Medici, allenatori, atleti, massaggiatori e addetti ai lavori in genere: è questo il contenuto della Prohibited Association List, pubblicata lunedì notte dalla Wada. Il contenuto è abbastanza rivoluzionario, dato il fatto che non permette ai giocatori di intrattenere relazioni professionali con gli uomini e le donne (solo 3 su 114) che risultano essere citati nella lista nera, una sorta di quarantena insomma.
La prima sorpresa in negativo è la presenza di 61 medici italiani su 114, un numero elevato che comprende ex medici inibiti a vita, come Mito, Santuccione, Bianchi, dottori cui sono state comminate squalifiche temporanee (Bonazzi, Lazzaro, Lugli), nonchè ex atleti come Mariano Piccoli e Bruno Leali. Ma perchè la percentuale di italiani è così elevata? E’ importante riflettere sul fatto che una massiccia presenza di nomi nostrani, oltre ad uno scorretto e poco lecito utilizzo di sostanze mediche, sta ad indicare un’attiva collaborazione degli organi istituzionali italiani al fine di debellare il problema doping. Se si considera che mancano all’appello personaggi come Eufemiano Fuentes, mai condannato in Spagna, il tutto sembra un pò falsato, mancando la collaborazione di più di una Federazione.