Dopo un’intensa settimana di gioco, 30 incontri, 60 set e 24 ore di rinvio a causa del maltempo che ha flagellato Genova nella giornata di domenica, è giunto finalmente il momento di raccontare l’atto conclusivo dell’edizione n.13 della manifestazione dedicata alla memoria di Giorgio Messina. Prestigioso torneo genovese appartenente al circuito Challenger dotato di un montepremi di 125.000 dollari che si disputa come di consueto sui campi del CT Valletta Cambiaso. Un appuntamento di fine estate che tanto fa gola agli specialisti del rosso che per vari motivi non sono impegnati nella contemporanea campagna americana. Tanta la qualità nelle mani degli organizzatori, capaci di esibire anche quest’anno un main draw davvero di prim’ordine. Ai nastri di partenza, infatti, si sono presentati – tra gli altri – tre affermati Top100 come Albert Ramos-Vinolas, Robin Haase e Paolo Lorenzi, un esponente della recente nobiltà tennistica nonché ex n.9 mondiale come Nicolas Almagro e la bellezza di 10 nostri portacolori, supportati da ambizioni più o meno giustificate di ben figurare dinanzi al sempre caloroso pubblico di casa. A contendersi trofeo, punti e gruzzoletto (cosa che non guasta mai) sono stati il nostro Marco Cecchinato e Nico Almagro. Il primo, nella giornata di sabato dedicata alle semifinali, si è sbarazzato della prima testa di serie e detentore del titolo Ramos-Vinolas mentre lo spagnolo ha avuto la meglio non senza soffrire del n.2 del seeding Haase. Finale inedita, dunque, alla quale i due protagonisti ci sono arrivati animati da differenti stati d’animo: se l’italiano è nel momento migliore della seppur giovane carriera, l’Almagro involuto di questa stagione è invece alla ricerca del bel tennis perduto, capace di condurlo in un passato nemmeno troppo remoto nel gotha del tennis mondiale. La cronaca. Ad entrare meglio nella partita è Cecchinato bravo in avvio a strappare il servizio all’avversario. I giochi scorrono abbastanza veloci con Almagro in questa fase sempre costretto ad inseguire. Sul 5-3 l’italiano serve per il parziale ma è contro-break e poi subito 5 pari. I due successivi turni di servizio sanciscono che sarà il tie-break a decretare chi si porterà un set avanti: in un amen Cecchinato allunga sul 5-1 ed al cambio di campo chiude con un perentorio 7-1. Immediata reazione d’orgoglio per lo spagnolo: turno agevole in apertura e break chirurgico subito confermato per il 3-0 che fa da preludio ad un comodo 6-1. Si va dunque al terzo. Due game interlocutori e Almagro piazza la zampata, a conti fatti, decisiva: nel terzo gioco infatti il murciano si prende il servizio dell’azzurro e con a favore tutta l’inerzia di questo mondo conduce in porto il match senza più sbavature: 6-7 6-1 6-4 lo score finale. Almagro succede nell’albo d’oro al connazionale Ramos-Vinolas, un nome prestigioso per un torneo che ha tutte le carte in regola per confermare l’ambito titolo di miglior Challenger del circuito.
Matteo Parini