.
I due responsabili dei tornei maschili e femminili hanno infine fornito tutti i dati e le informazioni riguardo a questa edizione. Si sono iscritti 250 giocatori e 136 giocatrici. Quattro i tabelloni: singolare maschile, doppio maschile, singolare femminile e doppio femminile. Presenti entrambi i detentori del titoli di singolare, l’altoatesino Patrick Prader e la bolognese Agnese Zucchini. Il montepremi totale è di 6300 euro per gli uomini 5372 euro per le donne. I giudici arbitri designati sono i piacentini Cristina Brandazza per il torneo maschile e Luigi Bisi per il torneo femminile. L’ingresso al pubblico è libero.
A margine della presentazione abbiamo avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Carlo Cesari. Il Presidente ci ha immediatamente rivelato che l’idea del torneo “combined”, come lo chiamerebbero ad altri livelli, è venuta proprio da lui. Secondo Cesari questo evento ma, soprattutto, il progetto per la promozione del tennis giovanile serviranno a “riportare Bologna in alto, visto che ha perso un po’ di terreno rispetto ad altri provincie emiliane e romagnole”. Ma a quando una partita di coppa Davis sotto le due torri? “Si può avere tutto. Anche la Coppa Davis”, ha spiegato il Presidente, “Le date sono messe all’asta ma per organizzare un evento ci vogliono 250mila euro. Tutti a carico del circolo organizzatore. Non è facile. E comunque il comitato si deve concentrare sull’attività di base.” Qual è il problema del tennis italiano? Perché non riusciamo a sfornare campioni come la Francia e come la piccola Svizzera? “Il problema è la fase tra i 17 e i 19 anni. Quindi gli istruttori non c’entrano. A livello giovanile siamo forti. Poi alcuni ragazzi si perdono un po’. Guardate Quinzi per esempio. Ha alcune attenuanti come gli infortuni ma sta facendo fatica ad emergere tra i professionisti. Tecnicamente tra il n.400 e il n.80 non c’è un grande divario. Sono la testa e la dedizione che fanno la differenza.” Però un problema esiste e si chiama “servizio”. Il primo nome che ci è venuto in mente è quello di Sara Errani “che a Bologna ci è solo nata perché la mamma ha partorito al Sant’Orsola ma è romagnola, di Massa Lombarda”. Puntualizzazioni che per i bolognesi sono d’obbligo. Comunque si è constatato che le ragazze sono un po’ più determinate dei colleghi uomini, chiudendo con il più classico dei “se Fognini avesse la testa della Errani…”. Per quanto riguarda lo spareggio di Davis con la Russia, Cesari si è mostrato fiducioso ma cauto: “siamo favoriti per classifica, ma in casa loro sul cemento sarà un incontro difficile”. Non c’è che da concordare con questa affermazione.
Lasciando da parte le ambizioni di coppa Davis e i difetti di Fabio Fognini e Sara Errani, i Campionati Italiani di Second Categoria promettono spettacolo e divertimento. Bologna è pronta a rendere l’appuntamento unico e indimenticabile.