COPPA DAVIS, Semifinali
Gran Bretagna-Australia 3-1 (Raffaello Esposito)
A. Murray b B. Tomic 7-5 6-3 6-2
Bernard Tomic possiede il tennis per battere chiunque, ma non se lo gioca solo un’ora a match.
Andy Murray è un lottatore, un Davis man, uno che non muore mai e perde raramente con qualcuno che non sia Nole o Roger. In più ha alle spalle una nazione che ha inventato il gioco ma non vince la Davis dal 1936 e non va in finale dal 1978. Come dite che finirà? Ai posteri l’ardua sentenza ma sotto sotto tutto è pronto per la festa. Nei due precedenti, entrambi sul duro, Bernard ha raccattato nove games in quattro set perdendo sempre netto e il capitano Masur oggi avrebbe bisogno di un miracolo per sperare ancora, ovvero un Tomic concentrato al massimo per almeno quattro ore. C’è il grande Pat Cash all’Arena e secondo lui l’unica speranza aussie sta nella possibile fatica accumulata da Andy ieri nell’esaltante sfida del doppio.
Così non sembra essere all’inizio del match. Andy entra convinto in partita, palleggia profondo mettendo subito in difficoltà l’avversario e gli strappa il servizio nel quarto gioco. Al grido di “Let’s go Andy / let’s go” ritmato dalle tribune l0 scozzese va sul 4-1 e poi sul 5-3. Quando si presenta a servire per il set Murray va sul 30-15 ma il punto successivo gira il game. Tomic colpisce un rovescio profondo che viene chiamato out e chiede falco. La palla è dentro di mezzo millimetro, si ripete e l’australiano va sul 30 pari e poi sul 30-40 con una stecca di Andy il quale annulla e va a set point. E’ Bernard adesso ad annullare con un passante di rovescio e a conquistarsi un’occasione con una gran risposta lungo linea di dritto. Andy mette poi largo un facile rovescio ed è tutto da rifare. Murray è passato ieri da una situazione simile, non si scompone e chiude comunque il set con un secondo break nel dodicesimo gioco. Va subito sullo 0-40, Tomic è bravo e coraggioso nell’annullare le prime due opportunità ma alla terza capitola. Il punteggio è 7-5 ma poteva essere più netto.
Sulle ali dello scampato pericolo è ancora Andy a scattare meglio nel secondo set, strappa il servizio a Tomic ancora nel quarto game e con quattro aces e un servizio vincente nei suoi successivi due turni di battuta va facile sul 5-3. Stavolta non c’è thrilling ed è due set a zero Gran Bretagna.
All’inizio del terzo set siamo già ai titoli di coda perché l’australiano non sembra avere armi tecniche contro Andy né tantomeno risorse da lottatore e cede subito subendo un break a zero nel terzo gioco. Murray non si distrae più, domina anche gli scambi che perde e sta servendo benissimo dalla fine del primo set. Tomic non ha una singola occasione e cede ancora la battuta facendosi rimontare da 40-15 nel settimo game, che Murray alla fine vince recuperando con un lob sulla riga un attacco a tutto braccio dell’avversario. Ora è proprio finita, lo scozzese tiene l’ultimo servizio a 15 e alza le braccia al cielo.
La Gran Bretagna ha dimostrato una volta di più di saper resistere alle pressioni e di meritare pienamente la finale. Dopo Wimbledon 2013 quindi Murray è ancora sulle tracce di Fred Perry, ultimo inglese ad alzare la coppa.
Belgio-Argentina 3-2 (Diego Serra)
D. Goffin b. D. Schwartzman 6-3 6-2 6-1
Tutto si potrà dire al termine di questa semifinale di Coppa Davis meno che David Goffin non abbia fatto il proprio dovere per il suo Belgio. Ha portato il primo punto venerdì e oggi ha rimediato al Forrest National alla sconfitta di Darcis nel secondo incontro, e del doppio ieri. Partita senza storia contro Diego Schwartzman, numero 68 dell’ATP, troppa la differenza in campo per il sostituto di Leonardo Mayer.
Primo set equilibrato, con anzi le prime palle break a disposizione dell’argentino. Risponde bene col servizio Goffin che poi strappa un break all’avversario nell’ottavo game, con chiusura per 6 a 3 su servizio.
Nel set successivo break di Goffin nel primo game e poi successivamente nel quinto, con Schwartzman davvero in difficoltà col ritmo del numero 15 del mondo. Quattro set point a disposizione del belga per chiudere il set e si finisce per 6 a 2.
Terzo set senza storia, Schwartzman senza energie che perde il servizio nel primo, nel quinto e settimo conclusivo game, con l’argentino che praticamente non gioca sulla battuta di Goffin. Ora come da sorteggio dovrebbero essere Darcis e Delbonis a decidere la seconda finalista di Coppa Davis.
Darcis-Delbonis 6-4 2-6 7-5 7-6(3)
Alla fine ce l’ha fatta Steve Darcis a regalare la finale di Coppa Davis 2015 al Belgio. In un week end storico per i colori della sua Nazione, ma sicuramente non semplicissimo per lui. Sconfitto nel secondo singolare di venerdì e poi ieri in doppio. E chissà cosa deve aver pensato Darcis quando nel decimo game del quarto set, col servizio a disposizione, ha fallito due match point per poi essere brekkato. Bravo davvero a mantenere nervi e testa ben saldi e giocarsi poi un ottimo tiebreak vincente, contro un Delbonis esausto.
Ma andiamo con ordine. In campo due tennisti distanziati in classifica ATP solo da una posizione, 64 a 65. Primo set dove si gioca poco sui servizi, ma determinante è il settimo game, con break di Darcis e set messo in ghiaccio. Secondo set con lo stesso andamento, ma stavolta nel sesto game, e servizio belga, è Delbonis ad avere tre palle break, di cui l’ultima sfruttata. Si disunisce Darcis che finisce col perdere anche l’ottavo game, con break, e l’argentino chiude per 6 a 2. Match di nuovo in parità.
Di nuovo tanto equilibrio nel terzo set, con i giocatori davvero in difficoltà nella ribattuta e si arriva all’undicesimo game, perso a zero da Delbonis, con il servizio a disposizione. Bravo Darcis ad approfittare del momento di sbandamento del rivale. Il pubblico applaude e batte i piedi. Si chiude per 7 a 5 col servizio Darcis, tenuto a zero.
Nel quarto set i due tennisti si scambiano il servizio nel terzo e quarto game, ma è di nuovo Delbonis a perdere il servizio nel quinto game, aprendo a Darcis il decimo incredibile game. Due i match point non sfruttati con il servizio dal belga, bravo Delbonis a isolarsi e a rispondere. Si va al tiebreak. Tre mini break a uno per Darcis, ma anche due match point che di nuovo il belga non porta a casa, di cui uno con il servizio a disposizione. L’agonia per il pubblico del Forest National sembra non finire. Il terzo match point regala però al Belgio la finale. Si chiude 7 a 3. Ora in finale la Gran Bretagna, Belgio forse sfavorito ma se Goffin gioca come sa e Darcis non smette di credere nelle favole, tutto può succedere.